2011, Crisi libica, 37° stormo, TP Birgi (l'Arena)

Panem et circensis, Annali?
Beh, però non è mai vano parlare di pace, e invitare al dialogo di pace non è inutile.
Se tanta gente confluisce anche se per uno spettacolo, una esibizione aerea, e ascolta
parole di pace, è anche utile una manifestazione aerea.
Molte invenzioni utili per l'umanità sono derivate da iniziali strumenti di guerra.

D'accordo per lo spettacolo emozionante per i suoi fantasmagorici voli intrecciati, quasi al limite dell'azzardo, io stessa nei fui testimone anni fa alla manifestazione svolta nei nostri cieli dalle frecce tricolori. Le sensazioni che ne riportai, oltre che di stupore per la perfezione sincronizzata, per la sapiente audacia con cui s'intrecciavano emettendo lunghe scie tricolori, furono di sgomento al ricordo di quali strumenti di morte sono stati e, ritengo, tali resteranno nel tempo.
"Fly for Peace"? Servirebbe ben altro per assicurare la Pace...

C'è sempre un circo che arriva in città...Per ottenebrarci la vista e impedirci di guardare più in là...

Si da questo aeroporto partiranno le "Frecce tricolori italiane" (e anche le altre pattuglie).
Un aeroporto sito al centro, anzi nel cuore del mediterraneo.
Ma fly for peace non è solo manifestazione aerea, solo esibizione e spettacolo, ma  si
vuole lanciare da qui, iniziare da qui, da questo territorio, abitato sin dall'antichità
da tanti popoli (a partire dai Fenici, Cartaginesi, greci, Romani etc.),  terra di frontiera, che accoglie e ha accolto
da sempre profughi, immigrati che arrivano dall'altra
sponda del Mediterraneo in cerca di speranza e di futuro.
La Sicilia,  la culla della civiltà.

annali ha scritto:Infatti, Tino, lo specchietto con le basi italiane (con relativi supporti aerei) messe a disposizione per la "Guerra in Libia", rende bene cosa, nell'esprimermi anticipando l'articolo fatto seguire, il mio pensiero costituzionalmente inteso.

C'era l'avallo ONU però, da quello che mi risulta per le relative operazioni aeree.

Infatti, Tino, lo specchietto con le basi italiane (con relativi supporti aerei) messe a disposizione per la "Guerra in Libia", rende bene cosa, nell'esprimermi anticipando l'articolo fatto seguire, il mio pensiero costituzionalmente inteso.

Si le basi messe a disposizione dall'Italia erano diverse, eccole:

Visto il video che mostra unicamente immagini e interviste ai piloti protagonisti, ecco uno stralcio che spiega come la nostra forza aerea abbia compiuto una missione non propriamente in difesa del suolo nazionale italiano...


"La Difesa: missione portata a termine. «I sei caccia Tornado dell'Aeronautica Militare decollati dall'aeroporto di Trapani Birgi questa sera per condurre operazioni sul territorio libico sono rientrati nella base siciliana - si legge in una nota dello Stato maggiore della Difesa - La missione si è svolta con l'impiego di quattro Tornado ECR (Electronic Combat Reconnaissance) supportati da due Tornado tanker con funzioni di rifornitore in volo (AAR - Air-to-Air Refuelling). I caccia ECR hanno portato a termine la loro missione di soppressione delle difese aeree presenti sul territorio libico (in gergo tecnico dette SEAD - Suppression of Enemy Air Defense) che viene condotta mediante l'impiego di missili aria-superficie AGM-88 HARM (High-speed Anti Radiation Missile). L'operazione è iniziata alle 20:00 con il decollo del primo caccia ed è terminata alle 22:20 con l'atterraggio dell'ultimo velivolo della formazione». I due Tornado tanker appartengono al 6/o Stormo di Ghedi (Brescia; i Tornado ECR provengono dal 50/o Stormo di Piacenza".

da -IL MESSAGGERO.IT - Domenica 20 Marzo 2011 - 10:33

Ricordate la "crisi libica". Questa zona era di fondamentale importanza strategica militare ed aeronautica (con i disservizi conessi).