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Il vento - forza e energia...

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A William Heronemus, docente dell’University of Massachusetts, se qualcuno gli avesse chiesto quali fossero state le maggiori conquiste dell’uomo, rispondeva: il mulino a vento.
 Ogni progetto riguardante la produzione di energia, diceva, poteva essere messo in pratica grazie al vento.
Ai suoi studenti ripeteva spesso che tutto quanto serve per far funzionare le cose era il vento e una vita abbastanza lunga per concepire l’idea giusta.
Negli anni settanta, quando propose di trasferire le turbine eoliche dalla terra ferma al mare, i baroni del petrolio lo guardarono con sospetto, giudicandolo un sovversivo, salvo che, pochi anni dopo, quando iniziò a prospettarsi la crisi petrolifera, a qualcuno venne in mente di dargli retta.
Il professore sosteneva che il mare era una gigantesca pompa catalitica e soltanto le correnti marine erano in grado di trasportare ogni anno energia solare da rifornire di elettricità un vasto territorio. Anticipando sorprendentemente i successivi calcoli di gruppi di esperti secondo i quali un cinquemillesimo di tutte le riserve marine coprirebbe il fabbisogno globale di energia.
Come sosteneva, il mare, insieme con il costante vento marino che andava catturato, sarebbe divenuto una fonte energetica inesauribile.
Il problema consisteva nel trovare il modo di catturare il vento.
Negli ultimi anni della sua vita ha molto riflettuto sul modo di strappare al mare le sue energie, ideando progetti per centrali idroelettriche, percorrendo i tempi ancora una volta.
Morì nel 2002, con la testa piena d’idee che altri portarono avanti.
Il mulino sul ruscello mormorante oggi è soltanto un ricordo dei tempi passati, cartoline da ammirare in alcune immagini fluviali, dove i campi sono irrigati ancora con l’aiuto di ruote idrauliche.
A questo punto devo far entrare insieme al mare e al vento anche il Watt.
James Watt, inventore scozzese fu colui che diede il nome all’unità per la potenza nel campo della fisica, espressa mediante standard internazionali, senza i quali vi sarebbero problemi di comprensione. Indica pertanto il rapporto di energia e unità di tempo, e nella fisica vale la regola che nulla si disperde ma si trasforma.
Dunque, il vento si può trasformare in corrente, rilevandone l’energia trasformata in termini quantitativi mediante un valore, cioè il watt.
In media le onde trasportano circa trenta kilowatt per ogni metro di litorale.
Tutto bello, perfetto, possiamo avere energia pulita, peccato però che il vento non sia sempre disposto a collaborare! Spesso imperversa e ulula e qualche volta si concede pure una vacanza e qui entrano in gioco diversi tipi di centrali, concepite sfruttando le vecchie idee e trasformate grazie a nuove tecnologie.
La tecnica dunque non è altro che la prosecuzione dell’evoluzione con altri mezzi, accrescendo il suo sviluppo in modo esponenziale.


Ultima modifica di annali il Dom 28 Feb 2021, 21:32 - modificato 1 volta. (Motivazione : dimensionato caratteri titolo)
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