Lo Zinco: elemento indispensabile

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Lo zinco non fu conosciuto dagli antichi come elemento a se stante e non fu considerato come metallo e sostanza indipendente neppure in Europa se non dopo il 1400.

Oggi la chimica moderna e la biologia molecolare riconoscono e hanno provato, che lo zinco svolge un importante ruolo all’interno dei cicli vitali, con il ruolo di super conduttore di energia biologica essenziale. Il rapporto zinco energia è dovuta anche al fatto che esso svolge una funzione indispensabile per la regolazione del glucosio nel sangue attraverso l’insulina. È alla base di centinaia di enzimi necessari allo svolgimento di funzioni come la memoria, la vista, la formazione delle proteine, il sistema immunitario, il metabolismo, la vita sessuale, la crescita. Le sostanze alimentari dove si riscontra la massima concentrazione di zinco sono: i fagioli, i ceci, semi di zucca, noci, noccioline, semi di girasole e di papavero, uova , lenticchie….

Gli antichi lo conobbero, oltre che sotto forma di ossido e solfato, nelle sue leghe principali che abbondano in natura: la calamina e la blenda (Carbonato di Zinco e Solfuro di Zinco).

La Calamina (Lapis Calaminarus) chiamata anche Cadmia, è un minerale che veniva estratto a Tebe, città fondata appunto dal re Cadmio. La desinenza Mina era un’unità di misura delle monete greche in argento. Minare, verbo latino, è anche condurre – portare per una via segreta a una verità oscura, intesa anche come verità bifronte, una in luce e una in ombra nella etimologia di Blenda, che viene chiamata Sfalerite. Questo nome deriva dal greco “sfaleros”= ingannatore.

Dai due minerali quindi, gli antichi ermetisti, che non davano nomi a caso, ma nascondevano significati dietro le parole, dovevano trarne verità nascoste, esoteriche.