Sottomarini

In che modo il sottomarino rimane in immersione?
I primi studi teorici sulla costruzione di un sommergibile risalgono al 1680, quando Giovanni Alfonso Borelli nella sua opera “De Motu Animalium”, illustrò per la prima volta la possibilità della realizzazione di un veicolo in grado di esplorare gli abissi marini.
Il sottomarino è dotato di cisterne enormi che possono essere riempite con acqua o con aria. In questo modo si può modificare il dislocamento dell’imbarcazione per permettergli di immergersi ed emergere. Nelle cisterne vi sono tre set di valvole: una posta in basso per far entrare e uscire l’acqua, una sulla sommità per far uscire l’aria e una terza che porta a camera ad aria compressa all’interno della struttura del sottomarino.

Quando il sottomarino si trova in superficie le cisterne sono riempite d’aria, ma quando gli sfiati della parte superiore e di quella inferiore sono aperti contemporaneamente, l’aria fuoriesce e l’acqua entra nelle cisterne.
L’acqua rimpiazza l’aria nelle cisterne –zavorra e l’imbarcazione acquistando peso, affonda.
Per stabilizzare la posizione e determinare la profondità definitiva, si chiudono le valvole.

Al contrario per la riemersione, le valvole inferiori vengono riaperte e l’aria sottopressione fuoriesce dai serbatoi interni, permettendo al sottomarino di galleggiare in superficie.
( sembra semplice!)

Lo sviluppo del mezzo subacqueo ha avuto impulso dal 1850 in conseguenza dell'interesse militare per le sue potenzialità belliche, portando il sommergibile a divenire un importante strumento della guerra marittima nel XX secolo.



 
 

(ch. ho corretto anche qui , ma agendo da eidtor esterno usando "wordpad" , ho trovato font = times new roman size=10)