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Dai miei racconti del mistero...

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Messaggio  Charade

Lo colloco qui , sotto questo titolo , poiché qui m'ispira un po' , visto che certe tue cose per me rimangono un mistero... Razz
+
Re: Commentario - tecnico - d'appendice -2
annali il Lun 6 Nov 2023 alle 19:43 Aec-msg-num#81286
Ho rischiato di non poter entrare, impossibilitata a connettermi via internet; è venuto il nipote che ora s'è trovata altra dimora in cui abitare, per portarsi via il suo monumentale PC fisso comprendente una matassa di prese e filamenti vari, non lasciandomi manco una spina, una presa di corrente per collegare commutatore e cavo internet alla presa elettrica. Per fortuna ne ho trovata una unita al ferro stiro e ho risolto... Twisted Evil
Sempre impressionato in maniera ilare dalle tue alterne vicenduole familiari …
Io esperienze da nunnett ancora ci dovrò arrivare , quindi col nipotame corrente me la gioco da 'uncle' , bad or good , i don't know … tuttavia mai alcun d'essi mi abbia mancato di rispetto , anche perché poi siccome il medesimo debba essere reciproco , venendo a mancare uno , l'altro non sarebbe garantito – Questo è !
+
Permane quindi il mistero delle avventure domestico/familiari che allacci con la parentela che mi sembra 'nu pochetto' ostica nei tuoi confronti – Non entro nelle dinamiche sempre complicate dei rapporti familiari anche perché quelli sono a lungo andare sempre peggiorativi … vedere la giorginetta con il gianbrunetto – L'unico che regge a questa regola immane sarebbe l'indissolubile rapporto madre figlie/figli ,,, che anche lì non è una verità assoluta , soprattutto col proliferare di madri/padri degeneri e figli omicidi pure , ma vabbé questi sono casi limiti in quanto patologici -

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Messaggio  Charade

annali ha scritto:
Ma te guarda! cyclops
Avessi immaginato di finire tanto lussuosamente incorniciata, nell'evolvente altrove mi sarei un momentino più applicata... Razz  
Più di quanto fatto ? 
Dai la va più che ben anche così - Sai bene che non è da me perdermi in fronzoli da femminucce - 
Quando una analisi e scritta a 4 mani con messera Sophie , allora altro che cornice - 
+
No, non dirò che.. anzi ti ringrazio... zen
I piaceri, le gioie sono spesso fatti di piccole cose, di tanti nonnulla, diversi secondo l'indole e le predilezioni di ciascuno di noi. In questo caso il piacere di sorprendere quando meno lo si aspetta...  Very Happy
Ok , quindi quanto posso sperare ora di accredito personale per il futuro sempre incerto detto in maniera confidenziale ?
Dum-da dum ... 
E con questa incertezza tipica di ogni tempo , vi lasssio ai vs misteri che saranno pur sempre più veri dei miei più verdi pensieri - 

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Messaggio  annali

Ma te guarda! cyclops
Avessi immaginato di finire tanto lussuosamente incorniciata, nell'evolvente altrove mi sarei un momentino più applicata... Razz  

No, non dirò che.. anzi ti ringrazio... zen
I piaceri, le gioie sono spesso fatti di piccole cose, di tanti nonnulla, diversi secondo l'indole e le predilezioni di ciascuno di noi. In questo caso il piacere di sorprendere quando meno lo si aspetta...  Very Happy
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Dai miei racconti del mistero... Empty A proposito di gioie - poi non dire che ...

Messaggio  Charade

In questo virtuale mondo senza luogo e senza tempo , riporto qui uno dei tanti misteri letterari e non , che per : poesia , prosa e racconto itinerante , svolto nell'altro verso di questo molteplice universo , anche se non importa tanto il suo dove così asperso : 
Dai miei racconti del mistero... Anly10

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Messaggio  annali

Cercando di mettere ordine tra le svariate decine di file aperti e dimenticati, mi sono riletta questo fantasioso raccontino che ora per mio rinnovato piacere  (e mi auguro pure per chi legge!) ripropongo qui.
Controllo: qui base asteroide.
 
Embè, sì, sono andata a controllare che nulla sia stato manomesso all’ormeggio del vascello astrale. Il mio solito sesto senso me lo suggeriva e si sa che è sempre meglio dargli retta quando si tratta di salvaguardare una proprietà “condivisa”.
Con la solita navetta, quella che uso per andare e tornare ogni qualvolta la necessità me lo impone, sono volata all’asteroide, dove sta parcheggiata la gloriosa Arcadia (o glorioso dovrei dire trattandosi di un vascello ?).
Intravvedo la sua sagoma, stagliata bella e rilucente illuminata da riverberi stellari e già, mi sento rassicurata. Apro il portello del compartimento stagno ed entro all’interno. Buio e silenzio. Mi viene un nodo alla gola, ma m’infilo dritta in sala comandi per una breve ispezione. Poi via di corsa, prima che mi salti il ghiribizzo di avviare i motori e mettere la massima distanza tra qui e il pianeta Terra. Eh, si fa presto a pensarlo e dove potrei andare tutta sola? E se poi…. No, dai, non facciamo colpi di testa, piuttosto meglio controllare all’esterno che lucchetti e catene siano ben saldi e intatti, so di certi ceffi che girano da queste parti, non vorrei ci avessero messo occhio. Lascio la cabina e sono fuori.
Ma sì, sembra tutto a posto, comunque infilo le mani nel groviglio di catene e, ahia! Mi sono fatta veramente male con un anello difettoso!
“Ehilà! Guarda chi c’è!” l’esclamazione mi prende alla sprovvista e mi giro di scatto… Il tipo a poca distanza da me si ritrae alzando le mani.
Devo avere sul viso un’espressione agghiacciante (il dolore alla mano!) per spaventare un tipo dal petto largo come un fusto di petrolio!
Aveva un aspetto incredibile, sembrandomi subito brutto, ma nel proseguo divenuto anche peggio… Era alto poco più di un metro ottanta, per almeno centotrenta chili di peso, il viso segnato da tagli formanti una specie di griglia. Lo si sarebbe potuto definire un gladiatore sopravissuto alle catacombe…
“Cosè, un trucco che hai sulla faccia? E dovrebbe farmi paura?” chiedo. 
Ovvia, non penserete non ne provassi di paura, vero? Voi non ne avreste avuto, trovandovi soli sul ciglio di un asteroide, in mezzo al nulla con un energumeno simile?
“Ti dovrebbe far capire qualcosa” fa lui.
“ Per esempio che hai perso molte risse. Ti vorresti rifare con me? non ci provare nemmeno!”
Lui ride a piena gola e ritorce “ Sei divertente, lo sai? Non sei di queste parti, non ti ci ho mai vista”.
Lo dice come fossimo in pieno centro di una qualunque città, o come io fossi l’unico elemento mancante nella sua vita….
Mi indica, ruotando il  busto, la specie di mezzo con il quale era volato fin quassù “ Ci vieni a fare un giretto?” Olalà, la bella e la bestia?
Butto uno sguardo, attraverso l’oblò, all’interno del catorcio: roba che neppure uno scarafaggio poco raffinato ci sarebbe entrato.
Ma tanto, fosse stato anche di un fasto extragalattico col fischio che ci sarei entrata io. E ora come la mettiamo?
Che m’invento? Gli racconto una storia? Che sono in attesa dello stormo caccia ricognitori?
Il cicalino del suo cellulare, (ma prende fin quassù?) in quel momento lo distrae. Si affretta a staccarlo dalla cintola e risponde, con una mano a imbuto per non farsi udire da me. Io spero sia la sua compagna, moglie o che altra, che lo richiama a casetta sua.
Finito di rispondere chiude, fissandomi con espressione enigmatica.
Mani sui fianchi attendo che decide di fare….
“Ora vado” e lo dice puntandomi l’indice “ ma ti ritroverò, stanne sicura!”
Lascio uscire il fiato che trattenevo e mi riempio di nuovo i polmoni.
Allungo il braccio verso di lui, con l’indice teso e il pollice rialzato, a imitazione di un’arma pronta a sparare.
Gli faccio uno dei miei migliori sorrisi “ Eh! Come no? Quando vuoi.” 
Scompare nell’abitacolo e si allontana velocemente, lasciandomi, (insomma diciamolo), abbastanza distrutta dalla tensione. Per stavolta, me la sono "scampata!"
********
Ho ripreso la navetta per il normale controllo a salvaguardia del glorioso vascello
Però! Un momento ci vedo una sagoma lì nei pressi. 
 
Sistema di vigilanza? Forse una multa in arrivo per parcheggio abusivo? Scassinatori in azione?
Macché mi sembra il solito “baluba” della volta scorsa. E già, e non è solo…. Che fare? Due contro una? Bè, sia chiaro che l’Annali non è una, “una” qualunque! No belli, ora v’aggiusto il pelo!
Apro il cruscotto in cerca di un’aiutino che li scoraggi almeno un po’. Frugo tra le cianfrusaglie, veramente non c’è molto da frugare perché scorgo subito un “oggettino” niente male! Lo prendo e l’applico alla coscia destra e allaccio il cinturino, dovrebbe fare un figurone, da vera “dura”! Con maestria scendo sull’asteroide sfoggiando un’azione da manuale.
I tipi mi guardano e si danno di gomito: “Ehilà, sei tornata giusta!” è Mr energumeno1 a parlare. Il suo aspetto se possibile, è ancora peggiorato…
“Giusto per cosa, tanto per sapere?” faccio spavalda.
“ Spiegavo al mio amico qui” pone una mano sulla spalla di un biondino slavato, piccolo e mingherlino, la barba mal rasata, una bandana nera attorno alla testa, un giubbotto nero imbottito e gli anfibi pure neri “.
Sfodera un ghigno che sarebbe dovuto apparire un sorriso di circostanza, dopo la presentazione.
Io li guardo impassibile e aspetto.
“Oh oh! Ma cosa è quel robo lì?” Indicava il “robo” legato alla mia coscia…
“Non riconosci un K-bar?” gli faccio?
Il grosso ride, come il solito a gola spiegata. Un tipo allegro a quanto pare!
“E che ci faresti con quello?” mi fa, in modo chiaramente canzonatorio.
“ Solitamente ci pelo le patate in cambusa, altrimenti , è, ovviamente, legato alla necessità…”.
Lui ride ancora più forte, mentre il piccoletto saltella come un furetto!
“Che ti avevo detto?” si rivolge all’imbelle al suo fianco “ non è un amore di ragazza? Con lei lo spasso è assicurato”.
 “Senti, bella bimba, che ne dici di divertirci un po’?” Inarco un sopracciglio aspettando la prima mossa.
(Ma sì, bello, fatti sotto che ti sistemo… Mi sto caricando.)
Arriva prima il piccoletto di slancio… lo afferro per un braccio, gli faccio lo sgambetto e gli pianto il gomito in mezzo alla schiena!
Emette un ululato e si cheta mettendosi in disparte: fuori uno!
Il grosso ora non ride più, aggrotta le sopracciglia e mi rivolge uno sguardo torvo: “ Ti piace il gioco duro, eh piccolina? Vieni da paparino che ti sculaccia il sederino!” Gli guardo le mani che sembrano due badili mentre passo in rassegna ogni tecnica di sopravvivenza acquisita.
Ora, farò la mia parte, forse finirò a pezzettini sparsi qua e là sull’asteroide, ma chi se ne frega, non sarò certo la sola…
E mentre mi compiango un pochettino per la sorte non tanto rosea, sbuca dal nulla un’astronave! Oh mamma! Che succede? Il brutto e lo sfigato  guardano e sbiancano, forse se la stanno pure facendo sotto, o non ne hanno il tempo perché un raggio luminoso fuoriesce da sotto l’oggetto enorme, li risucchia come fuscelli e in un attimo sono spariti all’interno! Con un sibilo l’astronave sale verticalmente e sparisce all’istante. Giurerei di aver visto una lucina accendersi e spegnersi, come una strizzatina d’occhio!
Ma allora  gli alieni son qui davvero! E ho pure capito come mai appaiono e scompaiono all’improvviso: usano lo Stargate come nel film!
Meglio filare,  tra poco potrebbero arrivare i nostri all’inseguimento degli ET.
E no,  troppo tardi miei cari! Chissà, la prossima volta toccherà a me?
Dai miei racconti del mistero... Arcadia-blu


Ultima modifica di annali il Dom 29 Mag 2022, 19:24 - modificato 1 volta. (Motivazione : dimensionato caratteri titolo)
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Messaggio  Charade

Re: DAI MIEI RACCONTI DEL MISTERO zak Oggi alle 06:49 Aec-messaggio num#43182
no... proprio l'ironia non fa parte del tuo essere...
E tu essere pregiudizioso cosa ne sai ?...
Quel che grave è che ognun nasce e cresce coi propri difetti ; c'è chi nasce pregiudizioso e c'è chi non sa valutare i tempi d'attacco tra un comportamento o un atteggiamento o il non andare fuori tema in titoli di forum … altri/altre ancora che sprecano tutta lo loro intera vita per convinzioni fasulle … quindi cose ben più gravi -

mi sa che nella vita reale sei una persona molto triste...
Non esiste differenza con questa virtuale/potenziale… chi le separa è persona contraddittoria -
Essere se stessi , lo sei in qualunque condizione , altrimenti non sei !

il che mi dispiace chiaramente...
Che ti dispiaccia , non si sa , che sia chiaro , idem …
Ed in ogni caso ancora non si è capita la differenza tra chi non ha la coscienza della realtà in cui vive (zio semy & simili) creandosene infantilmente una a parte , ed altre/altri come la Green , che essendone al minimo consapevole , ancora li separa e li distingue -
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Messaggio  zak

no... proprio l'ironia non fa parte del tuo essere...
mi sa che nella vita reale sei una persona molto triste...


il che mi dispiace chiaramente...

zak

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Messaggio  Charade

Re: DAI MIEI RACCONTI DEL MISTERO annali Oggi alle 01:47 Aec-messaggio num#43142
Tara ha scritto:
e nn ho ancora letto ...aspetta che leggo e poi vedi tu come rotea la daga. .
Ecco, brava Taruzza! Fa roteare per bene la daga... oh perbacco...
Uhh che fai aizzi ?... Ti ricordo che fare branco non è leale  - cyclops , tuttavia come ce ne sarà per una ce ne sarà per altra , a me nulla cambia ... tanto ho già fatto il fiato con l'orda selvaggia dei crik & crok  , che ora la sto trascurando per altre cose più importanti di loro - 

Grazie per i "delizioso e magnifico" con i quali apprezzato... Pensa che inventavo le scene lì per lì... infatti c'ho messo qualche giorno a terminarlo. Già, perché non era previsto scrivessi realmente del viaggio che Semyase scherzosamente proponeva, ma s'era creata comunque una tale aspettativa nei presenti (Zak potrebbe confermare) che i "prescelti" per il fantasioso viaggio continuavano a chiedere quando fosse la partenza... A me, dunque, è venuto in mente di scrivere che in effetti eravamo partiti, soggiornato sul pleiadiano pianeta e tornati... senza memoria però, poiché le cose apprese là non dovevano essere rivelate... Insomma a farla breve ho dovuto raccontare come e cosa fosse avvenuto per accontentare le loro richieste... Il bello è che mano a mano si snodava il racconto qualcuna diceva che sì, ecco comincio a ricordare... Naturalmente, sempre scherzosamente...
Ti ho messo un po' di verde... l'esimio come al solito ha esagerato... tutta invidia la sua...
Dice:"...anche se io di solito sono più avvezzo a commentar il commentabile … i racconti di solito sono non commentabili poiché non interagibili …"
Non interagibili glielo concedo, ma non commentabili??? Strano, detto da lui... ma in fondo non potendoci fare il "contestuale"...
Quando avrò l'ispirazione , contribuirò con un mio capitolo in post-produzione , sulla falsariga di quel tentativo fatto da una lunatica luna rossastra , rimasto lì senza arte ne parte di responsabilità …
Poi son sicuro che tu avrai da commentare …
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Messaggio  Charade

Re: DAI MIEI RACCONTI DEL MISTERO zak Oggi alle 06:40 Aec-messaggio num#43145
Tu piuttosto , dimostra il contrario , sempre se ne sei scientificamente in grado , perché sai a fare voli pindarici basta appunto la fantasia o di sottecchi la goliardia -
dunque avevo ragione! il mio famoso resoconto che te spostasti in voli pindarici lo ritenevi frutto di fantasia! bene, bravo, bis...
Casomai il bbb lasciamelo dire a me , che anche in questa occasione , da me volutamente provocata, capiamo quanto tu non afferri il senso delle cose … L'ho scritta apposta , per avere conferma se tu abboccando , concretizzavi la ben facile associazione d'idea , ma che in realtà 'un centra nulla , con quanto da te malamente riportato... Il mio post con il tuo citato è stato collocato per sbaglio lì , ma poi , ricollocato nel giusto spazio … sempre che tu non ti voglia aggrappare anche a queste minuzie , tra l'altro da me ammesse senza alcun patema – va lla llà , va lla llà …

tara, confermo quanto detto da annalisa,ci siamo divertiti un mucchio e si era creato una complicità fra noi di tutto rilievo. se vuoi puoi benissimo andare a rileggere su intopic gli scritti di quei giorni, ne ha riportati due di commenti con la data quindi è rintracciabilissimo.
Mettere un link per chi non è capace no ?
Noi qui non ci si formalizza , ne si censura come gli esterni fanno lì -

riguardo all'ironia del mio post...
beh, questo sarebbe il tenore dei miei post sulla rete... abbiamo tanti problemi quotidiani nella vita "normale" che mi sembra assurdo crearsene anche nella vita "virtuale".
ma probabilmente per qualcuno non è così...
Fermo lì … Ironia comunque fuori posto … Un po' come andare in chiesa a bestemmiare …
Cioè se telepatia e telecinesi per te sono cose serie , allora con la tua aneddotica ironia non lo sono...
La contraddizione è evidente e andrebbe risolta , altrimenti non si è credibili per l'uno o per l'altro -

te cosa ne pensi di questo suo passaggio?
dai charade e feher,
Un admin , cosa che dovresti sapere , ma fai finta di non saperlo , non è adibito ad intervenire nei commenti tra i singoli utenti , se non quando sia chiamato in causa per ragioni esclusivamente attinenti moderazione e strutturazione del forum -
visto che fai questa distinzione, cioè l'admin interviene solo se chiamato in causa per ragioni attinenti esclusivamente alla moderazione, se venisse chiamato in causa per una... discussione fra me e l'utente charade, sarebbe in grado di dare un parere non influenzato dalla doppia personalità?
La formulazione della domanda è ovviamente mal posta , poiché non esiste alcuna doppia personalità dimostrabile nel senso accettivo della parola stessa , se non in quell'altro senso percettivamente negativo , nella fattispecie pretestuosamente denigratorio, per altri motivi ben noti (non ti si deve contraddire) ...

Se tra utenti avviene una diatriba per la quale viene interpellata una terza persona , singola o in ruolo e funzione diversa , allora sarebbe corretto giudicare l'oggettiva risposta data , l'unica sottoponibile a giudizio altrimenti sarebbe pre-giudizio : per quanto dichiarato , archivi segreti non ne esistono , quindi te t'inventi le cose e perdipiù insulti e denigri un intero posto ed i suoi partecipanti (incluso te stesso) mettendo in dubbio la sua credibilità... bisognerebbe chiedere ai qui presenti se anche loro ci credono oppure no , affermazione in parte arrivata , ma da te o da similari pretestuosi troll non considerata -

ti rendi conto di quanto sei ridicolo con questo tuo.. atteggiamento da mago otelma?
Sempre meno di chi fa ancora fatica a capire il concetto..
Pensa piuttosto a quanto trucchi e magheggi te col tuo atteggiamento da infantile mago Zurlì -
Dai miei racconti del mistero... Mago-Zurli
e anche per i voti..
guarda, fatti un giro per tutto il forum e mettimi tutti i rossi nei miei messaggi...
ma va la llà , mica sono il mago Zurlì a mettere parole arrossate a casaccio come di gran lunga ultimamente stai facendo te -

ottieni due risultati, il primo che uniformi il mio nick con il segnino rosso accanto
Se ti fa piacere , cambia l'avatar e mettitelo da solo , così ti rappresenta meglio per default...
Cambia testa Lime , che con l'avanzar d'età e l'arteriosclerosi , poi sarà sempre peggio -
...
il secondo che aumenti il numero di pagine visualizzate giornaliere...
Ahh ahh , la mala lingua batte dove la capacità di ragionamento muore ?… Inutile rispiegartela solo a te , in quanto altri/altre se intelligenti hanno già capito da mo' – Salutamme marescià … cheers
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Messaggio  zak

Tu piuttosto , dimostra il contrario , sempre se ne sei scientificamente in grado , perché sai a fare voli pindarici basta appunto la fantasia o di sottecchi la goliardia -



dunque avevo ragione! il mio famoso resoconto che te spostasti in voli pindarici lo ritenevi frutto di fantasia!

bene, bravo, bis...

tara, confermo quanto detto da annalisa,ci siamo divertiti un mucchio e si era creato una complicità fra noi di tutto rilievo. se vuoi puoi benissimo andare a rileggere su intopic gli scritti di quei giorni, ne ha riportati due di commenti con la data quindi è rintracciabilissimo.


riguardo all'ironia del mio post...
beh, questo sarebbe il tenore dei miei post sulla rete... abbiamo tanti problemi quotidiani nella vita "normale" che mi sembra assurdo crearsene anche nella vita "virtuale".
ma probabilmente per qualcuno non è così... 

te cosa ne pensi di questo suo passaggio?

dai charade e feher, 
Un admin , cosa che dovresti sapere , ma fai finta di non saperlo , non è adibito ad intervenire nei commenti tra i singoli utenti , se non quando sia chiamato in causa per ragioni esclusivamente attinenti moderazione e strutturazione del forum -

visto che fai questa distinzione, cioè l'admin interviene solo se chiamato in causa per ragioni attinenti esclusivamente alla moderazione, se venisse chiamato in causa per una... discussione fra me e l'utente charade, sarebbe in grado di dare un parere non influenzato dalla doppia personalità?

ti rendi conto di quanto sei ridicolo con questo tuo.. atteggiamento da mago otelma?
e anche per i voti..
guarda, fatti un giro per tutto il forum e mettimi tutti i rossi nei miei messaggi... ottieni due risultati, il primo che uniformi il mio nick con il segnino rosso accanto
...
il secondo che aumenti il numero di pagine visualizzate giornaliere...

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Tara ha scritto:e nn ho ancora letto ...aspetta che leggo e poi vedi tu come rotea la daga. . pirat

Ecco, brava Taruzza! Fa roteare per bene la daga... oh perbacco... Razz Razz Razz
Grazie per i "delizioso e magnifico" con i quali apprezzato... I love you I love you I love you Pensa che inventavo le scene lì per lì... infatti c'ho messo qualche giorno a terminarlo. Già, perché non era previsto scrivessi realmente del viaggio che Semyase scherzosamente proponeva, ma s'era creata comunque una tale aspettativa nei presenti (Zak potrebbe confermare) che i "prescelti" per il fantasioso viaggio continuavano a chiedere quando fosse la partenza... A me, dunque, è venuto in mente di scrivere che in effetti eravamo partiti, soggiornato sul pleiadiano pianeta e tornati... senza memoria però, poiché le cose apprese là non dovevano essere rivelate... Insomma a farla breve ho dovuto raccontare  come e cosa fosse avvenuto per accontentare le loro richieste... Il bello è che mano a mano si snodava il racconto qualcuna diceva che sì, ecco comincio a ricordare... Laughing Laughing Laughing  Naturalmente, sempre scherzosamente...
Ti ho messo un po'  di verde... l'esimio come al solito ha esagerato... tutta invidia la sua... Twisted Evil Twisted Evil Twisted Evil  
Dice:"...anche se io di solito sono più avvezzo a commentar il commentabile … i racconti di solito sono non commentabili poiché non interagibili …"


Non interagibili glielo concedo, ma non commentabili??? Strano, detto da lui... ma in fondo non potendoci fare il "contestuale"...  pirat pirat pirat
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e nn ho ancora letto ...aspetta che leggo e poi vedi tu come rotea la daga. . pirat
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Messaggio  Tara

ah pure qua il rosso  mi hai dato. 
Io ti ricambio la cortesia.
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Messaggio  Charade

Re: DAI MIEI RACCONTI DEL MISTERO zak Oggi alle 08:00 Aec-messaggio num#43109
che ti dicevo annalisa?
Ecco esatto , cosa dicevi , che ancora non abbiam proprio capito -

dai charade e feher,
Un admin , cosa che dovresti sapere , ma fai finta di non saperlo , non è adibito ad intervenire nei commenti tra i singoli utenti , se non quando sia chiamato in causa per ragioni esclusivamente attinenti moderazione e strutturazione del forum -

voglio una vostra analisi rigo per rigo di tutto il racconto del viaggio...
Che ogni tua voglia che sia un desiderio … anche se io di solito sono più avvezzo a commentar il commentabile … i racconti di solito sono non commentabili poiché non interagibili …
Non per questo mi esimerò da livello per cercare di rilevarne : “principia et contradictio” trasmessi-

sicuro che sia solo frutto di fantasia?
Certissimamente sicuro , in altra parte lo aveva confermato anche la stessa Green e poi in calce anche te stesso , irridendo come al tuo solito gettando in burletta la presunta telecinetica con il più improbabile e comune sparecchiamento di tavola nella sua fisica imprescindibile logica inerziale -
Tu piuttosto , dimostra il contrario , sempre se ne sei scientificamente in grado , perché sai a fare voli pindarici basta appunto la fantasia o di sottecchi la goliardia -

pensaci un attimo...
Fatto …

ma non ti sforzare tropo,
Il minimo necessario , roba da femto-secondi , (10-15) - ma siccome sei elettrico e probabilmente non elettronico non potrai concepirlo - 

altrimenti potresti vedere gli oggetti intorno a te sollevarsi...
Magari così fosse , diventerei multimiliardario ed avrei svoltato temporaneamente la china , magari poi coi proventi , riuscendo a cambiare questo mondo fatto da tanti imberbi sognatori -
Glielo avevo detto anche allo zio , ma come al solito si è squagliato e perso nei meandri delle sue sfrombolate, come tutti i dialettici truffatori seriali -
Dai miei racconti del mistero... Wylder1
qui va ben, vedo il rosso...
Il rosso te lo prendi senz'altro per la tua irridente e denigratoria attività senza quartiere , volta a cosa ?... Si sapesse lo diressi , saremmo tutti più sollevati … ma senza indimostrata attività telepatica -
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Messaggio  Tara

zak Oggi alle 08:00

Aec-messaggio num#43109

che ti dicevo annalisa?

dai charade e feher, voglio una vostra analisi rigo per rigo di tutto il racconto del viaggio...

sicuro che sia solo frutto di fantasia?

pensaci un attimo...
ma non ti sforzare tropo, altrimenti potresti vedere gli oggetti intorno a te sollevarsi...

qui va ben, vedo il rosso.
Ciao ,Zak. ..intanto ti cucchi un bel verde perché finalmente ho colto un pò di leggerezza è di ironia nel tuo post.
Poi trovo che sia delizioso questo racconto fatto dalla nostra 


Annali. .. 12 eternauti in viaggio verso le Pleiadi.
Magnifico!! zen
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Messaggio  zak

che ti dicevo annalisa?

dai charade e feher, voglio una vostra analisi rigo per rigo di tutto il racconto del viaggio...

sicuro che sia solo frutto di fantasia?

pensaci un attimo...
ma non ti sforzare tropo, altrimenti potresti vedere gli oggetti intorno a te sollevarsi...

qui va ben, vedo il rosso...

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Messaggio  Charade

Re: DAI MIEI RACCONTI DEL MISTERO zak Oggi alle 10:34 Aec-messaggio num#43089
beh... posso dire che rileggerlo tutto per intero mi ha dato delle sensazioni nostalgiche notevoli?
ma credo che tu abbia fatto un errore a riportarlo qui annalisa...
solo chi ha vissuto quei momenti, solo chi ha partecipato e commentato quel "viaggio" può capire il divertimento e la complicità che abbiamo provato...
Ahh ecco , quindi con la tua sempre immensa logica ci stai dicendo che è inutile che uno scrittore/scrittrice scriva , che tanto :
solo chi ha vissuto quei momenti, solo chi ha partecipato e commentato quel "viaggio" può capire”
Ahh ahh , ne azzeccassi una che sia una ogni tanto , saresti più credibile -

adesso qualcuno lo sviscererà in ogni suo singolo capoverso e avrà da criticarlo perchè inverosimile e frutto della fantasia...
Sviscerare , voce per te del verbo contraddire ?... Si , ti tolgo subito dal tuo affanno ansioso : se si premette di dire che è un racconto di fantasia , allora lo è … se invece contrariamente a quanto hanno dimostrato scienziati ed eminenti fisici , qualcuno s'inventa nuove teorie , ben libero di farlo , ma tra il dire ed il dimostrare c'è di mezzo un astronave -
Dai miei racconti del mistero... Hqdefault
fatto male?
no, hai fatto bene a ri-postarlo annalisa, almeno per un po' sarà impegnato.
Ahh ahh pessimo & vendicativo ( gliè rode ?) … saluti reciprocamente impegnati da qui … clown
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Messaggio  zak

beh... posso dire che rileggerlo tutto per intero mi ha dato delle sensazioni nostalgiche notevoli?
ma credo che tu abbia fatto un errore a riportarlo qui annalisa...
solo chi ha vissuto quei momenti, solo chi ha partecipato e commentato quel "viaggio" può capire il divertimento e la complicità che abbiamo provato...

adesso qualcuno lo sviscererà in ogni suo singolo capoverso e avrà da criticarlo perchè inverosimile e frutto della fantasia...

fatto male?
no, hai fatto bene a ri-postarlo annalisa, almeno per un po' sarà impegnato.

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Dai miei racconti del mistero... Empty Il viaggio di 12 eternauti verso le pleiadi

Messaggio  annali

Il capo vascello impersonato da Semyase quel giorno 16 maggio 2010, impartisce le ultime spiegazioni prima di partire per il viaggio astrale che porterà noi prescelti a solcare il cielo fra stella e stella fino a raggiungere Erra, la favolosa terra promessa…  
“. Durata del viaggio andata e ritorno, mancherete da casa per 2 minuti circa, ma nel mio Pianeta soggiornerete per 3 mesi. 
Poi vi spiegherò più dettagliatamente come trascorre il tempo dalle nostre parti. 
Non portate cellulari per chiamare a casa, in tre mesi pleiadiani vi insegnerò un modo diverso per comunicare a distanza. Attraverso la telepatia. 
Il veicolo che useremo è di b/3 ha un diametro variabile di 10 metri, si deforma a seconda delle curvature dello spazio tempo. 
Bisogna essere al completo per garantire un viaggio iperistantaneo, perchè dovete sapere che il mezzo  si muove attraverso la sincronizzazione della mente di tutti i membri dell'equipaggio. 
Noi, oltre  modificare attraverso la mente i nostri geni, muoviamo anche oggetti, telecinesi, anche questo imparerete. 
Oltre ad amare realmente l'universo, quindi il tutto. L'unicum, la sfera, la perfezione.
Annalisa, ufficiale di vascello in seconda a Capo vascello Semyase


Equipaggio al completo  teletrasportati: 
1)Semyase 
2)Annalisa + Aspide ( in alternanza simbiotica) 
3)Navona 
4)Zak 
5)Elena + dolce metà (equivalente ad unica unità) 
6)karma( alias Irene) 
7)Veronika 
8)Diabo (Diaboluk)
9) Anna( alias Cartacanta) 
10)Timos 
A tutti: attenzione all'ora X!
LA STRABILIANTE,INCREDIBILE AVVENTURA,DI DODICI VIAGGIATORI DELLO SPAZIO. ( AI CONFINI DELLA REALTA') 
Il Sole era ormai tramontato dietro un cumulo di nuvole grigie sospinte dal vento della brezza serale. Assumevano via via le forme più strane che seguivo controvoglia. Nella mano stringevo la valigetta preparata per l'evento. 
Una grossa nube, tinta da un barbaglio di sole rosso vermiglio, si profilò davanti ai miei occhi ingigantendo a dismisura. Fu in quel preciso momento che la luce lasciò il posto a un buio opprimente. Un fremito involontario mi assalì: è l'ora pensai... Un attimo di ribellione, di panico. Avrei voluto rinunciare ma la voce stentorea mi bloccò. Strinsi tra le mani con forza la valigetta per cercare d'impedire il distacco,senza capire il perché  del mio timore. L'istinto forse, teso a difendere ogni tentativo d'intrusioni sconosciute. 
" FERMA! CHIUDI GLI OCCHI! INSIPIRA PROFONDAMENTE E TRATTIENI IL RESPIRO!" 
Obbedisco mio malgrado, e l'attimo dopo fui catapultata in un mare di verde e azzurro scintillante.
Mi accorsi di galleggiare dolcemente, prima di rendermi conto di trovarmi all'interno dell'astronave che, silenziosa, sfrecciava avvolta dal blu della notte. 
Mi ritrovai faccia a faccia, io e i miei attoniti compagni di viaggio, con il capo vascello, nella persona di Semyase, ritto in mezzo a noi, che dominava la situazione con aperta soddisfazione... 
Intanto, attraverso gli oblò, vedemmo comparire punti estesi di luce in tutte le direzioni. Eravamo immersi in un mare di stelle e polvere cosmica, trasportati là, dove l'immaginazione mai avrebbe pensato di arrivare.
NELLO SPAZIO DEL CIELO PROFONDO E SCONOSCIUTO
Il nostro viaggio diretto alle Pleiadi, attraverso la costellazione del Toro, iniziò così amici miei. 
La partenza è stata fantastica, e, nel contempo, abbastanza comica, constatando le diverse reazioni comportamentali di ognuno di voi. Dico voi non per escludermi, ma essendo io la narratrice, devo per forza di cose per il momento, restare distaccata dal contesto. 
Tanto per cominciare tu, Navona, eri abbastanza contrariata per essere stata prelevata, come temevi, proprio mentre, durante il trucco del viso, terminavi di applicare il mascara. 
Non riuscivi a darti pace per avere un occhio perfettamente truccato e l'altro no... 
Karma( Irene), seduta accanto a te, cercava di consolarti spiegando quanto poco importi l'aspetto esteriore nel mistico splendore del creato. 
Non mi sembravi molto convinta comunque...mentre continuavi a scrutarti nel riflesso dell'oblò...
Chi invece se ne infischiava persino dello splendore del creato era Veronika! Ragazzi! Sprizzava gioia pure dalla gamba che lei si ostina a considerare fuori uso! Naturalmente tale gioiosa esuberanza era dovuta alla presenza di Diabo, il quale, appreso che le zanzare, suo incubo ricorrente, erano state debitamente eliminate ormai da secoli sul pianeta che si stava raggiungendo, appariva felice e rilassato. 
 Sconcertato invece, era il marito di Elena  perché strappato dalla quiete del suo salotto, in un momento di pieno relax, e catapultato, abbrancato alla moglie, dentro uno strano bussolotto stipato di gente sconosciuta. 
Devo dire che gli unici rilassati erano Zak e Anna, intenti, come sono soliti fare nel forum "Pizza, tango.,ecc", a scambiarsi commenti sulle canzoni della loro " gioventù"... Nostalgici sino all'ultimo lembo di cielo. 
Semy,il nostro capo vascello, usava tutta la sua bravura e conoscenza del mezzo per sfrecciare fra stella e stella, zigzagando con innata maestria, per evitare catastrofici scontri con gli innumerevoli Ufo che infestano i cieli di entrambi gli emisferi. 
Navigando a incredibile velocità  arriviamo in vista di Orione ed ammiriamo da vicino le tre splendide stelle che formano la sua cintura e Betelgeuse, la sua stella più luminosa. Seguendo le stelle che disegnano la sua spada, entriamo nella Grande Nebulosa di Orione, (M42,NGC 1976), che costituisce uno spettacolo affascinante. 
E finalmente, eccoci entrati nella nostra costellazione, il Toro possente, con le sue stelle, le sue nebulose e i grandi ammassi stellari, ma, sopratutto, con le splendide Pleiadi, (M45) il brillante e famoso ammasso dominato da stelle calde e blu, circondate da soffusa nebulosità. 
La nostra meta è raggiunta, poco più in là,( il poco più è relativo, viaggiando alla velocità della luce), ecco Erra, il pianeta natio di Semyase, nostro capo conclamato... 
Siamo tutti enormemente emozionati... e diciamolo, un "pochino" o forse più... preoccupati! Come saremo accolti? 
In che modo sbarcheremo? Dove? Le domande le leggiamo sui nostri volti ansiosi... 






L'ACCOGLIENZA.
--------- --------

I minuti trascorsi tra sorrisi e manifestazioni d'affetto che ci si scambiava nel tentativo di esorcizzare il segreto timore che come cosa viva galleggiava tra di noi, in un lampo furono spazzati via dalla voce proveniente dalla plancia di comando. Era la voce stentorea del capo vascello  Semyase che ci richiamava all'ordine: - Equipaggio pronto a lasciare l'astronave. Squadriglia di accoglimento in arrivo! -
Raggelati da quella notizia, pur se ovviamente e logicamente, prevedibile, dodici paia di occhi,contemporaneamente, si aprirono in modo smisurato alla vista di tondi dischi rilucenti, che dinnanzi a noi, in formazione compatta, sparavano getti di luci intermittenti illuminando a giorno la zona circoscritta.
La tremarella si era impadronita delle gambe di noi donne, (per quelle degli uomini preferisco non pronunciarmi), e, se fosse stato possibile, giuro che ognuna di noi avrebbe preferito trovarsi al calduccio nel proprio letto anziché alle prese con extraterrestri dal cranio rasato...
La radio del capo emetteva strani suoni gracchianti, come tali risultavano a noi, con insistenza esasperante.
Qualcuno dal fondo pigolò con voce malferma : - Tornare a la casa, possibile?- Era Veronika che, falliti i tentativi di nascondersi dentro il capace zaino di Diabo, brandiva la stampella come una clava.
Zak, invece, al colmo della soddisfazione per la meta raggiunta, tentò di indurci a fischiettare insieme a lui, la sigla di Goldrake.
Lo ignorammo tutti bellamente, a parte Anna( Cartacanta) dalle cui labbra uscivano patetici sibili senza melodia alcuna.
La nostra navicella fu agganciata e trasportata in folle corsa in altra zona, poi, senza ce ne rendessimo conto ci trovammo sbalzati fuori, avvolti da una specie di pallone trasparente e lasciati andare, come da nostra impressione, alla deriva.
Il come e il quando non lo ricordo assolutamente. Rimane un mistero di come, ad un tratto, ci fossimo trovati tutti quanti all'interno di una sala immensa( telecinesi collettiva?).
Il comitato di ricevimento non si fece attendere e con grande soddisfazione nostra, fummo accolti e portati in trionfo tra una folla di pleiadiani in festa!
"Di un bello indescrivibile!" esclamò Karma.
"Sì, una sala stupenda", rimarcò Elena. Poi tacque imbarazzata accorgendosi che Karma stava guardando in direzione di un giovane pleiadiano...
Eravamo al colmo dello stupore, constatando l'importanza che ci attribuivano, facendo nascere in noi il sospetto che Semy avesse volutamente esagerato nella descrizione di noi, popolo terrestre.
Ma in fondo a noi conveniva e felici e contenti elargivamo grandi sorrisi a destra e sinistra. Io e Navona, forse, più verso sinistra...

Così con Navona al settimo cielo, compresa nel suo ruolo di ambasciatrice, con Elena intenta a consolare il marito, sempre più frastornato per il viaggio inatteso, con Zak che si ostinava a cercare di insegnare a fischiare ad Anna, ma specialmente con la felicità di Veronika, che da sola sarebbe bastata a illuminare "cento vetrine", grazie alla vicinanza del suo amato Diabo, felice pure lui, a giudicare dai sorrisi che le dedicava, concludo la cronaca dell'arrivo e l'accoglienza fantastica dei nostri, possiamo senz'altro chiamarli così, amici pleiadiani, abitanti di Erra, pianeta del nostro enigmatico Semyase.



Giovedì, 20 Maggio 2010

I FASTI DI ERRA.PLEIADI. 
Finalmente potevamo toccare con mano ciò che per noi era stata da sempre solamente fantasia o congetture astratte. 
Noi donne, pur se vigili e attente, riuscivamo a contenere le nostre emozioni, ostentando un certo distacco, al contrario degli uomini che si mostravano tesi e, devo dirlo, palesemente a disagio. A parte naturalmente Semy, essendo "di casa"... 
La voce dal fondo della sala ci invitava ad avanzare. Era una voce dai toni stranamente modulati, sì, musicali direi. 
Circondati da sguardi sorridenti e cordiali ci dirigemmo, senza distanziarci troppo gli uni dagli altri,in direzione della voce. 
Mentre mi avvicinavo, un senso di rispetto, insieme di curiosità, si impadronì di me alla vista della figura anziana che , appoggiata ad un sottile bastone di un lucido metallo, attendeva ai piedi di una ampia scalinata. 
il suo cranio risplendeva alla luce bianca proveniente dall'alto. 
La sala risplendeva di luci, nonostante non ne scorgesse la fonte. Non c'era alcun tipo di lampadario o di tubi al neon. Il primo affascinante mistero, una fonte di luce proveniente dal... nulla? 
La mano si alzò in segno di saluto mentre ci invitava a salire la scalinata. 
Giunti in cima, constatammo stupiti che sotto di noi si estendeva un giardino con piante di bellezza mai vista. Al centro una grande fontana lanciava in alto zampilli d'acqua, che ridiscendendo, creava straordinari giochi cristallini. 
Il suono risultava rilassante, simile a quello di piccole cascate. 
Alzando lo sguardo, ci rendemmo conto che lì, non arrivava la luce di nessun sole. 
Eppure la luce risplendeva sopra di noi...Il secondo mistero. Da quel momento decisi di non stupirmi più di nulla, mentre senza parlare seguivamo le nostre guide. 
Zak ruppe ad un tratto il silenzio, mormorando a mezza voce: -ma dove diavolo ci portano?- 
- Forse direttamente da lui? - Scherzò di rimando Diabo, ricevendo subito un'energica gomitata da Navona, calata meravigliosamente nella sua parte di prima ambasciatrice terrestre. 
- Non scherzate su queste cose, finché non sapremo come la pensano!- ammonì saggiamente. 
Eh sì, che ne sapevamo noi della loro religione? Semy non ci aveva illuminato gran che, sull'argomento. 
Nel frattempo le guide si erano fermate davanti ad una grande porta di impressionante fattura. 
La aprirono e si fecero da parte, poi senza una parola scomparvero, non senza però averci omaggiato di grandi sorrisi. 
Il loro aspetto, a parte i crani lucidati a specchio, non erano molto dissimili da noi, a rigor di logica: due braccia, due gambe, occhi due, orecchie , naso bocca... 
Però, ancora a rigor di logica, se messi a confronto con i nostri di uomini, oddio, dissimili lo erano eccome... 
Davanti alla porta spalancata esitammo incerti, titubanti, con addosso una sensazione strana. Come stessimo oltrepassando la frontiera invisibile di un mondo contrapposto. 
-Siamo ancora in tempo a ripensarci?- azzardò Elena spalleggiata dal marito sempre più frastornato... 
Eravamo dentro, a nulla serviva allontanare il momento di affrontare il nostro destino. 
Non male comunque... al centro della sala un grande tavolo rotondo, molto più grande "suppongo" della tavola rotonda di "re Artù" ci attendeva imbandita di ogni delizia che il palato nostro avesse mai immaginato di gustare. 
Gli uomini, cioè i pleiadiani, cioè... insomma va bene, gli extraterrestri, si avvicinarono a noi donne e, con galanteria inaspettata, si esibirono in perfetti baciamani... 
Nel frattempo, una grande quantità di piatti continuavano ad essere deposti sulla grande tavola rotonda, con pietanze splendidamente preparate. 
Quanto al piacere del cibo, noi terrestri siamo molto sensibili e la vista dei piatti colmi, riportò immediatamente la calma tra di noi. 
Prendemmo posto con molta dignità, trattenendoci a stento dal buttarci sui cibi...dopotutto eravamo stati strappati da casa improvvisamente... e un po' di appetito... insomma era lecito, no? 
Uno degli incaricati al tavolo nominava ogni piatto mentre veniva servito. 
Finalmente a nostro completo agio, potemmo con entusiasmo, dedicare tutta la nostra attenzione alla tavola imbandita. 
Il sontuoso banchetto di benvenuto procedeva tra le mille domande dei nostri ospiti, desiderosi di interrogarci sulle impressioni riportate all'arrivo sul pianeta. 
Delle risposte, a nome di tutti, si era proposto Timos, in quanto buon conversatore e altamente qualificato a rappresentarci degnamente, esonerando noi squisitamente dediti ai piaceri del palato. 
Gli incaricati al tavolo si muovevano zelanti alle nostre spalle, intenti al doveroso incarico di riempire con sollecitudine le coppe di ognuno di noi, con somma soddisfazione di Zak e Diabo, ampiamente grati per la cortesia. Di Aspide, imperscrutabile come al solito, non saprei dire quanto apprezzasse il piacere di un buon bicchiere di vino. 
Alla fine, quando ormai satollati e deliziati al punto che nemmeno una infinitesima parte di cibo avrebbe potuto trovare posto nei nostri stomaci, apparvero quattro leggiadre fanciulle avvolte in candide tuniche, recanti una torta dalle dimensioni tali che nessuna esagerazione sarebbe sembrata adeguata. 
La torta del mio compleanno! Già, era il 16 maggio! Le candeline erano rigorosamente blu, come le stelle pleiadiane, il cui numero non rivelerò mai nemmeno sotto tortura ( a meno che, insopportabilmente dolorosa!). Comunque sono abbastanza tranquilla, visto che pare nessuno ricordi alcunché. 
Semy, gongolante e soddisfatto, si godeva la mia sorpresa ed elargiva grandi sorrisi a tutti, mentre, sospirando rassegnati, mano di nuovo alle posate, i miei compagni si dedicavano con finta rassegnazione all'ultimo estremo sacrificio godereccio.
Completamente indifferente al dolce era Veronica, più interessata alle manovre della fanciulla di biancovestita rivolte a Diabo. Visti fallire i suoi sguardi minacciosi all'indirizzo dell'incauta, con un gesto fulmineo della manina magica le inviò una scarica di piccoli ma dolorosi lampi argentati, ottenendone l'istantaneo allontanamento dall'oggetto dei suoi desideri. 

Noi tutti, naturalmente, ostentammo la più completa estraneità, con la sola eccezione di Navona che, lesta, vibrò un colpo di cucchiaio sulla manina incriminata. 
" Non facciamoci riconoscere pure qui!" Sentenziò a bassa voce... 
Finalmente, simili a zombi, traballanti e frastornati, fummo accompagnati alle nostre rispettive stanze, dove, come sassi gettati nelle acque di uno stagno, piombammo nel sonno più profondo e ristoratore 

Il mattino, dopo, frschi riposati, dopo una leggera colazione(?), ci ritrovammo tutti nel grande patio antistante il giardino, insieme ai rappresentanti dei diversi settori degli organi di governo, desiderosi di intrattenersi con noi per scambievoli relazioni culturali. Fummo condotti al palazzo delle conferenze, dove apprendemmo dalla viva voce del dotto relatore, l'evoluzione tecnologica e consociativa del pianeta. 
Navona nella veste di ambasciatrice, ascoltava con interesse la relazione, seduta accanto al suo equivalente pleiadiano, mentre a mio avviso, lui si mostrava più interessato al suo aspetto di sensuale rappresentante femminile terrestre. Le lanciai una strizzatina d'occhio che lei ricambiò con uno sguardo truce. 
La cosa si fece interessante quando il supervisore tecnico degli effetti speciali propose la visita alla scuola di apprendimento cinetico, per un'eventuale lezione se gradita. 
Il sìììì!!! che con gioia selvaggia scaturì dalle nostre gole fece tintinnare le vetrate della sala! 
Ciascuno di noi pensava all'uso che ne avrebbe fatto una volta tornati al suolo natio, ma alcuni di tali pensieri necessitano di censura.... per questo preferisco soprassedere. 
Trascorremmo alcune ore esercitandoci, sotto la guida del supervisore, coinvolto suo malgrado nei pasticciacci derivanti dalla nostra imperizia, esausto e coperto di lividi da far paura! 
Del resto neppure noi eravamo stati risparmiati dai tremendi colpi che arrivavano volando e fischiando pericolosamente da ogni direzione. Coordinare i movimenti non era facile, gli oggetti sembravano avere vita propria, distinta dalla nostra volontà. 
L'unica in grado di ingegnarsi con destrezza del potere acquisito sembrava essere Veronica, continuamente presa dalla necessità di allontanare le "odalische " orbitanti costantemente nei pressi di Diabo. Mah... 

Anna, dal canto suo, avvezza a maneggiare la spada laser, che tiene sempre per buona evenienza nel portaombrelli del "Bar, pizza & tango", osservava i nostri miseri tentativi con aria di sufficienza. 

" Per poter manovrare la spada laser è necessario coordinare insieme la mano che regge, l'occhio che identifica e la mente che guida", era solita sentenziare menando fendenti a destra e a manca. 

Perchè allora, pensai, non applicare la stessa tecnica alla telecinesi? 

" Proprio così! Sono ore che cerco di farvelo capire!" Urla l'esasperato nostro istruttore. 

Che?... mi ha letto nel pensiero...? già! Allora ci provo con calma: la mano qui non c'entra nulla.... quindi, coordinare solo occhio e mente, pensare intensamente.... molto, eee, swam! Ecco! ho fatto volare attraverso la sala l'equivalente pleiadiano di Navona, che senza ritegno le stava alle costole nonostante il fastidio di lei! 
Seguendo il mio esempio, finalmente tutti arrivarono a conseguire discreti risultati. 
Elena e Karma, indivisibili, avevano ottenuto insieme di spostare una colonna alta sei metri, facendola scivolare dal basamento sino ad ostruire la porta d'ingresso della sala, per cui, per poter finalmente uscire (a rivedere le stelle, come Dante) dovemmo unire le nostre forze per ottenere di spostarla. 

Naturalmente Elena dovette subire impassibile le lamentele del marito, stravolto dall'emozione e dalla fatica... 

Fuori ritrovammo Timos, Zak e Aspide, i quali, dopo i primi maldestri tentativi, avevano pensato bene di mantenersi defilati. Naturalmente non erano soli... Le solite odalische, sempre più prese dall'aspetto assai piacevole dei nostri uomini, erano premurosamente affaccendate a servir loro boccali di nettare (forse afrodisiaco?). 


Nel frattempo, l'attività frenetica della " Protezione civile di Erra", nella scuola stava tentando di rimediare, faticosamente, agli ingenti danni causati da questa nostra prima lezione di telecinesi... 

"A quando la prossima lezione?" chiedemmo noi donne speranzose al nostro istruttore. Udimmo l'eco delle gocce di sudore gelato che  gli scendevano lungo la schiena! 
Credo che il malcapitato chiederà l'esonero dalle sue mansioni per tutta la durata della nostra permanenze sul pianeta! 

Ma in fondo, per noi, è stata una bella esperienza: la prima della serie.... Ci aspettano ben altre emozioni, da far tremare le vene dei polsi. 

Annalisa 2000
-------------------------------
cartacanta 31-05-2010, 14:30:54 #2427

ahahahahahhhaha 
che bel racconto^^ 
se dico una frase simile è solo perchè la Forza scorre in me Smile))
zak  31-05-2010, 14:06:12 #2423
ma che fantasia e fantasia! 
è tutto vero. 
ieri sera ho provato a sparecchiare la tavola con la telecinesi, funziona! anche se non perfettamente. i piatti si sono fermati a metà strada fra la tavola e la lavastoviglie... per terra... 
Ecco, crediateci o no, questa è la vera storia di dodici intrepidi viaggiatori dello spazio, ai confini della realtà...


Ultima modifica di annali il Dom 29 Mag 2022, 20:27 - modificato 3 volte. (Motivazione : ridotti spazi + colore)
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Messaggio  annali

Direi sia ovvio che chi scrive debba essere capace di immedesimarsi nei personaggi dei quali racconta. 
Ed è pur vero che spesso qualcosa traspare del proprio vissuto, perché difficilmente si potrebbe descrivere ciò che non si è provato mai. 
Poi  calandosi nella parte del raccontare ne si può trarre arte. 
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Messaggio  Charade

E' indubbio che nel raccontare ( _rsi) si peschi nel proprio vissuto …

Da qui a trovare identità tra il/la raccontante ed il raccontato , certo può essere , ma non se ne può trarre certezza , può essere benissimo che sia semplice o capace capacità d'osservazione delle vite degli altri , altrimenti come potrebbe essere possibile che un Salgari qualsiasi , potesse aver descritto vita e vite malesi , senza a quanto pare mai esserci stato fisicamente ?
Dai miei racconti del mistero... Salgari_1951rajah_assam

Buona serata romanzata da qui - 
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Messaggio  annali

"Cosi' non mi appari."


Un lupo travestito da agnello, dunque?  queen


Grazie per il verde. (non fosse tuo s'era capito già)
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Messaggio  Azzurra

Eccome nn darti un verde (non mio) Annali. Sei come sempre una ottima scrittrice e pure io mi complimento.
Pero', da questo racconto e in generale in cio' che scrivi, traspare un'anima fragile e malinconicamente tormentata.
Cosi' non mi appari.

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Dai miei racconti del mistero... Empty Dentro lo specchio

Messaggio  annali

Raccontare o "raccontarsi" oltrepassando i confini spazio-temporali. Scampoli di vissuto e sprazzi d'incongrui surreali sfumature. 

Ogni volta che guardi la tua immagine riflessa nello specchio, vedi un’altra te stessa, il tuo rovescio. Sei tu ma al contrario, poi, una volta lontana dallo specchio l’immagine sparisce e tu ritorni a essere quella di sempre, quella normale, giusta.
Ma siamo sicuri che questo avvenga ogni volta? Non potrebbe invece verificarsi che si resti dentro lo specchio e ne esca il tuo rovescio? E che non sia accaduto ogni volta che ci sentiamo strane, che ci comportiamo in modo diverso dal solito? Che facciamo cose che mai ci saremmo sognate di fare?
 
Era la fine di una lunga giornata calda e soffocante, una delle tante giornate d’agosto in cui si boccheggia come pesci fuori dall’acqua.
Sul terrazzino di casa lei aveva terminato di innaffiare le petunie nei vasi di terracotta, anch’esse stremate dalle tante ore di esposizione al sole. Avevano, le poverine, un aspetto desolante e, nonostante amasse tanto i suoi fiori, provò il desiderio di liberarsi dall’asservimento di doverli innaffiare ogni santo giorno. Ed erano tante le cose delle quali avrebbe voluto liberarsi in blocco, farne un falò e vederle sparire tra cenere e faville…
Posato l’innaffiatoio ormai vuoto rimase appoggiata alla ringhiera osservando la striscia di lago visibile oltre le cime degli alberi. Nessun alito di vento smuoveva la superficie, l’acqua era immobile, senza un’increspatura.
Come spesso le accadeva negli ultimi tempi, un acuto senso di solitudine, di scontento o di chissà cos’altro, l’avviluppò come tela di ragno in una morsa sempre più stretta dentro la quale le pareva di soffocare. Chiusa in un cerchio dove si era “lasciata”vivere, pressata da necessità che quasi mai erano le sue, dove si erano consumate le aspirazioni e dove si erano infrante le fantasie che affollavano la sua mente sognatrice. I vari ruoli che la vita le aveva imposto avevano assorbito ogni sua energia, triturato e spazzato via il desiderio di ritagliarsi uno scampolo di tempo per se stessa. Sarebbe stato troppo tardi per rompere il cerchio?  Per srotolare il voluminoso gomitolo in cui aveva avvolto la sua vita e ritrovarne il capo?
Ripensò a tutte le cose che avrebbe voluto realizzare, alle occasioni perdute, ai mille progetti accantonati in attesa di….? Insomma, si chiese: “ sono mai stata felice? Ma veramente felice, come sensazione mia soltanto, dello spirito?”.
Un acuto senso di rimpianto si riversò nella mente, chiuse gli occhi per qualche attimo poi si riscosse e rientrò in cucina. C’era la cena da preparare, la tavola da apparecchiare… c’era…
Che stanchezza! Ma la cena per chi? Per un marito che non siede mai a tavola senza il televisore acceso? O che rientra a ore impossibili dicendo: “Io ho già cenato?” E lei che sparecchia e getta tutto nel tritarifiuti, con la rassegnata indifferenza coltivata e alimentata per tanti anni. Quanti? Meglio non contarli.
Era una sera come tante altre, ma chissà perché, le sembrò essere invece terribilmente insopportabile.
Forse perché “lui” il mattino stesso, telefonando dall’ufficio le aveva annunciato che le ferie tanto sognate, nelle quali aveva riposto speranze d’evasione, erano sfumate, rimandate, procrastinate? “ Sai, tra capo e collo mi è arrivato un problema da risolvere, un cliente importante che non posso lasciare in altre mani…”
Capirai, i colleghi rimasti, quelli che delle ferie avevano già beneficiato, erano tutti uno più in gamba dell’altro… ma che dire? Che fare? Mettersi a discutere?
Se ne andò in camera e tanto per farsi un po' di male aprì l'armadio e guardò con tristezza le valige già pronte per il viaggio, poi le tolse e le appoggiò sul letto decisa a disfarle. 
Alzò gli occhi allo specchio e vide la sua immagine riflessa. 
"Chi sei?" le chiese " cosa sei? Perché continui a nasconderti? Esci fuori, la vita, la giovinezza, non durano in eterno sai?" 
Stava lì, davanti allo specchio a scrutarsi impietosa le piccole rughe che le increspavano leggermente la fronte. Rughe di espressione, le considerava. Eh! No mia cara, rughe e basta. 
Non ti sei neppure accorta che il tempo ti scorreva attorno! 
La sua immagine ondeggia dentro lo specchio, uno strano riverbero l'acceca, costringendola a socchiudere gli occhi. 
Sentì vorticare qualcosa dentro di lei. Durò poco, e quando si riprese cercò di muoversi. Non ci riuscì e provò un brivido di paura. 
Un grido di stupore le si cristallizzò sulle labbra mentre guardava se stessa nella stanza, intenta a frugare nelle valige aperte sul letto. 
Spinse, con entrambe le mani, la barriera invisibile che le si ergeva davanti, che le impediva di attraversarla. Con raccapriccio si rese conto di essere dentro lo specchio, imprigionata sulla sottile lamina di cristallo. 
Intanto, l'altra lei, chiuse le valige, uscì dalla stanza, senza degnare di uno sguardo lo specchio, alla sua immagine che sbiadiva lentamente dentro di esso, con la bocca spalancata nell'urlo silenzioso.
                    
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La prima ad arrivare è stata Emma. Non la vedevo da qualche anno e per la verità la sua presenza mi stupisce alquanto. In passato siamo state molto legate prima che una serie di incomprensioni e disaccordi vari limitassero i nostri rapporti allo stretto indispensabile.
Mentre si avvicina, avvolta dal profumo penetrante che da sempre si ostina a usare, non posso fare a meno di provare un notevole fastidio. “Quella “ragazza” non imparerà mai” penso contrariata, eppure avrebbe potuto apparire carina, persino sposarsi, se solo fosse stata in grado di valorizzarsi.” Sento tintinnare i braccialetti mentre solleva il braccio per sistemarsi gli occhiali sopra la testa, come sembra vada di moda. Dico sembra, poiché non mi sono mai preoccupata di approfondire simili dettagli. E poi, a giudicare dal soprabito pesante che indossa, non dovrebbe essere una giornata tanto soleggiata da giustificare gli occhiali scuri. Con le tende tirate e la stanza in penombra, non riesco a capire come sia il tempo fuori.
A parte che, comunque sia, io, un po’ di freddo, me lo sento nelle ossa.   
È quasi giunta davanti a me e la vedo estrarre dalla borsa, rigorosamente firmata, come del resto ogni abito o accessorio che indossa, un fazzolettino ricamato con le sue iniziali. Si soffia il naso con discrezione ed emette un debole singhiozzo (tutte le sue azioni sono misurate e ispirate alla più garbata discrezione), tuttavia non una sola lacrima scende dai suoi occhi.
Si china verso di me, tanto da farmi temere che sia intenzionata a baciarmi. Fortunatamente ci ripensa, con mio grande sollievo. Non aveva lesinato con il rossetto e le sue labbra, di un rosso scarlatto, apparivano simili a un’impressionante ferita.
Ondeggia leggermente risollevando il busto e sposta la borsetta da un braccio all’altro. Dalle dimensioni, giudico che non dovrebbe pesare tanto da affaticarla. A meno che, non contenga un’arma completa di almeno una dozzina di proiettili di grosso calibro.
È sempre stata ossessionata dal timore di subire aggressioni, tanto da fantasticare, in certi momenti, sulla necessità di assumere un  “bodyguard”.
Uno scalpiccio di passi affrettati nell’atrio distoglie da me la sua attenzione e con un sommesso farfuglio la vedo precipitarsi nelle braccia della nuova arrivata, la cugina Ornella.
Ornella, la vanitosa e superficiale. Ha superato da parecchio tempo i quarant’anni, ma credo che lei sia tenacemente convinta di averli invece dimezzati. Veste casual come una ragazzina e si comporta di conseguenza. Penso che Elisa, la figlia diciottenne, la detesti per questo. Infatti, evita accuratamente di portare gli amici a  casa.
 Al contrario, Carlo, il marito, un sant’uomo, chiude un occhio e la lascia fare, purché possa gestire il telecomando e razziare la dispensa e il frigorifero a suo piacimento. Lui è il classico, tranquillo, imperturbabile, “pantofolaio”.
 Deve essergli costato un enorme sforzo, lasciare la rassicurante atmosfera del suo salotto per questo improvviso e inopportuno “ contrattempo”. Non posso fare a meno di costatare, però, che una volta tanto, è riuscito ad abbinare la cravatta giusta al colore della camicia. Peccato non abbia saputo fare altrettanto con giacca e pantaloni. Ma, in fondo, deve aver pensato che  non mi sarei certo potuta formalizzare per questa sua assenza di armonia estetica.
 Si guarda attorno smarrito, chiaramente a disagio e dal modo con cui evita accuratamente di volgere lo sguardo nella mia direzione, capisco che avrebbe preferito trovarsi in qualsiasi altro posto, per esempio appeso a un paracadute, mentre scende vorticando sopra una distesa di cactus. In un certo senso lo capisco: se solo potessi scegliere, e giuro che lo vorrei tanto, anch’io preferirei essere in tutt’altro posto. Magari nella cabina di una lussuosa nave da crociera, in partenza per quel famoso viaggio tanto sognato e sempre rimandato.
Il mio povero marito lo ripeteva spesso: “ Adele, se desideri fare una cosa, falla subito, non restare ferma a pensarci troppo, altrimenti con la tua eterna indecisione finirai col farti spuntare le radici sotto le piante dei piedi.”
Aveva ragione, lo riconosco. Voglio dire, sul fatto che non avessi sempre le idee ben chiare nei momenti risolutivi. Altro che radici sotto i piedi! Avrei potuto far spuntare tanta vegetazione da uguagliare quella della foresta amazzonica!
In ogni modo un viaggio lo farò comunque. In un certo senso direi, è già cominciato.
Devo essermi distratta troppo a lungo perché mi accorgo che ora altra gente si è unita alle mie “ care” cugine. Dall’atrio mi giungono alcune voci, non propriamente pacate, anzi, direi che sia in corso un vero e proprio alterco. La voce che sovrasta tutte le altre, stizzita e indignata, è quella di mio nipote Augusto. Alla fine è riuscito a trovare il tempo per una visita alla vecchia nonna! Come avrebbe potuto mancare? Proprio oggi? In qualunque parte del mondo si fosse trovato, non avrebbe esitato un solo istante a mollare tutto per trovarsi qui, davanti a me, insieme alla “famiglia” riunita.
Gli anni trascorsi ad aspettare una sua visita sono calati sul mio cuore come colpi di maglio, e la sua assenza l’ha reso vuoto e silenzioso. Solamente qualche sporadica cartolina, giusto per farsi ricordare. E per farmi piangere di nostalgia. Nostalgia di un bimbetto che mi abbracciava e mi ripeteva: “Ti voglio bene, nonna!”.
Si dovrebbe impedire ai bambini di crescere, diventare adulti e spezzare il cuore  alle loro nonne. O, magari, le nonne dovrebbero evitare di affezionarsi tanto a loro.
Nell’atrio l’alterco continua e le voci si sovrappongono rabbiose. Nessuno bada a me, come  fossi una semplice presenza casuale, accidentale, addirittura non essenziale per le loro esternazioni rabbiose.
Mi sorge il dubbio che abbiano atteso questo giorno per regolare i  conti in sospeso, per rinfacciarsi  a vicenda i torti subiti e rivendicare i propri diritti.
A ben guardare avrei anch’io qualcosa da ridire su di loro, ma dopotutto, non sarebbe il momento adeguato. Non potrei assolutamente avere voce per farmi valere. O sentire.
Per esempio, prendiamo Ornella: mi ha rubato il fidanzato e nonostante ciò è stata lei a non rivolgermi più la parola, quando si è accorta che, il furto, aveva deluso le sue aspettative.
 Già, perché Carlo, suo marito, era il “mio” fidanzato. In sostanza, comunque, insieme al fidanzato ho perduto anche una cugina carissima, alla quale ero legata da un sincero affetto.
Ora, al coro di voci, si sono aggiunte quelle di Angela, Fabio, Gianni, Marisa, Alessio. Tutti cugini di primo e secondo grado, forse qualcuno di grado più lontano, ma cresciuti insieme, vicini  in ogni ricorrenza. Come una grande famiglia. Morti i loro genitori, compresi i miei, le nostre strade si sono divise e tutto quanto di bello e di buono avevamo profuso all’interno della famiglia, è andato sprecato. Disperso.
Abbiamo permesso ai nostri sentimenti di languire, come foglie marcite ai limiti di un pantano, anziché continuare ad alimentarli con la tenacia dell’affetto e della comprensione per le reciproche debolezze.
E l’odore esalato da quel pantano ha fatto si che le nostre esistenze si allontanassero le une dalle altre, come binari mai percorsi dallo stesso convoglio.
Adesso, eccoli qui, davanti a me, tutti un poco più vecchi  di come li ricordavo. Forse qualcuno di loro, mi auguro, un poco più saggio.
Nessuno grida più. Sento i loro passi mentre si avvicinano in silenzio. Posso quasi sentire i loro pensieri. Fantasticare sulle loro considerazioni.
In ognuno di loro ravviso sentimenti diversi, di rammarico, di tristezza, di dispiacere, forse anche di pietà. Chissà, in momenti come questi….
Riesco persino a immaginarli tesi nello sforzo di ricercare, tra le pieghe della loro coscienza, sotto gli strati di rancori mai del tutto dimenticati, tracce di quell’affetto che ci aveva unito un tempo.
Qualcuno, sono in quattro, se non sbaglio, si fa largo tra di loro, con modi adeguatamente dolenti e nel frattempo professionali. Vestono abiti impeccabili, rigorosamente scuri.
I miei parenti, tutti, si spostano, fanno ala.
Augusto piange, Ornella singhiozza, Emma si soffia con discrezione il naso e Carlo continua a sentirsi fuori posto.
Forse il loro dolore è autentico, o forse no. Comunque è troppo tardi, troppo tardi per tutto. Le cose rimaste incompiute probabilmente continueranno a perseguitarli.
Ed è tardi specialmente per me, per scoprire quanto mancherò loro.
Chiudete, chiudete pure.
Le viti sfrigolano, entrando lentamente nel legno, lucido e intagliato con cura.
L’ultima eco del mondo che lascio.
 
A.
      
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