Rituali di Chichen Itza...
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Rituali di Chichen Itza...
La cultura peruviana Chavin, risalente al 3000 a. C., per colpire la mente dei fedeli usava suoni semplici ed effetti di luce. Su questa tesi, formulata in base agli antichi disegni ritrovati, che mostrano persone con caratteristiche animali, stanno indagando alcuni archeologi specializzati in acustica.
Nel 2001 sono state ritrovate in un intricato labirinto di camere presente nella piramide di Chavin de Huantar, in Perù, conchiglie marine, che si suppone generassero onde sonore.
Il sito, con vere camere di risonanza sembra non essere il solo luogo sudamericano in cui il suono rivestiva un ruolo importante, in quanto, anche i sovrani Maya di Chichen Itza nello Yucatan, usavano il suono per assoggettare il popolo.
Un ingegnere acustico che ha trascorso anni a studiare il sito maya, riferisce che il segreto sta nelle proprietà acustiche della ripida scala sulla parete frontale del tempio.
Secondo i ricercatori le piramidi erano essenzialmente macchine per l’eco, costruite per ispirare sensazioni spirituali. Battere le mani di fronte alla piramide El Castillo, nel sito di Chichen Itza, dedicata al dio serpente piumato, risultava un’eco simile al cinguettio di un uccello messicano, il quetzal.
Uno studio condotto nell’Università Ghent del Belgio, ha trattato un altro effetto acustico del monumento maya, dove chi siede sui primi scalini ha l’impressione di udire il rumore della pioggia, generato dai passi delle persone sulla piramide.
Sia il quetzal sia la pioggia erano sacri ai maya, raggiungere la cima della piramide non aveva per i fedeli la sola funzione di ricreare echi mistici, ma era soprattutto il modo di sentirsi più vicini agli dei.
Nel 2001 sono state ritrovate in un intricato labirinto di camere presente nella piramide di Chavin de Huantar, in Perù, conchiglie marine, che si suppone generassero onde sonore.
Il sito, con vere camere di risonanza sembra non essere il solo luogo sudamericano in cui il suono rivestiva un ruolo importante, in quanto, anche i sovrani Maya di Chichen Itza nello Yucatan, usavano il suono per assoggettare il popolo.
Un ingegnere acustico che ha trascorso anni a studiare il sito maya, riferisce che il segreto sta nelle proprietà acustiche della ripida scala sulla parete frontale del tempio.
Secondo i ricercatori le piramidi erano essenzialmente macchine per l’eco, costruite per ispirare sensazioni spirituali. Battere le mani di fronte alla piramide El Castillo, nel sito di Chichen Itza, dedicata al dio serpente piumato, risultava un’eco simile al cinguettio di un uccello messicano, il quetzal.
Uno studio condotto nell’Università Ghent del Belgio, ha trattato un altro effetto acustico del monumento maya, dove chi siede sui primi scalini ha l’impressione di udire il rumore della pioggia, generato dai passi delle persone sulla piramide.
Sia il quetzal sia la pioggia erano sacri ai maya, raggiungere la cima della piramide non aveva per i fedeli la sola funzione di ricreare echi mistici, ma era soprattutto il modo di sentirsi più vicini agli dei.
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annali- Senior
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