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Lo sbarco in Normandia -6 Giugno 1944

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Lo sbarco in Normandia -6 Giugno 1944 Empty Re: Lo sbarco in Normandia -6 Giugno 1944

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6 Giugno 1944, il D.Day.
Una data delle più importanti tra gli eventi della Seconda guerra mondiale.
In quel giorno, centinaia di migliaia di soldati americani, inglesi e canadesi sbarcarono sulle spiagge della Normandia.
Nell’estate del 1940, dopo la sconfitta della Francia da parte della Germania nazista, l’Inghilterra si era ritrovata sola a resistere contro le forze nazifasciste, ma il pericolo dell’invasione tedesca delle isole britanniche fu presto superato grazie alla resistenza della sua aviazione.  
Fu con il coinvolgimento nella guerra dell’Unione Sovietica, e soprattutto con quello degli stati Uniti, che si tracciarono diverse prospettive strategiche.
Da parte americana, fu stabilito per prima cosa, che, essendo la Germania il nemico più forte, ogni sforzo doveva essere indirizzato prevalentemente contro di essa, tramite uno scontro diretto, quindi con l’invasione del continente Europeo. Questo era l’intento del presidente americano Roosevelt e del capo di stato  maggiore dell’esercito statunitense, generale George Marshall, che nell’aprile del 1942 si recò a Londra per sottoporre ai britannici il piano americano.
Denominato in codice “Round up”, il piano era stato sviluppato dal generale Dwight Eisenhower e prevedeva lo sbarco di almeno 18 divisioni britanniche e 30 americane, necessarie per contrastare le circa 40 divisioni tedesche sul suolo francese, nell’area compresa fra Calais e Dieppe.
Nonostante l’approvazione formale da parte britannica, era lontana la prospettiva d’immediata azione sul continente, a causa della mancanza di supporto e di preparazione.
Come strategia alternativa, Churchill propose al presidente americano una possibile area di azione nelle colonie francesi del Nord Africa, la cui occupazione, insieme  all’offensiva britannica  in Egitto, avrebbe portato a una definitiva soluzione contro le forze dell’Asse in Africa settentrionale. L’operazione fu denominata Torch (torcia) che riuscì benissimo e determinò un profonda crisi irreversibile per le forze italo-tedesche in Medio Oriente.
Nel gennaio 1943 si tenne a Casablanca una conferenza per decidere dello sbarco in Sicilia, che ebbe luogo nel mese di luglio, portando alla caduta del fascismo e alla conquista dell’isola.
L’America si era proposta due obiettivi acconsentendo a sviluppare una campagna in Italia, il primo era di portarla fuori dalla guerra e di sottrarre forze tedesche dalla Francia, il secondo di fissare la data per lo sbarco sul continente, indicata per il primo maggio 1944.
Anche se la campagna in Italia non si sviluppò come previsto, i successi conseguiti – la resa dell’Italia, la conquista delle isole, aveva reso gli americani ancora più determinati.
Un supporto alle iniziative dell’America fu offerto da Stalin che, nel corso della conferenza di Teheran nel novembre 1943, chiese esplicitamente di aprire un nuovo fronte, per cui prese il via la fase finale dei preparativi per “Overlord” (signore feudale), denominazione con cui fu definita l’operazione.
L’assalto alle spiagge e in generale l’intero sbarco del D. Day (giorno decisivo), furono pianificati attentamente e con molta cura. In quel giorno era previsto lo sbarco di sei divisioni, con elementi di supporto, su cinque diverse spiagge, i cui fianchi dovevano essere assicurati dal lancio di tre divisioni aviotrasportate.
Eisenhower decise che il giorno dell’invasione sarebbe stato il 5 giugno, uno dei giorni ideali per le condizioni della marea e della Luna. Tra il 30 maggio e il primo giugno le unità britanniche e americane iniziarono l’imbarco a bordo delle navi e a questo punto, Overlord era pronto, mancava solo il via definitivo.
L’inconveniente fu rappresentato dal maltempo, per cui, anche se per il 3 giugno fu deciso di far salpare quei convogli che richiedevano più tempo per compiere il tragitto, si valutò la possibilità di un rinvio. I metereologi indicarono che per il 6, le condizioni del tempo se pur non ideali, sarebbero state  soddisfacenti, e dal momento che la decisione doveva essere presa e considerando che un rinvio avrebbe comportato lo sbarco e il reimbarco delle truppe, Eisenhower ordinò che il D. Day fosse il  6 giugno 1944. 
Lo sbarco in Normandia -6 Giugno 1944 Na001186.630x360
     Lo sbarco in Normandia -6 Giugno 1944 R_capa_09
"Il giorno più lungo",  così è ricordato, quel fatidico 6 giugno, in cui si mischiano organizzazione, fortuna, disgrazie, impegno ed eroismo,fu sicuramente la battaglia che salvò l'Europa, cambiando definitivamente il corso della guerra nel vecchio continente. 
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Lo sbarco in Normandia -6 Giugno 1944 Empty Macchine da guerra : Il genio di Leonardo

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Gli italiani non ebbero carri eccellenti durante la seconda guerra mondiale, e anche gli aerei lasciarono a desiderare.
Soltanto verso la fine del conflitto realizzarono ottimi caccia (Macchi 205 e Fiat G 55) e avevano allo studio anche un
quadrimotore uguale o migliore delle "fortezze volanti" alleate (il Piaggio).In carri armati purtroppo l'Italia non brillò.
La Marina era il nostro fiore all'occhiello ma deficitava di carburante e portaerei.
E pensare che i carri armati (e altre macchine da guerra) furono ideati da un certo Leonardo Da vinci.
Egli, infatti, aveva già compreso al suo tempo che il modo di fare battaglia sarebbe cambiato presto.
Non più fanti contro fanti, ma fanteria dietro le macchine da guerra.
Possiamo dire a gran voce che il primo "carro armato" della storia fu inventato dal suo genio.
Non fu mai prodotto per la poca lungimiranza dei burocrati del tempo ancora fermi alle battaglie
campali medievali.
Leonardo inventò e ideò macchine di "cielo, di terra e di mare".
Gli mancava, purtroppo, l'ausilio del motore (che sarebbe stato inventato secoli dopo) per far muovere
le sue "macchine".
ma lui aveva già aveva anticipato i tempi, era già nel futuro del genere umano.
Non fu compreso, come al solito in Italia (e all'estero).
Le sue armi non furono mai realizzate.
Restano i disegni.
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CARRI ARMATI.
 
Il primo carro armato fu inventato nel 1914 da un ufficiale inglese e realizzato nel 1916.
Nel settembre di quell’anno nella battaglia delle Somme, furono impiegati dagli inglesi i primi carri armati con cannoni di piccolo calibro e mitragliatrici. Pesavano 30 tonnellate e avevano una velocità di  7 km all’ora. Il loro compito era di aprire delle brecce nei reticolati e nelle e nelle trincee nemiche, permettendo alla propria fanteria di penetrare nei varchi così aperti.
L’uso dei carri armati nel primo conflitto mondiale diede risultati buoni ma non determinanti: essi furono impiegati da tutti i principali eserciti, ma non sul fronte italiano, a causa del terreno accidentato. L’impiego strategico di masse di carri armati avverrà solo nella seconda guerra mondiale, quando la potenza e la velocità di tali mezzi saranno ben superiori.
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Lo sbarco in Normandia -6 Giugno 1944 Tiger-2
 
IL TIMORE DEI “TIGER” CARRI ARMATI  TEDESCHI
 
La superiorità degli alleati, a metà del 1944 era totale, anche se, con diverse lacune. Ancora le truppe corazzate americane e inglesi non avevano avuto occasione di affrontare le divisioni corazzate tedesche, equipaggiate in larga scala con carri moderni e potenti.
Infatti, se si eccettuano gli scontri relativamente limitati durante la campagna d’Italia, i migliori carri tedeschi erano stati  utilizzati in massa solo sul fronte orientale. La superiorità dei Panther e dei Tiger era evidente rispetto ai carri occidentali, facendo nascere negli equipaggi di quest’ultimi una vera e propria psicosi. Ogni volta c’era notizia di un carro tedesco comparso in qualche settore del fronte, invariabilmente si identificava  come un Tiger, ed era richiesto l’appoggio di un elevato numero di altri carri  e persino il sostegno di aviazione e artiglieria.


Ultima modifica di annali il Mar 19 Apr 2022, 04:33 - modificato 1 volta. (Motivazione : Sostituita immagine...)
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Lo sbarco in Normandia -6 Giugno 1944 Empty Patton and Montgomery

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Vero, tra il gen.Patton e "Monty", non scorreva buon sangue.
Divergevano su tante cose.
In occasione dello sbarco in Sicilia, da quello che so, l'americano avrebbe voluto sbarcare nella zona occidentale
dell'isola e puntare dritto su Palermo.
Prevalse la tesi di Montgomery circa lo sbarco invece nella parte orientale della Sicilia, più vicina a Malta.
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Lo sbarco in Normandia -6 Giugno 1944 Montgomery_fotobn4
Il generale Patton a destra, al centro Montgomery
 
RIVALITÀ E GELOSIE
 
Non si pensi che tra gli alti comandi, anche quando le decisioni da prendere sono decisive per le sorti di una guerra, regni sempre la concordia. Nel caso delle operazioni per lo sbarco in Normandia, in campo alleato solo la fermezza di Eisenhower, che godeva del pieno appoggio di Roosevelt, riuscì a tenere sotto controllo l’inglese Montgomery, al quale non garbava di essere sottoposto all’autorità di un ufficiale americano. Interpretando anche i desideri di Churchill, cercò sempre di forzare la mano al comando supremo alleato perché fossero concessi massima autorità e sostegno ai suoi piani, quasi sempre, però, bocciati da Eisenhower. Una situazione ulteriore inasprita dal difficile rapporto tra Montgomery e Patton che si detestavano sin dalla campagna di Sicilia del luglio 1943.
Anche in campo tedesco vi furono contrasti, in particolare tra Rommel e von Rundstedt circa l’impiego delle divisioni corazzate. Alla fine raggiunsero un compromesso che sul campo diede pessimi risultati
.
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Lo sbarco in Normandia -6 Giugno 1944 Preview11456.jpg?v.0
 
LA REAZIONE TEDESCA
 
Per la Germania un eventuale sbarco alleato sul continente europeo, con la conseguente apertura di un secondo fronte oltre a quello già esistente all’est, rappresentava una minaccia mortale. La disfatta di Stalingrado nell’inverno 1942-43 e la crisi nel Mediterraneo che aveva portato dapprima alla perdita delle postazioni in africa settentrionale e, infine all’invasione dell’Italia e alla sua uscita dalla guerra, fecero si che la strategia difensiva tedesca si concentrasse sempre di più sulla necessità di respingere quella che, inequivocabilmente sarebbe stata la mossa degli alleati, ossia uno sbarco a occidente. Per questo motivo Hitler emanò una direttiva nella quale pose in primo piano la necessità di fortificazioni lunghe le coste atlantiche a maggior rischio di sbarchi. Furono prese, sotto il comando di Rommell, misure per far diventare quanto più difficile l’atterraggio di truppe aviotrasportate e rendere inaccessibili alcune aree facendo inondare diverse zone fluviali.  
I tedeschi, grazie  agli agenti infiltrati nella resistenza francese, ricevettero i messaggi in codice trasmessi dalla BBC che indicavano l’invasione imminente degli alleati. Messaggi che, tuttavia non furono presi nella giusta considerazione, infatti, le condizioni meteorologiche ne indicavano scarse probabilità. La 7° Armata in Normandia non prese quindi alcun provvedimento. Si mise in allarme solo dopo le prime segnalazioni di paracadutisti alleati, ma, erroneamente, i capi di stato maggiore ritennero si trattasse solo di un diversivo e non intrapresero alcuna azione per contrattaccare.
I bombardieri alleati colpirono poco prima dell’alba le posizioni tedesche in Normandia, mentre le navi alleate prendevano posizione  di fronte a “Utah” e “Omaha” e gli uomini iniziarono il trasloco nei mezzi da sbarco.
L’ora x era fissata per 6.30. i primi reparti a “Utah” incontrarono poca resistenza e poterono sbarcare e avanzare nell’entroterra. Non così, andarono le cose per “Omaha”, dove la 352° divisione di fanteria tedesca della 7° Armata ostacolò decisamente lo sbarco.
Dopo aver preso terra, le prime ondate americane furono subito bloccate dal fuoco tedesco, inoltre, a causa delle pessime condizioni del mare solo 5 dei 32 carri anfibi riuscirono a raggiungere la spiaggia, gli altri affondarono tutti. Sotto il fuoco nemico, i soldati americani non poterono che cercare di trovare riparo, mentre i genieri che avrebbero dovuto aprire varchi non furono in grado di farlo anche per via della marea risalita.
I tedeschi a questo punto, pensarono di avere arrestato l’invasione della spiaggia, inconsapevoli della scalata dei ranger alla scogliera che li avrebbe portati a scoprire una postazione tedesca priva di cannoni. Entro le 10 le postazioni tedesche furono messe a tacere e i soldati americani poterono iniziare  ad avanzare al di là della spiaggia in 4 diversi punti.
Lo sbarco a “Omaha” era costato non meno di 2000 tra morti feriti e dispersi.  


Ultima modifica di annali il Mar 19 Apr 2022, 04:03 - modificato 1 volta. (Motivazione : Sostituita immagine...)
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Lo sbarco in Normandia -6 Giugno 1944 Empty Re: Lo sbarco in Normandia -6 Giugno 1944

Messaggio  misterred

Grazie Annali, come sai la storia è il mio argomento preferito e che più mi appassiona, sin da bambino.
Altre curiosità dello sbarco in Normandia, furono le innovazioni tecniche che presentarono gli americani.
Furono sbarcati i carri armati anfibi, che avevano speciali sacche di galleggiamento o simili. Molti però
affondarono insieme agli equipaggi prima dell'arrivo sulla spiaggia.
Poi tanks "frusta" per sminare e bonificare il terreno; carri armati "bulldozer" per aprire la strada e rimuovere
gli oggetti ingombranti. carri armati lanciafiamme. I porti artificali fatti in blocchi di calcestruzzi e trascinati
a riva da apposite imbarcazioni.
L'aspetto più spettacolare fu l'aviolancio di paracadutisti dotati di moderne tute mimetiche (una novità) e
il lancio di manichini scoppiettanti (vedi "il giorno più lungo).
I paracadutisti con il volto annerito e alcuni con il taglio dei capelli alla "Mohicana".
Tutti ragazzi giovanissimi. Molti finirono fuori bersaglio sulle lagune allagate da Rommel.
Altri sui paesini e sui tetti delle case. A volte mitragliati dai tedeschi.
Famosi poi i "rangers" che scalarono il "point du Hoc", stile medievale su scala e corde lanciati da arpioni sulla sommità, per
conquistare dei bunker quasi spesso incompleti e senza difese.
Ricordiamo ancora i "tubi bangalore" utilizzati per fare saltare ostacoli e ripari.
Dall'altro lato, Rommel aveva installato tutta una serie di bunker di cemento armato, nidi di mitraliatrici, ostacoli
anticarro (pezzi rotaia saldate insieme) sulla spiaggia (come si vede nel filmato e nei film).
Allagò parte della costa per renderla inutilizzabile.
Tutto inutile.
Il 6 giugno fu un giorno lungo. Il giorno più lungo.
Ma passò, e già la sera le prime teste di ponte erano saldamente attestate sulla spiaggia.
Calava la sera e le prime ombre della notte.
Sulla spiaggia rimanevano i relitti dei mezzi distrutti o danneggiati, i caduti, i feriti e i vivi, stanchi ed esausti ma vivi dopo una intensa
giornata di battaglia.
Per quella notte avrebbero riposato (alla meno peggio).
L'indomani, i combattimeti sarebbero proseguiti, accaniti e feroci, contro un nemico deciso
a non mollare e a vendere cara la pelle.
Normandia, 6 giugno 1944.
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Lo sbarco in Normandia -6 Giugno 1944 Empty Re: Lo sbarco in Normandia -6 Giugno 1944

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Buongiorno Tinuzz! Sempre ben preparato in ogni argomento!
Per integrare i vari "pezzi" ecco un video giusto a proposito di "Omaha Beach, D-Day 6 giugno 1944.
Ovvero la spiaggia più cruenta di tutta l'operazione degli "alleati".
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Lo sbarco in Normandia -6 Giugno 1944 Empty aerei e colorazione mimetica (D-day)

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Come sappiamo, il mimetismo sia in natura (animali) sia per l'uomo, si è reso necessario sia per la preda che per il predatore/cacciatore.
L'una si  mimetizza per non farsi riconoscere e aggredire, l'altra/altro per non farsi riconoscere dalla preda e poterlo aggredire di nascosto.
Spesso gli animali hanno colorazione simile al territorio ove cacciano o pascolano, per mimetizzarsi nell'ambiente e appunto non
farsi riconoscere.
Fanno eccezione le zebre con il loro caratteristico manto bianco-nero.
Durante la seconda guerra mondiale, gli aerei avevano una tinteggiatura in relazione al teatro di operazione (es. sabbia e spinaci per gli aerei inglesi,
oppure color sabbia per i velivoli del deserto, verde/azzurro per gli aeroplani che operavano sul mediterraneo o sul Pacifico.
Non tutti gli aerei avevano la tinteggiatura mimetica : lo Zero giapponese era bianco sporco o grigio  con le coccarde rosse (tipiche della bandiera nipponica).
Il B-29 era grigio metallizzato e luccicava in aria.
Durante le fasi dello sbarco in Normandia, gli aerei alleati, data la stragrande differnza di numero nei confronti degli aerei tedeschi, non
abbisognavano di molta tinteggiatura mimetica, anzi per facilitarne la visibilità furono dipinti (nelle ali e nella fusoliera) di strisce bianco-nere.
Forse per imitare le zebre? O forse presi dal fut-ball americano?
Non saprei, ma in fondo non avevano necessità  di particolari accorgimenti mimetici, lo spazio aereo della Normandia era di dominio
ssoluto degli aeroplani alleati.
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Lo sbarco in Normandia -6 Giugno 1944 Empty I lunghi singhiozzi dei violini d'autunno, feriscono il mio cuore con monotono languore (Verlaine)

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Questa strofa di una poesia di verlain, avvertiva i francesi (la resistenza) che lo sbarco era imminente.
La frase, suddivisa in due parti, la prima avrebbe avvertito dello sbarco imminente ma a giorni, la seconda
invece avvisava che lo sbarco era deciso per il giorno successivo.
La resistenza francese, sintonizzata sulle frequenze di Radio Londra (BBC), ebbe un sussulto di gioia e di speranza
nel sentire recitare dalla radio la seconda strofa (feriscono il mio cuore con monotono languore).
L'operazione Overlord era cominciata e non sarebbe più stata rinviata, costi quel che costi.
Poesia e storia interconesse e sovrapposte.
Anche in guerra, il romanticismo a volte non viene meno.
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Lo sbarco in Normandia -6 Giugno 1944 Empty Re: Lo sbarco in Normandia -6 Giugno 1944

Messaggio  misterred

Si, fu una operazione veramente gigantesca, la più grande operazione anfibia della storia dell'umanità.
Bisogna dire che non tutte le spiagge ove sbarcarono gli alleati furono difese bene dai tedeschi. Per esempio in quella denominata
"Utah", lo sbarco fu quasi una passeggiata, con pochissime perdite alleate.
Chi ha visto il film "save private Ryan", la spiaggia più cruenta fu quella di "Omaha beach" (settori dog green e fox green).
Gli americani sbarcarono proprio sotto il tiro delle mitragliatrici tedesche.
Vero, c'era maltempo, ma l'operazione, essendo preceduta da aviolanci, doveva essere illuminata dalla luce della luna piena; un
eventuale rinvio doveva protrarsi per un altro mese; difficile mantenere il segreto e non stressare le truppe ammassate in
Gran Bretagna.
Maltempo o no, il D-day doveva avvenire tra il 5 e il 6 giugno 1944; e avvenne.
Tra le fila dei nemici (tedeschi) c'era un certo Walter Annichiarico (Chiari), divenuto il famoso attore che tutti ricordiamo.


Ultima modifica di sanvass il Mer 04 Giu 2014, 11:54 - modificato 1 volta.
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Nell’estate del 1940, dopo la sconfitta della Francia da parte della Germania nazista, l’Inghilterra si era ritrovata sola a resistere contro le forze nazifasciste, ma il pericolo dell’invasione tedesca delle isole britanniche fu presto superato grazie alla resistenza della sua aviazione.
Fu con il coinvolgimento nella guerra dell’Unione Sovietica, e soprattutto con quello degli stati Uniti, che si tracciarono diverse prospettive strategiche.
Da parte americana, fu stabilito per prima cosa, che, essendo la Germania il nemico più forte, ogni sforzo doveva essere indirizzato prevalentemente contro di essa, tramite uno scontro diretto, quindi con l’invasione del continente Europeo. Questo era l’intento del presidente americano Roosevelt e del capo di stato maggiore dell’esercito statunitense, generale George Marshall, che nell’aprile del 1942 si recò a Londra per sottoporre ai britannici il piano americano.
Denominato in codice “Round up”, il piano era stato sviluppato dal generale Dwight Eisenhower e prevedeva lo sbarco di almeno 18 divisioni britanniche e 30 americane, necessarie per contrastare le circa 40 divisioni tedesche sul suolo francese, nell’area compresa fra Calais e Dieppe.
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L’America si era proposta due obiettivi acconsentendo a sviluppare una campagna in Italia, il primo era di portarla fuori dalla guerra e di sottrarre forze tedesche dalla Francia, il secondo di fissare la data per lo sbarco sul continente, indicata per il primo maggio 1944.
Anche se la campagna in Italia non si sviluppò come previsto, i successi conseguiti – la resa dell’Italia, la conquista delle isole, aveva reso gli americani ancora più determinati.
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L’assalto alle spiagge e in generale l’intero sbarco del D. Day (giorno decisivo), furono pianificati attentamente e con molta cura. In quel giorno era previsto lo sbarco di sei divisioni, con elementi di supporto, su cinque diverse spiagge, i cui fianchi dovevano essere assicurati dal lancio di tre divisioni aviotrasportate.
Eisenhower decise che il giorno dell’invasione sarebbe stato il 5 giugno, uno dei giorni ideali per le condizioni della marea e della Luna. Tra il 30 maggio e il primo giugno le unità britanniche e americane iniziarono l’imbarco a bordo delle navi e a questo punto, Overlord era pronto, mancava solo il via definitivo.
L’inconveniente fu rappresentato dal maltempo, per cui, anche se per il 3 giugno fu deciso di far salpare quei convogli che richiedevano più tempo per compiere il tragitto, si valutò la possibilità di un rinvio. I metereologi indicarono che per il 6, le condizioni del tempo se pur non ideali, sarebbero state soddisfacenti, e dal momento che la decisione doveva essere presa e considerando che un rinvio avrebbe comportato lo sbarco e il reimbarco delle truppe, Eisenhower ordinò che il D. Day fosse il 6 giugno 1944.
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