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Magici giardini...

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Magici giardini... Empty I mostri del Sacro Bosco di Bomarzo...

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Quando Pier Francesco Orsini (1523 - 1585) ereditò dal padre la signoria di Bomarzo pensò di adattare una parte dei boschi al proprio uso personale, facendo costruire un magnifico palazzo (oggi sede del Comune) dal quale poter raggiungere un favoloso e immenso giardino, realizzato trasformando i giganteschi blocchi di peperino in figure parlanti agli eletti, in una specie di percorso iniziatico dell'evoluzione umana... 
Due sfingi accolgono all'ingresso i visitatori di uno dei parchi più suggestivi d'Italia, il Sacro Bosco di Bomarzo, dove s’incontrano natura e arte, meraviglie che incantano il visitatore in un’escalation di figure strane e maestose...
Il paesaggio surreale, presenta una minacciosa popolazione di terribili creature, disseminate lungo percorsi scoscesi, tra alberi e vegetazione selvaggia. Il bosco, pur inserendosi a pieno titolo nella composita ed erudita cultura architettonica naturalistica del secondo Cinquecento, si differenzia dai raffinati giardini all'italiana rinascimentali per l'assenza di un ordine logico e di un percorso prestabilito. Autentico labirinto ermeneutico di silenzi, allusioni e illusioni, il Parco rappresenta la sfida di una vita del suo eccentrico ideatore che voleva mostrare come fossero le persone a nobilitare i luoghi e non viceversa...


Pirro Ligorio, allievo di Michelangelo Buonarroti, su commissione del principe Orsini, progettò e sovraintese alla realizzazione, nel 1547, del Sacro Bosco di Bomarzo, elevando a sistema, nelle figure mitologiche rappresentate, il genere del grottesco...
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Magici giardini... Empty Il Parco di Pinocchio...

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Si potrebbe definirlo un museo a cielo aperto per le tante sculture che tracciano un percorso fantastico tra i fiori e la vegetazione, invitando i visitatori a proseguire nel cammino per farsi narrare la celebre storia del burattino e per incontrare tutti i vari personaggi con cui lo stesso Pinocchio si trovò a dialogare... Aperto al pubblico nel 1956, evolvendosi per mantenersi al passo coi tempi, ma sempre fedele al romanzo di Collodi. (Carlo Lorenzini - Firenze, 1826 – 1890)
All’epoca della sua inaugurazione il Parco occupava un’area verde  nella parte bassa del paese di Collodi, composto solamente dalla statua in bronzo realizzata da Emilio Greco raffigurante Pinocchio e la Fata, oggi collocata nei pressi dell’ingresso, e dalla Piazzetta dei Mosaici. Dal 1963 fu ampliato con la costruzione dell’edificio che ancora ospita l’Osteria del Gambero Rosso,mentre il percorso monumentale con le sculture dei personaggi fu realizzato nel 1972...
A dare inizio al percorso è il grande Carabiniere, che a gambe divaricate tenta di acciuffare i bambini, ma non impedisce di passare sotto svelti... Dopo il Gran Teatro dei burattini si giunge all’Osteria del Gambero Rosso, dove ad accogliere i visitatori sono il Gatto e la Volpe, la coppia più ingannevole della storia di Pinocchio...
Magici giardini... Pietro-consagra-carabiniere
Il carabiniere – Pietro Consagra, 1963

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Il Gatto e la Volpe - Pietro Consagra, 1963

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Pinocchio e la Fata Turchina - Emilio Greco, 1956
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Magici giardini... Empty I giardini Zen...

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Uno degli esempi più caratteristici del culto giapponese per le pietre sono i giardini zen dei monasteri buddisti, chiamati anche  "giardini secchi"...
Sono luoghi ricchi di spiritualità che favoriscono la meditazione grazie anche alla totale assenza di rumori artificiali, estremamente minimalisti e per questo chiamati giardini di pietra,  perché l’acqua delle piccole fontane e alcune piante sono sostituite da pietre, rocce e sabbia a cui si cerca di dare la forma degli elementi che vanno a sostituire...
Si tratta di superfici quadrate o rettangolari dove attorno a pietre di grandi dimensioni viene sparso un fondo di sabbia bianca, rastrellato per formare figure geometriche, oppure curve o sentieri che circondano le pietre e che costituiscono i loro punti fermi...
Sembra non esista nulla di più rilassante di un giardino zen, un'opera d'arte rasserenante per lo spirito in un mondo dominato dalla frenetica attività...
Magici giardini... Giardini_giapponesi_e_giardini_zen_a_bologna_sinflora

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Nessun argomento è vecchio Annali... diciamo che questi spazi seguono un poco i nostri stati d'animo ...
Avevo postato un video relativamente breve di una Ninfa vista dal drone ...quest'altro è più lunghetto ma cattura la bellezza del giardino in fiore...
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Che gradita sorpresa Stella... grazie per avere ripreso questo vecchio ma sempre attuale argomento sui giardini... Grazie anche per la storia che porti a conoscenza, interessante e avvincente, come tanta storia antica... Very Happy
Un giardino rappresenta un mondo favoloso, dove la natura è rappresentata nelle sue più colorate e variegate specie... Smile
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Una località che dista meno di un'ora di macchina dalla mia casa ma che, per un motivo o in altro, non ho ancora avuto modo di visitare.
Densa la storia che ha interessato questa zona dell'agro pontino.
Ninfa era un piccolo paese che all'epoca romana sorgeva su un isolotto di un piccolo lago e fu donato allo Stato Pontificio da Costantino V Copronimo in segno di riconoscenza per aver contrastato l'avanzata dei Longobardi.
Ceduta, nel corso dei secoli dapprima ai conti di Tuscolo, poi affidata agli stessi abitanti in cambio di fedeltà alla Chiesa, poi ancora ad altri casati come i Frangipane, i Colonna e per ultimi i Caetani...tra ricostruzioni, migliorie, assedi vari (dovuti ad antagonismi tra il papa di Avignone ed il papa di Roma) e saccheggi, Ninfa fu alla fine completamente distrutta dalle città vicine a colpi di piccone e l'avanzamento della palude, che portò la malaria, costrinse i pochi residenti ad abbandonare la zona.
Per farla breve, fu soltanto nel 1921 che Gelasio Caetani iniziò la bonifica ed il restauro di alcuni ruderi, contemporaneamente sotto la guida della madre iniziò la realizzazione di un orto botanico. Il clima ideale e l'amore per le piante dimostrata anche da altri rappresentanti della famiglia nobiliare fecero di questo luogo una vera meraviglia.
Nel 2000 l'area intorno Ninfa è stata dichiarata monumento naturalistico ed il giardino, secondo il New York Times, il più bello del mondo.
Non ha tutti i torti Smile

https://youtu.be/M2VLLJxVz40

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Magici giardini... Empty Re: Magici giardini...

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Il Bosco della Fontana (Mantova)


La Riserva Naturale Orientata Biogenetica di Bosco della Fontana è stata individuata come area da proteggere e conservare perché rappresentante l'ultima preziosa testimonianza delle antiche foreste di latifoglie che un tempo ricoprivano tutta la Pianura Padana. Occupa una superficie pari a 233 ettari nel comune di Marmirolo. (MN)
Rara testimonianza di bosco planiziale. Nella Riserva ha sede il Centro Nazionale per lo Studio e la Conservazione della Biodiversità Forestale (CNBF) presso il quale lavorano esperti che conducono ricerche specialistiche sulla fauna, sulla gestione forestale e sulla dinamica della foresta. Gli studi faunistici del CNBF hanno permesso di censire 102 specie di uccelli, 24 di mammiferi, 9 di rettili, 8 di anfibi e oltre 2.000 specie di invertebrati, un numero davvero considerevole se rapportato alla limitata superficie di Bosco della Fontana. Al centro dell'area si trova la bella Palazzina Gonzaga, con sede operativa, laboratori scientifici e didattici e biblioteca.

Magici giardini... Boscofontana1
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FIORI - ARTHUR RIMBAUD
Da un gradino d’oro, fra i cordoni di seta, i veli grigi, i velluti verdi e i dischi di cristallo che si anneriscono come bronzo al sole, vedo la digitale aprirsi su un tappeto di filigrane d’argento, di occhi e di capelli.
Monete d’oro giallo sparse sull’agata, colonne di mogano che sostengono una cupola di smeraldi, mazzi di raso bianco e sottili verghe di rubini circondano la rosa d’acqua.
Simili ad un dio dagli enormi occhi azzurri e dalle forme di neve, il mare e il cielo attirano verso le terrazze di marmo la folla delle giovani rose rigogliose.  



Secondo Leon Battista Alberti, i giardini rientravano nel campo dell’architettura non meno degli stessi edifici. Per propria natura, il giardino era di per sé un talismano magico.
Infatti poteva essere diviso in quattro parti a rappresentare i quattro elementi terra, aria, fuoco e acqua, oppure in dodici parti come i segni dello zodiaco. In punti prestabiliti poteva contenere tempietti, grotte, labirinti, composizioni di forme e colori per attrarre le energie cosmiche.
Insieme al concetto di giardino come componente della struttura architettonica globale, si formò quello di giardino botanico, disposizione armonica di spazio in cui contenere il maggior numero possibile di piante. In questo senso il giardino divenne simbolicamente un luogo in cui  rifletteva l’intero aspetto del cosmo.
I giardini di questo tipo si conciliavano anche con i principi di medicina naturale, poiché grazie alle piante e alle erbe, formavano grande varietà di rimedi terapeutici.
Al giardino talismanico e al giardino botanico, era attribuita grande rilevanza, riflettente l’ideale rapporto fra l’uomo e la natura, dove produrre insieme un perfetto ordine spaziale.
I primi giardini di questo tipo furono creati, nel Rinascimento, dai Medici. Ne è un esempio la villa di Carreggi, con un giardino che si conformava alla tradizione classica del ritiro pastorale.
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