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La leggenda del re pescatore...

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Questa leggenda si inserisce nella letteratura Medievale europea, fra il 1181 e il 1190, per merito del romanziere Crètien de Troyes, autore dell’opera “ Perceval ou le Conte du Graal”, e iniziatore, forse, del mito del “Graal”.
Crétien de Troyes fu ospite per diverso tempo presso la corte di Eleonora d’Aquitania, e fu probabilmente proprio da Poiteres che le leggende celtiche, per la prima volta, hanno fatto irruzione nella letteratura francese.
L’eroe protagonista del racconto “Il re Pescatore” è Perceval, un giovane aspirante cavaliere che la madre aveva cercato di tenere al riparo in una foresta, per preservarlo dalle tentazioni del mondo, soprattutto per evitargli la morte in combattimento come già accaduto al marito e agli altri figli. Il giovane però, si sente irresistibilmente attratto dalla cavalleria e deciso a recarsi presso la corte di re Artù. La madre muore di dolore nel momento stesso della partenza del figlio, ma egli già lontano, non se ne rende conto.
Perceval, dopo aver intrapreso diverse avventure e approdato alla corte arturiana, se ne diparte in cerca di nuovi eventi da sperimentare. Arrivato nei pressi di un fiume, trova due uomini su una barca, uno dei quali sta pescando. È il sovrano del paese, si dedica alla pesca non potendo più cavalcare e dedicarsi alla caccia perché affetto da un’inguaribile ferita all’inguine.
Il re invita il giovane a trascorrere la notte nel suo castello e Perceval accetta di buon grado.
Durante la cena il re e Perceval conversano lietamente, nonostante il re, a causa della ferita, sia costretto a rimanere semisdraiato sul letto. Nel corso della cena, con grande sorpresa, il giovane cavaliere vede apparire un primo valletto che porta una lunga lancia stillante sangue, seguito da altri valletti con candelabri e, infine, una fanciulla che porta un Graal, fatto d’oro puro. Al suo apparire si diffonde una luce tanto intensa da illuminare tutto il salone. Il piccolo corteo passa due volte, prima di entrare in un’altra stanza e poi sparire.
Perceval vorrebbe chiedere il significato di quanto veduto ma memore degli insegnamenti della madre circa l’essere sempre discreto, non osa fare domande, rimandandole al giorno seguente.
Il mattino dopo, svegliatosi, trova il castello completamente deserto, per cui non gli rimane che ripartire. Dopo la sua uscita, il ponte levatoio si chiude bruscamente dietro di lui.
Sorpreso da tanto mistero, si avvia lungo la strada, ben presto raggiunto da una donna altrettanto misteriosa che lo redarguisce vivacemente per non aver posto le domande fatidiche: “ Perché la lancia sanguina? A chi, a cosa serve il Graal?” Avesse posto queste domande il re Pescatore sarebbe guarito dalla ferita che tanto dolore gli arrecava, e con lui sarebbe stato sanato tutto il suo regno.
La donna lo informa che la madre era morta di dolore in seguito alla sua partenza.
Il povero Perceval, si rende conto allora, che avrebbe potuto essere l’eroe in grado di liberare dai tormenti che affliggono non solo un re, ma un intero regno.

Chrétien de Troyes morì nel 1185. La sua produzione artistica portò alla creazione di un nuovo genere letterario, improntato al romanzo cavalleresco, e, forse anche, seppur non comprovato, all’introduzione nella letteratura medievale del termine “Graal”.


Ultima modifica di annali il Sab 21 Mag 2022, 23:30 - modificato 2 volte. (Motivazione : dimensionato caratteri titolo + colore)
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