La “crisi del microchip” è iniziata a causa delle restrizioni dovute alla pandemia che hanno imposto una brusca frenata alle consegne e hanno decretato la chiusura di alcuni stabilimenti. Pesa in particolare la dipendenza commerciale dalla Cina, i cui rapporti sono stati messi a dura prova dalla politica “zero-Covid”. La crisi è stata poi alimentata dal conflitto tra Russia e Ucraina. I due paesi in guerra sono infatti esportatori di palladio e neon, componenti indispensabili per le industrie di semiconduttori e chip.