... è , sarà epifania ... che tutte le feste lascia sulla via... " 

Stamattina mi sono svegliato presto con un solo pensiero : farvi i miei più sentiti auguri una per una soprattutto alle mie care bef... ehmm signorine d'Aec e oltre ... 


Poi vabbè , siccome oltre alle "xx" ci sono le x accompagnate dalle y , perché mai non farle di diritto anche a quelle potenziali parti ?... D'altronde la cancell-horror culture arriverà a censurare anche le doppie eliche ... statene certi ... okkkey vi/mi risparmio la lista - 

Buona Epifania a tutti voi..

Sarà banale sempre ricordarlo , ma l'etimologia greca di questa ennesima parola composta (epì-alto e phànein-apparire) indicante appunto una improbabile ( per il sentimento laico ) manifestazione soprannaturale , risulta funzionale al racconto non solo della professione cristiana , visto che eventi simili li hanno anche le altre confessioni ... Ovviamente vorrei farvi notare il simbolismo voluto positivo anche nel linguaggio , della “manifestazione dall'alto” … e perché mai non possa venire dal basso o da una parte laterale ?... Se la cancel-horror-culture arrivasse a mettere mano anche in questi cliché ( alto=bello=buono ) avrebbe anche la mia sconfessionante approvazione , seppur sempre con una sanificante nota di disgusto - Per il resto , che dire ... per le menti semplici fatevi bastare le semplificazioni in atto ... 

IN UN VILLAGGIO, non molto distante da Betlemme, viveva una giovane donna che si chiamava Befana. Non era brutta, anzi, era molto bella e aveva parecchi pretendenti.. Però aveva un pessimo caratteraccio. Era sempre pronta a criticare e a parlare male del prossimo. Cosicché non si era mai sposata, o perché non le andava bene l’uomo che di volta in volta le chiedeva di diventare sua moglie, o perché l’innamorato, dopo averla conosciuta meglio, si ritirava immediatamente. Era, infatti, molto egoista e fin da piccola non aveva mai aiutato nessuno. Era, inoltre, come ossessionata dalla pulizia. Aveva sempre in mano la scopa, e la usava così rapidamente che sembrava ci volasse sopra. La sua solitudine, man mano che passavano gli anni, la rendeva sempre più acida e cattiva, tanto che in paese avevano cominciato a soprannominarla “la strega”. Lei si arrabbiava moltissimo e diceva un sacco di parolacce. Nessuno in paese ricordava di averla mai vista sorridere. Quando non puliva la casa con la sua scopa di paglia, si sedeva e faceva la calza. Ne faceva a centinaia. Non per qualcuno, naturalmente! Le faceva per se stessa, per calmare i nervi e passare un po’ di tempo visto che nessuno del villaggio veniva mai a trovarla, né lei sarebbe mai andata a trovare nessuno. Era troppo orgogliosa per ammettere di avere bisogno di un po’ di amore ed era troppo egoista per donare un po’ del suo amore a qualcuno. E poi non si fidava di nessuno. Così passarono gli anni e la nostra Befana, a forza di essere cattiva, divenne anche brutta e sempre più odiata da tutti. Più lei si sentiva odiata da tutti, più diventava cattiva e brutta.
Aveva da poco compiuto settant’anni, quando una carovana giunse nel paese dove abitava. C’erano tanti cammelli e tante persone, più persone di quante ce ne fossero nell’intero villaggio. Curiosa com’era vide subito che c’erano tre uomini vestiti sontuosamente e, origliando, seppe che erano dei re. Re Magi, li chiamavano. Venivano dal lontano oriente, e si erano accampati nel villaggio per far riposare i cammelli e passare la notte prima di riprendere il viaggio verso Betlemme. Era la sera prima del sei gennaio. Borbottando e brontolando come al solito sulla stupidità della gente che viaggia in mezzo al deserto e disturba invece di starsene a casa sua, si era messa a fare la calza quando sentì bussare alla porta. Lo stomaco si strinse e un brivido le corse lungo la schiena. Chi poteva essere? Nessuno aveva mai bussato alla sua porta. Più per curiosità che per altro andò ad aprire. Si trovò davanti uno di quei re. Era molto bello e le fece un gran sorriso, mentre diceva: “Buonasera signora, posso entrare?”. Befana rimase come paralizzata, sorpresa da questa imprevedibile situazione e, non sapendo cosa fare, le scapparono alcune parole dalla bocca prima ancora che potesse ragionare: “Prego, si accomodi”. Il re le chiese gentilmente di poter dormire in casa sua per quella notte e Befana non ebbe né la forza né il coraggio di dirgli di no. Quell’uomo era così educato e gentile con lei che si dimenticò per un attimo del suo caratteraccio, e perfino si offrì di fargli qualcosa da mangiare. Il re le parlò del motivo per cui si erano messi in viaggio. Andavano a trovare il bambino che avrebbe salvato il mondo dall’egoismo e dalla morte. Gli portavano in dono oro, incenso e mirra. “Vuol venire anche lei con noi?”. “Io?!” rispose Befana.. “No, no, non posso”. In realtà poteva ma non voleva. Non si era mai allontanata da casa. Tuttavia era contenta che il re glielo avesse chiesto. “Vuole che portiamo al Salvatore un dono anche da parte sua?”. Questa poi… Lei regalare qualcosa a qualcuno, per di più sconosciuto. Però le sembrò di fare troppo brutta figura a dire ancora di no. E durante la notte mise una delle sue calze, una sola, dove dormiva il re magio, con un biglietto: “per Gesù”. La mattina, all’alba, finse di essere ancora addormentata e aspettò che il re magio uscisse per riprendere il suo viaggio. Era già troppo in imbarazzo per sostenere un’altra, seppur breve, conversazione. Passarono trent’anni. Befana ne aveva appena compiuti cento. Era sempre sola, ma non più cattiva. Quella visita inaspettata, la sera prima del sei gennaio, l’aveva profondamente cambiata. Anche la gente del villaggio nel frattempo aveva cominciato a bussare alla sua porta. Dapprima per sapere cosa le avesse detto il re, poi pian piano per aiutarla a fare da mangiare e a pulire casa, visto che lei aveva un tale mal di schiena che quasi non si muoveva più. E a ciascuno che veniva, Befana cominciò a regalare una calza. Erano belle le sue calze, erano fatte bene, erano calde. Befana aveva cominciato anche a sorridere quando ne regalava una, e perciò non era più così brutta, era diventata perfino simpatica. Nel frattempo dalla Galilea giungevano notizie di un certo Gesù di Nazareth, nato a Betlemme trent’anni prima, che compiva ogni genere di miracoli. Dicevano che era lui il Messia, il Salvatore. Befana capì che si trattava di quel bambino che lei non ebbe il coraggio di andare a trovare. Ogni notte, al ricordo di quella notte, il suo cuore piangeva di vergogna per il misero dono che aveva fatto portare a Gesù dal re magio: una calza vuota… una calza sola, neanche un paio! Piangeva di rimorso e di pentimento, ma questo pianto la rendeva sempre più amabile e buona. Poi giunse la notizia che Gesù era stato ucciso e che era risorto dopo tre giorni. Befana aveva allora centoetre anni. Pregava e piangeva tutte le notti, chiedendo perdono a Gesù. Desiderava più di ogni altra cosa rimediare in qualche modo al suo egoismo e alla sua cattiveria di un tempo. Desiderava tanto un’altra possibilità ma si rendeva conto che ormai era troppo tardi. Una notte Gesù risorto le apparve in sogno e le disse: “Coraggio Befana! Io ti perdono. Ti darò vita e salute ancora per molti anni. Il regalo che tu non sei venuta a portarmi quando ero bambino ora lo porterai a tutti i bambini da parte mia. Volerai da ogni capo all’altro della terra sulla tua scopa di paglia e porterai una calza piena di caramelle e di regali ad ogni bambino che a Natale avrà fatto il presepio e che, il sei gennaio, avrà messo i re magi nel presepio. Ma mi raccomando! Che il bambino sia stato anche buono, non egoista… altrimenti gli metterai del carbone dentro la calza sperando che l’anno dopo si comporti da bambino generoso”. E la Befana fece così e così ancora sta facendo per obbedire a Gesù. Durante tutto l’anno, piena di indicibile gioia, fa le calze per i bambini… ed il sei gennaio gliele porta piene di caramelle e di doni. È talmente felice che, anche il carbone, quando lo mette, è diventato dolce e buono da mangiare...

dal web

Strano che la cancel-horror-culture , ancora non sia arrivata alla distruzione/destituzione della befana , anche se c'è ancora tempo ... Nel 2022 forse faranno un re-stilyng e la faranno diventare giovane e bella e viaggiante su una bike rombante e forse volante ... 

Eh .

Ma viri chi cose!!!!! 

Sempre in tema di calze e carbone ... questo qui di seguito meriterebbe un intero calzaturificio dentro una miniera di suddetto carbone ,,, 


Chi dei suoi indefessi estimatori/ici , farebbero bene ad imparare a memoria tutte queste date lunghe un intero anno - 

spitfire ha scritto:Spariti..mi sa che avete un congresso insieme alla befana e conte..
Ci vedremo tra un anno..allora!!! Ciauu

No , e perché mai !? 
Gli auguri befaniani sono come i denari , non scadono mai e valgono anche postumi ... 

Quest'anno passato molti sono stati i cattivi , uomini o donne non fa differenza ,,, si potrebbe mettere tanto carbone nella calzetta , ma non sarebbe una scelta ecologicamente "green" - Anch'io sono in ritardissimo coi vs regali addirittura natalizi ... ma si ottempererà poiché un ebook a tutte/i quanti vi si spedirà ... 

I congressi noi li facciamo per i fatti nostri...certe compagnie è  meglio perderle che trovarle. .
La befana era passata durante la notte ma non ha lasciato nulla...d'altronde in questo periodo  di crisi/ covid  cè poco da scialare o festeggiare. .
Alla prossima befana. ..

Spariti..mi sa che avete un congresso insieme alla befana e conte..
Ci vedremo tra un anno..allora!!!
Ciauu

Lontano lontano ..

Domani , soprattutto le femminucce , non sparitemi che è un anno che aspetto questo lieto giorno 


Saluti allietanti da qui ... 

TRa i tanti bonus , leggi lalleri gettati in maniera scriteriata solo per fini elettorali , mancherebbe questa qua sopra ... ma tanto nelle famigerate calze troveremo solo frutta , che va già bene ... anche se era meglio il carbone almeno per scaldarsi - 

L'Adorazione dei Magi è un dipinto a tempera su tavola (111x134 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1475 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.

Quando si dice vivere fuori dal mondo ... 
Accavallati saluti da qui ... 

... quest'anno la calza di carbone la dobbiamo riservare in primis ai tanti/tante che ci hanno precipitati in questo fond-de-sac economico ... organizzazione mondiale della sanità in primis , assolutamente inadatta allo scopo per cui è stata creata - Una massa di burocrati del tutto conniventi con il male cinese ( che tra l'altro ora se la ride ) 


a seguire la ns sgraziata politica nostrana dove non si salva nessuno ... forse solo la Giorgia ... qualche tocchetto di carbone lo dobbiamo riservare anche al ns pdr , utile quanto un nonnetto nel giorno della festa , capotavola si , saggio forse , applauditissimo dai tanti leccacalzini , politici e giornalisti affini ... ma chi comanda realmente , ben sappiamo che di lui non gliene importa un fico secco - 
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A seguire noi italianuzzi variegati che non potrem essere che tartassati , aspettando un fatidico mattino che ci arrivi in dono un punzonante vaccino ... e già mi treman i biologici giunti cardanici - 

Evitando almeno oggi di inseguirsi per polemizzare , come non sfruttare questa giornata per riempire idealmente calze e calzette in dolce proseguire?... Le ricette non le conosco , ma intuitivamente si possono comprendere :
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Cominciamo con donna Blue che qualunque cosa possa ora usare , avrà bisogno di un dolce lievitare : 


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di seguito a dame Celadon dall'animo sempre dolce o dolcificante
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Ritentiamo con dame Azzurrina con un diverso ponte :


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Proseguiamo con donna Turquoise a seguir una stella cometa :


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Alla piemontese mrs Silverine , un dolce tipico delle sue parti :


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A dame Écru anche se vorrebbe rimanere leggera , dovrebbe fare questo ulteriore sforzo :

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A donna Green che dolce indicare ? Questo spagnolo le dovrebbe gustare …

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Chi mancherebbe ancora nella lista (penso ad esterne) , trova sostegno in questi carboni a piè di lista :

… avrei voluto essere il primo in questo lieto giorno (he he he... ops ah ah) pe' 'lli omini tutti , di ottemperare con dovuta sollecitudine a questo doveroso impegno annuale , ma cause di forza maggiore  


me lo impedirono … 
Detto questo , abbiate lo stesso i miei più : sentiti , attesi , sottesi , sollecitati … auguri di buona :


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... e siccome sono ancora col pigiamino addosso , per quelli personalizzati : 

《《la...Meglio comunque sempre a dorso di cammello che attraversare a piedi sentieri erbosi in compagnia di pensieri barbosi...》》


Vero Annali. Meglio in groppa ai cammelli








Si Annali. Tornata da Chopin, ovviamente strafelice ^-^


Buonanotte a te e amici colorati tutti.
mi metto sotto la coperta...

Buona befana e sogni lievi..che siano colorati!

Ciao, tornata a casa dal tuo Chopin???  

Per ragazze


Per ragazzi