Il Buddhismo...
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La Roccia d'oro di Myanmar Birmania
La Golden Rock di Myanmar (Birmania)
“La Roccia d’oro”, è tenuta in equilibrio, come racconta la leggenda, per un capello di Budda, in bilico su una montagna.
Circa 2.000 anni fa, sopra quella cima (altezza 1.100 metri) fu costruita una pagoda, dove migliaia di persone ogni anno vi si recano per attaccarvi una lamina d’oro, sperando nella buona fortuna elargita in cambio da parte del Budda.
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annali- Senior
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Re: Il Buddhismo...
La meditazione ZEN: Lo Zazen
Secondo la tradizione, lo zazen in origine era riferito alla postura del Budda Shakyamuni, posizione perfetta con la quale egli raggiunse la completa liberazione. La meditazione zen, quindi, consiste nel controllo della respirazione, della postura e della mente.
Zazen è un termine composto da za "da seduti" e da zen, parola giapponese che sta per contemplazione.
Zazen, ovvero la " meditazione da seduti", considerata come"Pratica dell'illuminazione silenziosa".
È la meditazione per il risveglio alla Vera Vita, un aiuto al superamento, ai condizionamenti e attaccamenti che velano la realtà dell’esistenza umana.
La parola Zazen, “seduti semplicemente”, significa che ci sediamo in meditazione senza scopi o aspettative, senza nulla volere e pensare. Il segreto e la difficoltà risiedono proprio in questa parola: semplicemente.
annali- Senior
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Re: Il Buddhismo...
SARIRA: LE PERLE DELLA COSCIENZA
Il fenomeno delle “sarira” rimane uno dei grandi misteri del buddismo.
Le sarira sono piccole perle, trovate talvolta, tra le ceneri residue della cremazione di alcuni monaci di alto grado.
Sono reliquie conservate con grande rispetto e devozione, ritenute quale risultato della coscienza del monaco, che manifesta saggezza e purezza spirituale lasciandone traccia, che è anche benedizione, sotto forma di perle di cristallo.
Nel buddismo si crede che le sarira dipendano anche da quanto il monaco avesse coltivato la sua mente e la sua anima, così, più alto è il numero di perle ritrovate, tanto più aveva lavorato su di sé.
Possono apparire di colori diversi, ma più spesso sono di puro aspetto cristallino, e non sempre sono appannaggio dei soli monaci. Se ne trovano pure dopo la cremazione dei fedeli.
SI crede che le perle siano il risultato di una combustione delle ossa create in determinate condizioni.
Inspiegabile rimane che ciò accada solo nel buddismo e non nelle cremazioni di altre religioni.
annali- Senior
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Re: Il Buddhismo...
il buddismo come religione atea ( un ossimoro ?) ha iniziato bene , ma per diventare oppio dei popoli , ha proseguito male ,,, la panzana della reincarnazione mai provata e mai provabile è una sorta di paradiso a rate , o se preferite di inferno a scaglioni , eterno e senza mai fine - cioè da brivido o da incubo !
Charade- Senior
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Il Buddhismo...
LA STORIA
Il principe Siddharta Gautama conosciuto come Buddha storico, nasce nel 563 nel Nepal meridionale. I primi vent’anni li trascorre nella reggia paterna, si sposa, poi a ventidue anni acquisisce la consapevolezza delle sofferenze di molti esseri umani: vecchiaia, malattia e morte. Decide di dedicare la sua vita a cercare una via per la Liberazione e trascorre sei anni nella foresta con altri asceti conducendo una vita di severe privazioni. Alla fine comprende che la mortificazione non lo avvicina ad alcuna soluzione e che la Liberazione non può che trovarsi in una consapevole via di mezzo. Abbandona gli asceti e dopo essersi rifocillato, siede sotto l’albero della Bodhi, dove, dopo sette giorni raggiunge l’Illuminazione. Inizia a diffondere i suoi insegnamenti in tutta l’india seguito dai suoi discepoli, che ne continuano l’opera dopo la sua morte, avvenuta all’età di ottanta anni.
LA FILOSOFIA E DOTTRINA
Nel buddhismo non si postula l’esistenza di un dio creatore, né di un pantheon di dèi, neppure sono richiesti atti di fede. Per mezzo della meditazione si segue un percorso di ricerca interiore per giungere alla visione della corretta realtà e quindi alla liberazione dalla sofferenza. Il primo insegnamento del Buddha consiste nelle Quattro nobili verità: della sofferenza, dell’origine della sofferenza, della cessazione della sofferenza, del sentiero verso la cessazione della sofferenza.
L’origine della sofferenza è indicata con cinque veleni mentali: ignoranza; attaccamento o desiderio; rabbia, odio, avversione; orgoglio e mancanza di generosità; paura e gelosia. Per eliminarli occorre seguire i gradini del Nobile Ottuplice Sentiero, che rappresenta la via della Liberazione.
Tutti i fenomeni sono interdipendenti e nulla esiste per sé, ma solo in funzione di cause e condizioni. Da questo concetto nasce la logica che nulla è fisso e nulla resta uguale sempre a se stesso, ma tutto muta in perenne continuo divenire. Su queste basi il buddhismo nega l’esistenza di un’anima individuale immortale: ciò che si reincarna vita dopo vita è una successione ininterrotta che si dipana ottemperando alle leggi del Karma. In qualità delle proprie azioni, positive o negative, possono incarnarsi in uno o l’altro dei sei reami di esistenza: uomini, Deva, Asura, animali, spiriti famelici o demoni. La reincarnazione umana è la più preziosa, perché grazie alla parola ‘uomo è il solo che può imparare il Dharma e raggiungere l’illuminazione. Fondamentale è il momento della morte, nel buddhismo tibetano particolari pratiche di meditazione e la lettura del Libro tibetano dei morti, aiutano a morire e rinascere in modo consapevole.
Il Buddhismo tibetano ha la particolarità di riconoscere i Lama da una reincarnazione all’altra, che consente di mantenere inalterati gli insegnamenti.
Il principe Siddharta Gautama conosciuto come Buddha storico, nasce nel 563 nel Nepal meridionale. I primi vent’anni li trascorre nella reggia paterna, si sposa, poi a ventidue anni acquisisce la consapevolezza delle sofferenze di molti esseri umani: vecchiaia, malattia e morte. Decide di dedicare la sua vita a cercare una via per la Liberazione e trascorre sei anni nella foresta con altri asceti conducendo una vita di severe privazioni. Alla fine comprende che la mortificazione non lo avvicina ad alcuna soluzione e che la Liberazione non può che trovarsi in una consapevole via di mezzo. Abbandona gli asceti e dopo essersi rifocillato, siede sotto l’albero della Bodhi, dove, dopo sette giorni raggiunge l’Illuminazione. Inizia a diffondere i suoi insegnamenti in tutta l’india seguito dai suoi discepoli, che ne continuano l’opera dopo la sua morte, avvenuta all’età di ottanta anni.
LA FILOSOFIA E DOTTRINA
Nel buddhismo non si postula l’esistenza di un dio creatore, né di un pantheon di dèi, neppure sono richiesti atti di fede. Per mezzo della meditazione si segue un percorso di ricerca interiore per giungere alla visione della corretta realtà e quindi alla liberazione dalla sofferenza. Il primo insegnamento del Buddha consiste nelle Quattro nobili verità: della sofferenza, dell’origine della sofferenza, della cessazione della sofferenza, del sentiero verso la cessazione della sofferenza.
L’origine della sofferenza è indicata con cinque veleni mentali: ignoranza; attaccamento o desiderio; rabbia, odio, avversione; orgoglio e mancanza di generosità; paura e gelosia. Per eliminarli occorre seguire i gradini del Nobile Ottuplice Sentiero, che rappresenta la via della Liberazione.
Tutti i fenomeni sono interdipendenti e nulla esiste per sé, ma solo in funzione di cause e condizioni. Da questo concetto nasce la logica che nulla è fisso e nulla resta uguale sempre a se stesso, ma tutto muta in perenne continuo divenire. Su queste basi il buddhismo nega l’esistenza di un’anima individuale immortale: ciò che si reincarna vita dopo vita è una successione ininterrotta che si dipana ottemperando alle leggi del Karma. In qualità delle proprie azioni, positive o negative, possono incarnarsi in uno o l’altro dei sei reami di esistenza: uomini, Deva, Asura, animali, spiriti famelici o demoni. La reincarnazione umana è la più preziosa, perché grazie alla parola ‘uomo è il solo che può imparare il Dharma e raggiungere l’illuminazione. Fondamentale è il momento della morte, nel buddhismo tibetano particolari pratiche di meditazione e la lettura del Libro tibetano dei morti, aiutano a morire e rinascere in modo consapevole.
Il Buddhismo tibetano ha la particolarità di riconoscere i Lama da una reincarnazione all’altra, che consente di mantenere inalterati gli insegnamenti.
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