Snowball Earth: glaciazione vera o presunta?
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Snowball Earth: glaciazione vera o presunta?
Secondo un’idea nata nella prima metà del secolo scorso, e poi ripresa a tempi alterni negli ultimi cinquant’anni, la Terra avrebbe conosciuto almeno due tremendi episodi di glaciazioni totali, verificatesi nello svolgersi dell’Era Neoprotozoica, iniziata 1 miliardo di anni fa e finita 530 milioni di anni fa. In quell’antichissimo lasso di tempo, il pianeta sarebbe rimasto nella morsa dei ghiacci e le temperature massime precipitate fino a circa – 50 gradi centigradi, per un periodo almeno di dieci o forse venti milioni di anni.
Il termine “Snowball Earth”, fu coniato nel 1992, con riferimento all’aspetto assunto in quelle occasioni dal nostro pianeta.
Certezze che la Terra sia stata veramente ricoperta dai ghiacci, ovviamente non ve ne sono, e infatti, ancora si dibatte sull’argomento.
Del possibile fenomeno si iniziò a parlarne quando, quasi un secolo fa, un geologo ed esploratore australiano scoprì nel suo paese dei sedimenti di chiara origine glaciale all’interno di strati rocciosi risalenti al periodo Neoproterozoico. Bastò la convinzione che quei sedimenti fossero stati lasciati da una remota glaciazione giunta fino alle latitudini australiane, per far nascere l’ipotesi della Snowball Earth.
Fu il consolidarsi della teoria della tettonica a zolle, proposta compiutamente nel 1912, e rimasta poi in attesa di conferme per mezzo secolo, a mettere in seri dubbi la veridicità di quella prima, frettolosa ipotesi. Infatti, tale teoria dimostra la continua migrazione delle placche continentali, che in decine di milioni di anni cambiano continuamente la fisionomia al pianeta, ridistribuendo le terre emerse. Ragion per cui, quando i depositi glaciali scoperti dal geologo australiano furono lasciati in quel luoghi dal ritirasi dei ghiacci, l’Australia si trovava da tutt’altra parte, a latitudini ben più polari.
Anche se oggi è possibile ritenere che la Snowball Earth possa aver interessato alcune regioni della terra, non vi è ancora nessuna certezza che abbia interessato la totalità del pianeta.
Il fatto che sia sopravvissuta la primitiva vita dell’epoca, e che singole specie, tipo le alghe, dipendenti dalla fotosintesi, siano state rinvenute in fossili antichi, lascia propendere piuttosto ad una semi-glaciazione, con ampie regioni equatoriali libere da una copertura permanente di ghiacci.
In conclusione, il nostro pianeta, potrebbe aver rischiato, in più di un’occasione, di diventare una “Snowball Earth” per davvero?
Il termine “Snowball Earth”, fu coniato nel 1992, con riferimento all’aspetto assunto in quelle occasioni dal nostro pianeta.
Certezze che la Terra sia stata veramente ricoperta dai ghiacci, ovviamente non ve ne sono, e infatti, ancora si dibatte sull’argomento.
Del possibile fenomeno si iniziò a parlarne quando, quasi un secolo fa, un geologo ed esploratore australiano scoprì nel suo paese dei sedimenti di chiara origine glaciale all’interno di strati rocciosi risalenti al periodo Neoproterozoico. Bastò la convinzione che quei sedimenti fossero stati lasciati da una remota glaciazione giunta fino alle latitudini australiane, per far nascere l’ipotesi della Snowball Earth.
Fu il consolidarsi della teoria della tettonica a zolle, proposta compiutamente nel 1912, e rimasta poi in attesa di conferme per mezzo secolo, a mettere in seri dubbi la veridicità di quella prima, frettolosa ipotesi. Infatti, tale teoria dimostra la continua migrazione delle placche continentali, che in decine di milioni di anni cambiano continuamente la fisionomia al pianeta, ridistribuendo le terre emerse. Ragion per cui, quando i depositi glaciali scoperti dal geologo australiano furono lasciati in quel luoghi dal ritirasi dei ghiacci, l’Australia si trovava da tutt’altra parte, a latitudini ben più polari.
Anche se oggi è possibile ritenere che la Snowball Earth possa aver interessato alcune regioni della terra, non vi è ancora nessuna certezza che abbia interessato la totalità del pianeta.
Il fatto che sia sopravvissuta la primitiva vita dell’epoca, e che singole specie, tipo le alghe, dipendenti dalla fotosintesi, siano state rinvenute in fossili antichi, lascia propendere piuttosto ad una semi-glaciazione, con ampie regioni equatoriali libere da una copertura permanente di ghiacci.
In conclusione, il nostro pianeta, potrebbe aver rischiato, in più di un’occasione, di diventare una “Snowball Earth” per davvero?
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annali- Senior
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