Verba volant........aforismi & detti proverbiali

Il giorno 8 ormai passato di questo mese , c'è un detto popolano alquanto ruffiano ... 

Ci sono invero variazioni sul tema , del tipo che chi non fa non sbaglia mai , per così giustificare abnormalmente la pessima nullafacenza , o al contrario che chi fa troppo non lascia spazio a chi vorrebbe fare il suo poco ,,, una via di mezzo sarebbe auspicabile il doverla perseguire ,,, l'importante è non dare valenza di dogma a qualsiasi pensiero nel suo logico progredire - 

Sempre in tema marinaresco :

E' mond l'è fat in tond e chi ch'a n' sa navighê e' va a fond
Il mondo è fatto rotondo e chi non sa navigare va a fondo

Varca c 'addimura arriva carica!
Bhe. ..io così sapevo. 
Spasciata nn sapevo. .mah.

Nei paesi di mare, l'attività di pesca era una fonte di risorsa vitale. I pescatori di un tempo, guadaganvano poco, e
quel poco se lo dovevano far bastare a sè e alle loro famiglie.
I Pescatori uscivano presto e tornevano la sera.
Spesso mancavano molti giorni.
Le moglie e le donne dei pescatori sapevano più o meno l'ora del rientro dei loro uomini.
E li aspettavano al porto, frementi. Sapevano quanto pericolosa fosse l'attività marinara e del
pescatore.
Spesso i pescherecci o le barche ritardavano nel rientro, e le donne dicevano :
"Varca c'addimura, 'o carrica 'o spasciata".
(traduz. Una barca che ritarda, o ha fatto abbondante pesca e quindi sta ritardanto nel rientro o...peggio è
versoimilmente "affondata" (spasciata o sfasciata, rotta).
Prevaleva sempre la seconda ipotesi purtroppo.

Re: Verba volant........aforismi & detti proverbiali Tara Oggi a 13:32 Aec-messaggio num#29781
Anche io vorrei sapere cosa significa .....----na mangiari di pisci ----Questa frase nn si usa dalla mie parti.%
Ringraziamo mr Red , che ha notato codesto post , o si è liberato dalle sue alterne incombenze , dandoci altra certificata versione , ma debbo precisare che ovviamente io ne conosco il significato metaforico immediato (ne devi fare di strada/esperienza ancora) che è lontano parecchia miglia nautiche dalle tue mediate versioni - 

Mr Charade....dove lhai sentita questa frase...che parte delle sicilia. ?
Ahh , ahh , la prima volta la sentii un decennio fa , in una fabbrichetta nel confine belgique-francoise , da uno dei tanti oriundi migranti italianauti , che ovviamente sapeva parlare un ottimo francese , ma un pessimo dialetto, in quanto pensava stoltamente che io lo potessi capire meglio , nonostante gli chiedessi ripetutamente : “parle-moi , seulement în françoise , s'il vous plaît“ !… ma illo : rien !...

Imperterrito parlava una roba astrusa che non era neanche lontanamente l'italiano - Da qualche “c” aspirata è presumibile che illo o i suoi genitori fossero originari del messinese a cavallo col reggino , anche se non sono sicuro che il detto in questione , appartenga solo a determinate zone trinacriane - 

ciao Tino.
Che poi nn si dice neanche "manciari" dalle mie parti..ma mangiari.

Charade ha scritto:Mr Red , scusa se ne approfitto , ma visto che la tua conterranea si dimostra sempre ostica a favorimi le informazioni 

Confermo quanto detto da Tara. Nel nostro territorio tale frase ("na manciari pisci") non si usa e io non l'ho mai sentita. Considerato che trattasi di "pisci", tale detto (se esiste) dovrebbe provenire da una città di mare e quindi potrebbe (dico potrebbe) essere usata nel comprensorio Palermitano.
Il dialetto siciliano infatti, come detto tempo fa, varia da paese a paese, da città a città, da quartiere a quartiere a volte.
E ciò sia come "accento" sia come vocaboli usati.
Pertanto, Mr. Ch, fatti dire da chi ti ha riferito la frase, da quale parte della Trinacria proviene questo detto.
P.s. Mr. Ch, come vedi, Tara questa volta non si è dimostrata "ostica" e ti ha fornito le informazioni che avevi richiesto.

Anche io vorrei sapere cosa significa .....
----na mangiari di pisci ----
Questa frase nn si usa dalla mie parti.
Può  succedere  che si dica parlando tra amici..:mi sono fatto  una gran mangiata di pisci. 
Oppure :u pisci do mare è  destinato chi lo deve mangiare. 
Mr Charade....dove lhai sentita questa frase...che parte delle sicilia. ?

Tara e/o Tino

Anche io vorrei sapere che significa (aldila' del tradotto alla lettera)

- na manciari di pisci -

Cioe' in quale occasione o con quali soggetti pure io/ LEI / LUI ....potremmo usare questa espressione?

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Oh beh, finita da poco la tiritera degli 'acidduzzi'
non e' che ora si incomincera' con li 'pisci'    

Mr Red , scusa se ne approfitto , ma visto che la tua conterranea si dimostra sempre ostica a favorimi le informazioni autoctone , dimmi/dicci/dacci , se lo conosci , il significato o il motivo storico , di tanto detto in oggetto , da me sentito ed a mia volta usato in passato - 

Forse ho il vizio, discutibile o meno, di valutare come %
Guardacaso il tuo vizio è pari al mio , ma ovviamente con diverse finalità : più che mascherare per me (?!), mi piace smascherare da altri/altre d'amblè -

E mi domando, riferito all'"enunciato" di ns Charade più sotto, proveniente dalla sezione "Futuro",% 
Se fossi autolesivo carabiniere direi : a questione rispondo !
Ma siccome non lo sono (autolesivo o carabiniere) , allora per sublimar acuti logici , rispondo comunque facendo notare come la sezione ripro-posta era il futuro , in quanto rimembrata esperienza di altro diverso passato , quindi non includente perfettamente il presente Aecì a cui sono visceralmente per tali obbiettivi legato ogni dì -

Ritenuto che il silenzio sia "affossante" di ogni progetto e i "sublimi acuti d'osservazione", siano %
Come una buona musica è fatta da giustapposizione di suoni e pause , così anche danzante musiche dialettiche profuse , ne posson benissimo far parte facendo danzare o volare le proprie carte - 

% Comunicare "sconvolgente" "virtuosistiche danze e graziati voli"???
Yess ,,, dicci “danzando” dove ti sconvolge il creando , e ci farai vieppiù felici nei ns voli fenici - 

 Charade il Lun Mag 18, 2015 6:47 pm


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Come più volte ,o a volte, detto , Ch , non è da me inteso ne come un nome ne come una persona , ma come un antico progetto , dove non conta la quantità della sua presenza quanto la qualità della stessa ,,,

Nel fluire quotidiano molto spesso si perde smalto e superbe idee innovative ,,, Nell'alternanza bilanciata tra ponderato silenzio ed acuti sublimi d'osservazione , sta il segreto dell'efficace comunicare sconvolgente ,,, Possiate anche voi , addivenienti amiche/amici ambire a tali virtuosistiche danze e graziati voli !


% Comunicare "sconvolgente" "virtuosistiche danze e graziati voli"???

Teti Oggi a 08:21 Aec-messaggio num#27375
Succede che,se le enne menti visitanti o riceventi non accettano i reciproci cambiamenti, si %
Perfetto , però il problema si sposta sulla rigidità o sulla modalità operativa di quel non-accettare, che ha tanto il sapore d'inconclusione nel saper/dover andare fino-in-fondo alle questioni - 

Senza metafore: se con te (in senso lato) ho condiviso momenti di "complicità" sia gioiosa che%
Ogni addiveniente conoscenza, ha come parametro fisso o arrivo comune , un bivio ed una scelta ,,, non scegliere mai o non prender mai una posizione , non determina una scelta , ma una perenne ed infertile inconclusione - 

Come disse un presunto cacciatore alla sua presunta preda : come faccio a colpirti se non stai mai ferma in una certa posizione?

Charade ha scritto:
Avendo acquisito da te e da altre/altri quello che si voleva intendere , allora reputo che entrare nella testa altrui non è facile per niente e per nessuno,,, Il problema come dice preventivamente mrs Green è a posteriori , ossia in fredda logica dell'addivenire si presuppone che le enne menti visitanti o riceventi, siano a regime costante,,, ovvero cosa succede se una delle due o più menti , per alterne ragioni cambia i parametri iniziali ? 

Succede che,se le enne menti visitanti o riceventi non accettano i reciproci cambiamenti, si salutano amichevolmente andando/restando dove vogliono,quello che fino a quel momento hanno costruito insieme non verrà mai cancellato dall'allontanamento.
Senza metafore: se con te (in senso lato) ho condiviso momenti di "complicità" sia gioiosa che triste,se ci siamo donati un po' di noi stessi e percorso piacevolmente un tratto di strada....tutto questo resta anche se  "l'addivenente conoscenza" provocherà l'impossibilità di continuare un comune percorso.
E quel "tutto questo resta" costituisce terreno fertile per una nuova semina se le menti visitanti o riceventi nella loro "addivenente crescita" riusciranno/vorranno reciprocamente superare quegli ostacoli che le hanno divise.

"se ti prepari per una cosa, quella cosa non accadrà.
Non costruite niente e vedrete che avverrà"

Così recita questo pensiero o detto pericoloso colto altrove ,,, 
La pericolosità che traspare da esso pone in antitesi due estremi modi di vedere o d'essere , ovvero : chi vive alla giornata e chi vive programmando ogni boiata ,,,
Tra le due cose ovviamente l'una che sta equilibratamente nel mezzo - 
L'irrealtà del doppio detto è comunque facilmente verificabile -
A demain _ 

Teti ha scritto:
Se riesci ad entrare ci resterai per sempre.

Avendo acquisito da te e da altre/altri quello che si voleva intendere , allora reputo che entrare nella testa altrui non è facile per niente e per nessuno,,, Il problema come dice preventivamente mrs Green è a posteriori , ossia in fredda logica dell'addivenire si presuppone che le enne menti visitanti o riceventi, siano a regime costante,,, ovvero cosa succede se una delle due o più menti , per alterne ragioni cambia i parametri iniziali ? 

sanvass sezione sperem /// 15 gen y15 ha scritto:% , ma come dice il vecchio adagio
"cu cància la via vecchia ppi la nova, chiù avanti va e cchiù tintu s'attrova" (o si trova)
Chi cambia la via vecchia per la nuova, si trova sempre peggio (trad.simultanea).

C'è anche il detto che dice : chi non risica non rosica ,,, che insieme al precedente fa parte di quel bagaglio o miscuglio decisionale e duale che allieta la vita di noi umani tutti - 

Anche l'agricoltore ? Mah ..povere piante.

Si però non confondendo cultura con intelligenza
ho conosciuto agricoltori che potevano insegnare ai dottori
di agraria non solo per esperienza e braccio ma nache per perspicacia.

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(quello sotto e gli altri rovinano qualsiasi luogo e sono dannosi)

sanvass ha scritto:
Mi pregio correggere la frase di cui sopra :
In agricoltura oltre alle braccia occorre anche cervello, e il tizio in questione sembra avere solo (forse e neanche tanto) braccia.

Di sicuro , questo è un modo di dire comune , poichè l'agricoltura fatta con cervello appartiene a chi ha studiato agraria , il resto , chi lo fa bene lo fa per esperienza , ma essendo in gran parte lavoro muscolare , allora è ben noto che a farlo si delegan stupide macchine o politici falliti come d'altronde codesto "trota" : 

Una delle mie "fisse" , già espressa qui in fondo ( mi sembra ) è proprio quella di prender sempre con le pinze ogni detto più o meno popolare ,,, Anche quest'ultimo ne subisce a parer mio la stessa sorte : 

Quante volte ad esempio ho visto persone che non valevano niente (meritocrazia?) , eppure han sfruttato ed utilizzato alla grande e per lungo tempo beni non propri ,,, Poi è un caso se venivano scoperti ( si pensi , una su tutte , l'endemica attività evasiva del popolo italiano ) - una mera e rara soddisfazione per il resto - 

Aforismi siciliani :
"Cu si vesti di robba d'autru, prestu si spogghia"
(chi utilizza beni altrui senza titolo, in breve viene privato di tutto).

Proverbio mantovano del giorno 4 novembre, dedicato a San Carlo Borromeo:


"A san Carlu Burumé, castagni, turti e fred ai pé!"




                           


 Ho messo torta e castagne, i piedi freddi metteteceli voi!

Provenienza ecclesiastica? Forse, anche. Però la "benedizione" non la davano solo gli ecclesiastici, anche i genitori verso i figli.
Un tempo il tu era poco usato qui da noi. Si usava anche tra padre e figlio il "Voi" o "Vossia", il tu troppo familiare, non era gradito.
E adesso passiamo ad altro termine molto usato qui da noi, il verbo "Ta-li-a-re".
Significa "guardare".
Io talio, tu talii, idda talia etc. etc.
Di provenienza araba (presumo), i "Talia" erano apposite guardie che spiavano o controllavano le zone, i terreni, appunto "taliavano".
Molto usato da queste parti : es. "picchì mi talii?" (perchè mi guardi?).
Guardare però si può tradurre anche in "vardare" (più simile), es. "varda...varda" (guarda....guarda), sorta di avvertimento minaccioso.
Taliare più usato part ovest della Sicilia, dall'altro lato credo meno.
La Sicilia anticamente aveva due zone di influenza, la parte ovest fenicio-cartaginese e la parte est greca, poi fu divisa in 3 parti, e in tempi recenti in Provincie riordinate nel 1817 (credo 7 o 8 province che poi divennero 9).
Al momento non si capisce più nulla, sono state abrogate, esistono ancora, c'è la Regione Siciliana.
Insomma il solito "caos calmo".

Più che da arabi sembrerebbe provenire da ambienti ecclesiastici ,,, ?