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Chernobyl 26 aprile 1986 --- 26 aprile 2016

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 Chernobyl  26 aprile 1986 --- 26 aprile 2016 Empty Svetlana Aleksievich

Messaggio  lunarossa

Qualche pagina di Preghiera per Chernobyl del premio Nobel per la Letteratura 2015, Svetlana Aleksievich, bielorussa.
Consiglio vivamente la lettura della Aleksievich: grande giornalista e scrittrice.

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 Chernobyl  26 aprile 1986 --- 26 aprile 2016 Empty e-book free

Messaggio  Charade

Risposte in mail ed mp e poi volendo anche qui x pubblica utilità -
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 Chernobyl  26 aprile 1986 --- 26 aprile 2016 Empty privacy e copyright

Messaggio  lunarossa


Di primo acchito , mi viene da chiedere , si può rintracciare ancora quella trasmissione della Rai (suppongo sia Rai)-

Si tratta di rai infatti. Non ho idea se e come si si possa reperirlo in rete. Su youtube ci sono migliaia di filmati sul tema ma tra quelli che io stessa ho visionato (oviamente non tutti) non ho ritrovato o riconosciuto quello di cui parlo. Io ho un cd/dvd con tutto il girato cronologico, donatomi a titolo personale, ma presumo che poi sia stato effettuato un montaggio anche perchè nell'intero girato ci sono  parecchi riferimenti personali.  La cosa che so per certa è che la sosta con Misha e Anja è stata inserita integralmente. Non so se per i diritti di copyright e legge sulla privacy, posso postarlo qui. Ricordo solo che la trasmissione per la quale era stato girato era un contenitore pomeridiano dell'epoca.

il libro che menzioni è ben difficile che noi ( o almeno io ) lo si trovi ; se tu puoi scannerizzare e darci episodi che ritieni importanti fai pure , sempre che non esistano vincoli di copyright ovviamente ,,,

perchè difficile? Lo si trova in libreria regolarmente tradotto.
Anche in questo caso non so se posso postarne brani. Non conosco la legge sul copyright... magari posso fare foto di qualche pagina o appunto posso scansionare. Ci penso.


Ultima modifica di lunarossa il Sab 30 Apr 2016, 14:25 - modificato 3 volte. (Motivazione : refusi corretti e ricorretti)
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 Chernobyl  26 aprile 1986 --- 26 aprile 2016 Empty Chernobyl come Seveso ?

Messaggio  Charade

Struggente reportage di un tempo che fu , ma che si può purtroppo ancora ripetere vieppiù ,,, 
Di primo acchito , mi viene da chiedere , si può rintracciare ancora quella trasmissione della Rai (suppongo sia Rai)-
il libro che menzioni è ben difficile che noi ( o almeno io ) lo si trovi ; se tu puoi scannerizzare e darci episodi che ritieni importanti fai pure , sempre che non esistano vincoli di copyright ovviamente ,,,

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Ultima modifica di annali il Mar 19 Apr 2022, 13:38 - modificato 1 volta. (Motivazione : Sostituita immagine...)
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 Chernobyl  26 aprile 1986 --- 26 aprile 2016 Empty Chernobyl 26 aprile 1986 --- 26 aprile 2016

Messaggio  Charade

Chernobyl correzioni e aggiunte lunarossa Oggi a 07:16 Aec-messaggio num#32931
- Ad un certo punto, verso la fine, ho scritto Anja e Pavel, anzichè Anja e Misha, com'è invece corretto.
- Pavel era l'accompagnatore - sarebbe meglio definirlo controllore - assegnatoci dalle autorità e aggregatosi a noi dal primo posto di blocco. Un tipo segaligno e silenzioso che limitava la conversazione ai gesti di indicazione stradale, ai SI e ai NO. (si puote..non si puote) e al controllo del tempo di permanenza nella zona rossa. Pavel ci ha deliziato della sua spumeggiante compagnia per tutto il tempo di permanenza nella zona forbidden.
- Ai margini della zona rossa cominciano i posti di blocco militari: controllo dei pass, dei documenti e, all'inizio e alla fine, misurazione delle radiazioni. Nell'ultimo incontrato, prima di arrivare a Pryp'jat, ci hanno fornito - e obbligato ad indossare - una specie di tuta leggera color giallinocaccadipuponeonatoconcoliche - tipo quelle di TNT (Tessuto non Tessuto) che si usano per imbiancare casa. Il trionfo dell'inutilità insomma.

Chernobyl Azzurra Ieri a 23:26 Aec-messaggio num#32929
Che non accada mai più. Questo si può solo sperare ma purtroppo viviamo non sereni, nel timore che si possa ripetere, non si sa dove e non si sa quando, speriamo davvero mai più.
Per il tuo toccante racconto e per le emozioni che ci trasmetti, meriti un grazie, Lunarossa.
Da parte mia: rifletto e ringrazio la vita che mi é stata benevola.

Chernobyl lunarossa Ieri a 22:34 Aec-messaggio num#32925
26 aprile 1986 26 aprile 2016
Esattamente 30 anni fa, il reattore nucleare della centrale di CHERNOBYL, in Ukraina, esplodeva provocando una delle piu’ grandi tragedie ambientali (se non la piu’ grande) del mondo moderno.

Io, con Chernobyl ci ho a che fare ogni giorno: mio figlio viene dalla zona della Bielorussia maggiormente colpita dalla nube radioattiva. E’ nato diversi anni dopo ma di quella catastrofe ne porta e ne porterà i segni per tutta la vita. Io, noi, di conseguenza.

Io ci sono stata a Chernobyl. 
Una quindicina di anni fa mi è capitato di accompagnare una troupe italiana di un TG regionale che doveva fare un servizio sulla situazione dei territori abbandonati.
E ho ancora un ricordo vivissimo di quella giornata.

Partendo di buon mattino dalla città di Gomel’, in Bielorussia – meno di 100 km da Chernobyl - siamo arrivati, con permessi speciali, fino alla periferia della città fantasma di Pryp’jat. 
La desolazione che abbiamo incontrato era opprimente e fisicamente tangibile.
Nessun rumore di sottofondo, nessuna voce o brusio a incorniciare carcasse di auto, costruzioni dagli occhi vuoti, vegetazione cresciuta a dismisura, parecchi animali, cani, gatti, probabilmente discendenti di quelli domestici lasciati dagli abitanti, al tempo evacuati in tutta fretta e costretti a lasciare tutte le cose che avevano costituito la loro vita fino a quel momento.
Solo il vento a muovere foglie e polvere.
Le torri della centrale, in lontananza (non troppa) a interrompere l’orizzonte.
Gli operatori, quasi senza parlare – il disagio e una sorta di reverenziale timore ci avevano pressoché paralizzati – hanno effettuato le riprese.
Ricordo il rumore della macchina da presa in quel silenzio quasi irreale.
Al ritorno abbiamo deciso di fermarci in qualcuno dei villaggi – pressoché deserti, all’interno della zona rossa – attraversati all’andata.
Va detto che molti dei villaggi preesistenti prima della catastrofe sono stati rasi al suolo e interrati, ma molti altri sono rimasti com’erano pur preda della vegetazione e della fauna cresciute in maniera incontrollata.

In uno di questi villaggi abbiamo incontrato una coppia di anziani, marito e moglie: Misha e Anja i loro nomi. 
Felici di incontrare qualcuno, ci hanno invitati nella loro casa ( i russi sono estremamente ospitali e, per quanto possano essere poveri, sempre si viene invitati a condividere con loro cibo e tetto).
Nel raccontarci la loro storia – accettando di buon grado di farsi riprendere e intervistare - ci hanno mostrato e offerto le “meraviglie” del loro orto ( pomodori bellissimi…grandi come meloni…rapanelli come barbabietole…) che con garbo ma fermamente abbiamo rifiutato di assaggiare.

Misha e Anja ci hanno dunque raccontato che dopo essere stati evacuati con tutti gli altri abitanti del villaggio, ed aver ricevuto dallo stato un piccolo appartamento in un palazzone di una grossa città, avevano raccattato le loro povere cose e se n’erano ritornati al paesello, dov’erano nati e vissuti da sempre. 
Dopo il loro ritorno, per un paio d’anni almeno, c’era ancora la luce elettrica, il gas…poi hanno staccato tutto e da allora, senza tante storie, ne avevano fatto a meno! Tra l'altro, pur essendo abusivi, le "autorità", che inizialmente avevano cercato di dissuaderli, ne tolleravano la presenza (a loro rischio e pericolo).

La loro giornata era scandita dalla luce dell’alba fino al buio del tramonto. Niente televisione, niente telefono.
I figli avevano tentato in ogni modo di riportarli indietro ma poi si erano rassegnati. Andavano a trovarli e a portar loro provviste una volta la settimana: eran quattro, quindi una visita una volta al mese per ognuno. Anja si occupava delle galline e dei conigli mentre Misha si prendeva cura dell’orto davanti alla casa.
Orto curatissimo, così come la casa. Non un granello di polvere e non una cosa fuori posto.
Ricordo bene i particolari perché di quel viaggio e di quella sosta ne esiste la registrazione visiva, inserita tout court nel servizio televisivo.
Nel villaggio non erano soli, un paio di altre coppie avevano seguito lo stesso percorso e si facevano così compagnia, aiutandosi reciprocamente in caso di bisogno. Gli uomini si occupavano anche di tenere a bada le volpi, che a causa del loro proliferare, minacciavano seriamente i loro pollai, e a regolamentare, attorno alle loro case, la vegetazione.
Nessuna lamentela, solo dalle loro parole l’incredulità che una natura così bella e rigogliosa e in grado di dare frutti così belli, fosse pericolosa.
Scuotevano la testa come se ad essere “matti” fossimo noi. Gli altri.

Nel pomeriggio, rientrando a Gomel’ – erano passate poco piu’ di una manciata di ore dall’inizio della nostra spedizione – sembrava fossimo passati attraverso un tritacarne di emozioni.
Nessuno aveva voglia di parlare. Avevamo negli occhi il ricordo della desolazione e nel cuore il sorriso di Anja e Pavel.

Sono passati 15 anni da allora. Forse se ne sono andati o forse, chissà, in un qualche modo perverso, le radiazioni – invisibili e ingannevoli - li stanno mantenendo cristallizzati, così come li abbiamo conosciuti e come continuano a vivere nel nostro ricordo, e in quelle vecchie immagini.

Recentemente ho letto un libro da rimaner senza fiato.
Uno di quei libri bellissimi e strazianti, apparentemente semplici alla lettura ma pieni di significati al di là delle parole.
Si chiama “Preghiera per Chernobyl” di Svetlana Aleksievich, bielorussa, premio Nobel per la Letteratura 2015.
Non è un libro su Chernobyl ma sulle persone che hanno “vissuto” Chernobyl.
Se ne aveste l’opportunità e la voglia, vi prego di leggerlo. Nelle parole di Svetlana (che ho conosciuto, sia pur fuggevolmente, lo scorso anno quando, nella mia città, c’è stata una serie di manifestazioni collegate alla settimana del libro e della letteratura ebraica)ho ritrovato tanti dei sentimenti e delle emozioni che quel giorno ho provato e tanti altri che la lettura è riuscita a suscitare. Che non accada mai piu'!
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 Chernobyl  26 aprile 1986 --- 26 aprile 2016 Empty Re: Chernobyl 26 aprile 1986 --- 26 aprile 2016

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