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WYSTAN H. AUDEN

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"LO SCUDO DI ACHILLE"
Wystan Hugh Auden (1907-1973), poeta e drammaturgo inglese, è stato uno degli scrittori più interessanti del Ventesimo Secolo. Nacque a York, in una famiglia anglo-cattolica, dove visse finché nel 1908, la famiglia si trasferì nei pressi di Birmingham. Nel 1925 frequentò il Christ Church College di Oxford, divenendo caposcuola di un gruppo di intellettuali amanti delle dottrine di Marx e Freud, e  punto di riferimento dei poeti oxfordiani di sinistra, ai quali mostrò il decadimento del capitalismo e indicò l’impegno politico e sociale attraverso la poesia e la letteratura. Tra il 1928 e il 1929 agli albori dell’avvento del Nazismo, si trovava a Berlino e al suo ritorno e sino al 1935 insegnò in scuole secondarie. Omosessuale dichiarato, Auden ebbe due lunghe relazioni, che rappresentarono anche un sodalizio letterario, con lo scrittore inglese, naturalizzato statunitense, Christopher Isherwood (1904-1986), che fu suo mentore e  critico. Con lui, oltre che un libro di viaggio in prosa e in versi sulla guerra Cino-Giapponese, “Viaggio verso una guerra” (1938), scrisse anche tre delle sue cinque opere teatrali in versi, dal tono fortemente satirico: “Il cane sotto la pelle” “L’ascesa di F6”,  e “Alla frontiera”. Isherwood è noto per il romanzo autobiografico “Addio a Berlino”, del 1939, cui si sono ispirati sia il musical sia il film “Cabaret”.
Auden, insieme con altri intellettuali marxisti, partecipò alla guerra civile spagnola come autista d’ambulanza, riversando nel superbo poema politico “Spagna” la sua angoscia presente e le sue speranze per il futuro. Nello stesso anno, pubblicò la raccolta poetica “Guarda straniero!”, dedicato a Erika Mann, figlia del grande scrittore tedesco Thomas Mann, che nel 1938 aveva sposato in Germania, per consentirle con un passaporto britannico la fuga dal Nazismo.
Nel 1946 prese la cittadinanza americana, dando una svolta ideologica alla sua vita.
In America si dedicò a temi di metafisica e confusa religiosità, stemperando il tono poetico e l’ispirazione con vivacità di figure retoriche dal virtuosismo elaborato. Questa produzione, fu molto apprezzata dalla critica americana, tanto da tributargli il conferimento nel 1948, del premio Pulitzer. 
In quel periodo scrisse le raccolte poetiche “Un altro tempo” (1940), “Lo scudo di Achille” (1955) e “Città senza muri ” (1969), l’oratorio “Per il tempo presente” (1945), oltre numerosi saggi critici, antologie, e diversi libretti d’opera.
Innamorato della musica e del linguaggio, era convinto che l’uomo crei la storia e non possa  ripetere il passato né lasciarselo alle spalle. Auden ha scritto una delle più belle e note poesie d’amore: “Funeral blues”, recitata nel film inglese “Quattro matrimoni e un funerale” di Mike Newell (1994), durante l’elegia funebre di Charles per la morte dell’eccentrico compagno Gareth :
(«Fermate tutti gli orologi / isolate il telefono… / portate fuori il feretro… / Lui è morto / Allacciate nastri di crespo / al collo bianco dei piccioni… / Lui era il mio nord, il mio sud, / il mio est e ovest, / la mia settimana di lavoro / il mio riposo la domenica, / il mio mezzodì, la mezzanotte, / la mia lingua, il mio canto. / Pensavo che l’amore fosse eterno / e avevo torto. / Non servono più le stelle, / spegnetele anche tutte, / imballate la luna, / smontate pure il sole… / perché ormai nulla può giovare»).




(ch. modificato anche qui : il problema è comune agli altri )
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