ARTE PITTORICA E CORNICI
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ARTE PITTORICA E CORNICI
Per noi è consueto vedere le opere pittoriche racchiuse nelle cornici che ne valorizzano il formato e creano un distacco tra la figurazione e la parete su cui si trovano. Così come la conosciamo è stata un’invenzione del propria del Rinascimento, in precedenza la scena era generalmente dipinta sul muro ed era strettamente legata alla forma della parete.
Verso la fine del Duecento si distaccarono da tale consuetudine le “ancone”, pale con temi di carattere sacro, che erano dipinte su tavole esposte sugli altari, per sollecitare la devozione dei fedeli.
Nel Quattrocento nacque la cornice quadrangolare come risposta a mutate esigenze comunicative e ai nuovi metodi di rappresentazione.
L’uso della cornice, infatti, è strettamente collegato all’invenzione della prospettiva, nella quale il dipinto è immaginato come una finestra aperta su una rappresentazione potenzialmente infinita.
Le prime cornici nacquero come sviluppo dei polittici medioevali a più scomparti, decorate con motivi ispirati alla classicità. Costituivano un tutto compreso con l’opera e spesso erano ideate dallo stesso pittore.
In Italia si diffuse questo tipo di cornice ed ebbe la sua massima valorizzazione nella fine del Cinquecento, quando nelle famiglie nobili e ricche iniziò la pratica del collezionismo artistico, con funzione espositiva della ricchezza e del prestigio della casata.Con l’inizio del novecento, i pittori futuristi, pur muovendosi all’interno della tradizione cercarono di minimizzare l’effetto figura – sfondo, dovuto alla cornice con lo scopo di rendere l’opera aperta allo spazio aperto.
L’uso della cornice, infatti, è strettamente collegato all’invenzione della prospettiva, nella quale il dipinto è immaginato come una finestra aperta su una rappresentazione potenzialmente infinita.
Le prime cornici nacquero come sviluppo dei polittici medioevali a più scomparti, decorate con motivi ispirati alla classicità. Costituivano un tutto compreso con l’opera e spesso erano ideate dallo stesso pittore.
In Italia si diffuse questo tipo di cornice ed ebbe la sua massima valorizzazione nella fine del Cinquecento, quando nelle famiglie nobili e ricche iniziò la pratica del collezionismo artistico, con funzione espositiva della ricchezza e del prestigio della casata.Con l’inizio del novecento, i pittori futuristi, pur muovendosi all’interno della tradizione cercarono di minimizzare l’effetto figura – sfondo, dovuto alla cornice con lo scopo di rendere l’opera aperta allo spazio aperto.
Giacomo Balla, nel suo quadro “ Velocità astratta + rumore”, prosegue la composizione su di essa, eliminando così la delimitazione tra figura e sfondo. In questo modo il dipinto entra a far parte dello spazio proprio dell’osservatore.
Per Joan Mirò, artista spagnolo, la cornice è diventata elemento dell’opera, presente anche nel titolo: “ Pittura con cornice.” La decorazione elegante e floreale della cornice contrasta con l’essenzialità del quadro che essa racchiude.
Per Joan Mirò, artista spagnolo, la cornice è diventata elemento dell’opera, presente anche nel titolo: “ Pittura con cornice.” La decorazione elegante e floreale della cornice contrasta con l’essenzialità del quadro che essa racchiude.
annali- Senior
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