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La quercia da sughero...

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Tempo di feste, pranzi e intrattenimenti in gioiosa compagnia.
Tanti brindisi ben augurati, tappi che volano tra battimani.
Tappi. Turaccioli. Sughero. Ma che cos’è? Da dove viene?
Il sughero molto probabilmente, è famoso tra noi principalmente  per i turaccioli delle bottiglie di vino e di champagne. Per produrre un tappo di alta qualità la quercia deve avere almeno cinquanta anni, anche se una prima raccolta si può fare venticinque anni dopo aver piantato la ghianda.
Il sughero è lo strato esterno della corteccia della pianta, detta anche “sughera”. La sua corteccia è leggera, ignifuga ed elastica.
La quercia da sughero la produce abbondantemente anno dopo anno. Una sughereta può vivere circa 200 anni, ma alcuni esemplari possono vivere molto più a lungo. La raccolta del sughero, scortecciando l’albero, viene fatta ogni nove anni.
Se l’albero non è privato della corteccia, questa può raggiungere uno spessore di venticinque centimetri, divenendo un rivestimento protettivo contro il caldo, il freddo e incendi boschivi.
Paesi maggiori fornitori di sughero sono il Portogallo, la Spagna, l’Algeria, e altre tra cui Italia e Francia.
Già greci e i romani, con il sughero, realizzavano galleggianti per le reti da pesca e comode suole per i sandali, oltre a tappi per le anfore.
Per le sue proprietà elastiche il sughero è ideale per realizzare guarnizioni di motori ed è inoltre un elemento essenziale dello scudo termico di alcune navicelle spaziali.
I produttori di articoli sportivi lo utilizzano nel nucleo delle ***** da baseball e per i manici delle canne da pesca. Per le proprietà isolanti, il sughero è materiale molto richiesto pure per rivestire pareti e pavimenti.
Una sughereta ben curata abbellisce il paesaggio, offre riparo e cibo agli animali che pascolano sotto le loro fronde quando il caldo estivo si fa torrido.
Sono molti gli uccelli in pericolo di estinzione, fra i quali l’aquila imperiale, l’avvoltoio monaco, e la cicogna nera, che nidificano sulle imponenti querce da sughero.
Anche un’altra specie minacciata, la lince pardina, fa della sughereta la sua roccaforte. Recentemente il WWF ha dichiarato che la sopravvivenza di questa lince dipende dalla prosperità dell’industria del sughero in Spagna e Portogallo.
Vuol dire che ogni volta mi capiterà tra le mani il turacciolo di una bottiglia di champagne (hai voglia!), mi soffermerò a pensare alla quercia da sughero e al materiale che produce: naturale, biodegradabile e rinnovabile, che in più contribuisce a proteggere l’ambiente.


Ultima modifica di annali il Dom Feb 28, 2021 8:46 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : dimensionato caratteri titolo +immagine)
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