È, sarà Natale.
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meno 2 ( e mezzo ) all'ora x
... e coi regali non sono ancora neanche al 60% ...
Cioè no... non ho 100 parenti da omaggiare , ma con le dovute proporzioni sono comunque ancora troppi/troppe .........'ngnelafarògiammmai!
Se penso a tutte le bugie che da piccolo mi dicevan su babbo Natale e le sue renne , li andrei a prendere uno ad una ...
Sarebbe stato tutto più semplice se potevo da adulto sbologn.. ehmm , scrivere una letterina e poi ci pensava lui ...
Cioè no... non ho 100 parenti da omaggiare , ma con le dovute proporzioni sono comunque ancora troppi/troppe .........'ngnelafarògiammmai!
Se penso a tutte le bugie che da piccolo mi dicevan su babbo Natale e le sue renne , li andrei a prendere uno ad una ...
Sarebbe stato tutto più semplice se potevo da adulto sbologn.. ehmm , scrivere una letterina e poi ci pensava lui ...
Charade- Senior
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Re: È, sarà Natale.
oui, tete à tete.... wowww, anche dopo 7 anni? ahahhhh
Azzurra- Senior
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Re: È, sarà Natale.
... No , mi sono espresso male ... queste non sono evidentemente delle incombenze , quanto invece delle desiderate ricorrenze : ossia stare al calduccio invece di girar come forzati alla ricerca dell'erba vogliono
Charade- Senior
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Re: È, sarà Natale.
Liete incombenze da quel che si vede
misterred- Senior
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Re: È, sarà Natale.
,,, uff ,,, e meno male che natale vien una volta l'anno ... troppo stressante , soprattutto se ottemperato con altri incombenze ...
Charade- Senior
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Re: È, sarà Natale.
Azzurra Ieri a 22:18 Aec-messaggio num#36427
Perche' non dire che il santo Natale e' anche - per alcuni - una 'pizza' solenne fra regali quasi dovuti, auguri formali, una assurda corsa agli acquisti pure per le abbuffate.
Poi, come non ricordare che questa festivita' e tutto il suo periodo per chi soffre nel corpo e/o nello spirito e' momento di tristezza, solitudine, mancanza, assenza.
Pure questa e' la realta' del Natale. Zen
Certo , ci sono realtà differenti , in base alle diverse stratificazioni della società , però non
dimentichiamoci che ognun è in larga parte , male o bene di se stesso/stessa , e certe situazioni negative ,volendo ,si potrebbero ,tranne rari casi fortemente costringenti , evitare -
Di sicuro se la festa del Natale deve essere “con i tuoi“ , famigli o estranei che siano , non lo devi ricercare solo per una settimana l'anno – Se fosse costrizione , allora volendo o potendo è meglio partir per viaggi -
Perche' non dire che il santo Natale e' anche - per alcuni - una 'pizza' solenne fra regali quasi dovuti, auguri formali, una assurda corsa agli acquisti pure per le abbuffate.
Poi, come non ricordare che questa festivita' e tutto il suo periodo per chi soffre nel corpo e/o nello spirito e' momento di tristezza, solitudine, mancanza, assenza.
Pure questa e' la realta' del Natale. Zen
Certo , ci sono realtà differenti , in base alle diverse stratificazioni della società , però non
dimentichiamoci che ognun è in larga parte , male o bene di se stesso/stessa , e certe situazioni negative ,volendo ,si potrebbero ,tranne rari casi fortemente costringenti , evitare -
Di sicuro se la festa del Natale deve essere “con i tuoi“ , famigli o estranei che siano , non lo devi ricercare solo per una settimana l'anno – Se fosse costrizione , allora volendo o potendo è meglio partir per viaggi -
Charade- Senior
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Re: È, sarà Natale.
Re: E' Sarà Natale. misterred Oggi a 11:10Aec-messaggio num#36428
Le festività natalizie ormai sono solo presunte cristiane, di cristiano c'è pochissimo. Festività paganeggianti in cui sollazzi e abbuffate la fanno da padrone.
In realtà la festa cristiana sarebbe stata derivata da quella pagana !
Senza dire poi , che è proprio per il decadentismo cristiano che si tende a considerare il sano divertimento come perenne e castrante peccato , presente dappertutto come il prezzemolo -
Paradossalmente il Natale è riconosciuto (e festeggiato) anche dalle altre confessioni religiose e dagli atei. Insomma il Natale unisce i popoli ormai, tra babbi natale, muschio, neve e renne.
Nel sud del mondo (anche là è natale) il natale si festeggia in bikini e barche a vela.
No, io invece direi che ognun la interpreta come quello che solo è , ossia una festa in più , laica o religiosa poco importa , d'altronde se noi italici o europici , abbiamo importato “helloween” dagli Usa (che a loro volta l'avevano importato dai celtici), allora di cosa ci si meraviglia ?... Anche qui è solo un motivo in più per far baldoria fuor dal mondo dei lavorian -
Le festività natalizie ormai sono solo presunte cristiane, di cristiano c'è pochissimo. Festività paganeggianti in cui sollazzi e abbuffate la fanno da padrone.
In realtà la festa cristiana sarebbe stata derivata da quella pagana !
Senza dire poi , che è proprio per il decadentismo cristiano che si tende a considerare il sano divertimento come perenne e castrante peccato , presente dappertutto come il prezzemolo -
Paradossalmente il Natale è riconosciuto (e festeggiato) anche dalle altre confessioni religiose e dagli atei. Insomma il Natale unisce i popoli ormai, tra babbi natale, muschio, neve e renne.
Nel sud del mondo (anche là è natale) il natale si festeggia in bikini e barche a vela.
No, io invece direi che ognun la interpreta come quello che solo è , ossia una festa in più , laica o religiosa poco importa , d'altronde se noi italici o europici , abbiamo importato “helloween” dagli Usa (che a loro volta l'avevano importato dai celtici), allora di cosa ci si meraviglia ?... Anche qui è solo un motivo in più per far baldoria fuor dal mondo dei lavorian -
Charade- Senior
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Re: È, sarà Natale.
Le festività natalizie ormai sono solo presunte cristiane, di cristiano c'è pochissimo. Festività paganeggianti in cui
sollazzi e abbuffate la fanno da padrone.
Paradossalmente il Natale è riconosciuto (e festeggiato) anche dalle altre confessioni religiose e dagli atei.
Insomma il Natale unisce i popoli ormai, tra babbi natale, muschio, neve e renne.
Nel sud del mondo (anche là è natale) il natale si festeggia in bikini e barche a vela.
sollazzi e abbuffate la fanno da padrone.
Paradossalmente il Natale è riconosciuto (e festeggiato) anche dalle altre confessioni religiose e dagli atei.
Insomma il Natale unisce i popoli ormai, tra babbi natale, muschio, neve e renne.
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misterred- Senior
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Re: È, sarà Natale.
Perche' non dire che il santo Natale e' anche - per alcuni - una 'pizza' solenne fra regali quasi dovuti, auguri formali, una assurda corsa agli acquisti pure per le abbuffate.
Poi, come non ricordare che questa festivita' e tutto il suo periodo per chi soffre nel corpo e/o nello spirito e' momento di tristezza, solitudine, mancanza, assenza.
Pure questa e' la realta' del Natale.
Poi, come non ricordare che questa festivita' e tutto il suo periodo per chi soffre nel corpo e/o nello spirito e' momento di tristezza, solitudine, mancanza, assenza.
Pure questa e' la realta' del Natale.
Azzurra- Senior
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Re: È, sarà Natale.
di Henry van Dike
Siete disposti a dimenticare quel che avete fatto per gli Altri
e a ricordare quel che gli altri hanno fatto per Voi?
A ignorare quel che il mondo vi deve
e a pensare a cio' che voi dovete al mondo?
A mettere i vostri diritti in fondo al quadro,
i vostri doveri nel mezzo
e la possibilità di fare un po’ di più del vostro
dovere in primo piano?
Ad accorgervi che i vostri simili esistono come voi,
e a cercare di guardare dietro i volti per vedere il cuore ?
A capire che probabilmente la sola ragione
della vostra esistenza non e'
cio' che voi avrete dalla Vita,
ma ciò che darete alla Vita?
A non lamentarvi per come va' l’universo
e a cercare intorno a voi
un luogo in cui potrete seminare
qualche granello di Felicita'?
Siete disposti a fare queste cose
sia pure per un giorno solo?
Allora per voi Natale durerà per tutto l’anno.
Siete disposti a dimenticare quel che avete fatto per gli Altri
e a ricordare quel che gli altri hanno fatto per Voi?
A ignorare quel che il mondo vi deve
e a pensare a cio' che voi dovete al mondo?
A mettere i vostri diritti in fondo al quadro,
i vostri doveri nel mezzo
e la possibilità di fare un po’ di più del vostro
dovere in primo piano?
Ad accorgervi che i vostri simili esistono come voi,
e a cercare di guardare dietro i volti per vedere il cuore ?
A capire che probabilmente la sola ragione
della vostra esistenza non e'
cio' che voi avrete dalla Vita,
ma ciò che darete alla Vita?
A non lamentarvi per come va' l’universo
e a cercare intorno a voi
un luogo in cui potrete seminare
qualche granello di Felicita'?
Siete disposti a fare queste cose
sia pure per un giorno solo?
Allora per voi Natale durerà per tutto l’anno.
Teti- Graduate
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Re: È, sarà Natale.
SOGNO DI NATALE
Tema Natale - brano di Luigi Pirandello
Sentivo da un pezzo sul capo inchinato tra le braccia come l'impressione d'una mano lieve, in atto tra di carezza e di protezione. Ma l'anima mia era lontana, errante pei luoghi veduti fin dalla fanciullezza, dei quali mi spirava ancor dentro il sentimento, non tanto però che bastasse al bisogno che provavo di rivivere, fors'anche per un minuto, la vita come immaginavo si dovesse in quel punto svolgere in essi.
Era festa dovunque: in ogni chiesa, in ogni casa: intorno al ceppo, lassù; innanzi a un Presepe, laggiù; noti volti tra ignoti riuniti in lieta cena; eran canti sacri, suoni di zampogne, gridi di fanciulli esultanti, contese di giocatori... E le vie delle città grandi e piccole, dei villaggi, dei borghi alpestri o marini, eran deserte nella rigida notte. E mi pareva di andar frettoloso per quelle vie, da questa casa a quella, per godere della raccolta festa degli altri; mi trattenevo un poco in ognuna, poi auguravo:
- Buon Natale - e sparivo...
Ero già entrato così, inavvertitamente, nel sonno e sognavo. E nel sogno, per quelle vie deserte, mi parve a un tratto d'incontrar Gesù errante in quella stessa notte, in cui il mondo per uso festeggia ancora il suo natale. Egli andava quasi furtivo, pallido, raccolto in sé, con una mano chiusa sul mento e gli occhi profondi e chiari intenti nel vuoto: pareva pieno d'un cordoglio intenso, in preda a una tristezza infinita.
Mi misi per la stessa via; ma a poco a poco l'immagine di lui m'attrasse così, da assorbirmi in sé; e allora mi parve di far con lui una persona sola. A un certo punto però ebbi sgomento della leggerezza con cui erravo per quelle vie, quasi sorvolando, e istintivamente m'arrestai. Subito allora Gesù si sdoppiò da me, e proseguì da solo anche più leggero di prima, quasi una piuma spinta da un soffio; ed io, rimasto per terra come una macchia nera, divenni la sua ombra e lo seguii.
Sparirono a un tratto le vie della città: Gesù, come un fantasma bianco splendente d'una luce interiore, sorvolava su un'alta siepe di rovi, che s'allungava dritta infinitamente, in mezzo a una nera, sterminata pianura. E dietro, su la siepe, egli si portava agevolmente me disteso per lungo quant'egli era alto, via via tra le spine che mi trapungevano tutto, pur senza darmi uno strappo.
Dall'irta siepe saltai alla fine per poco su la morbida sabbia d'una stretta spiaggia: innanzi era il mare; e, su le nere acque palpitanti, una via luminosa, che correva restringendosi fino a un punto nell'immenso arco dell'orizzonte. Si mise Gesù per quella via tracciata dal riflesso lunare, e io dietro a lui, come un barchetto nero tra i guizzi di luce su le acque gelide.
A un tratto, la luce interiore di Gesù si spense: traversavamo di nuovo le vie deserte d'una grande città. Egli adesso a quando a quando sostava a origliare alle porte delle case più umili, ove il Natale, non per sincera divozione, ma per manco di denari non dava pretesto a gozzoviglie.
- Non dormono... - mormorava Gesù, e sorprendendo alcune rauche parole d'odio e d'invidia pronunziate nell'interno, si stringeva in sé come per acuto spasimo, e mentre l'impronta delle unghie restavagli sul dorso delle pure mani intrecciate, gemeva: - Anche per costoro io son morto...
Andammo così, fermandoci di tanto in tanto, per un lungo tratto, finché Gesù innanzi a una chiesa, rivolto a me, ch'ero la sua ombra per terra, non mi disse:
- Alzati, e accoglimi in te. Voglio entrare in questa chiesa e vedere.
Era una chiesa magnifica, un'immensa basilica a tre navate, ricca di splendidi marmi e d'oro alla volta, piena d'una turba di fedeli intenti alla funzione, che si rappresentava su l'altar maggiore pomposamente parato, con gli officianti tra una nuvola d'incenso. Al caldo lume dei cento candelieri d'argento splendevano a ogni gesto le brusche d'oro delle pianete tra la spuma dei preziosi merletti del mensale.
- E per costoro - disse Gesù entro di me - sarei contento, se per la prima volta io nascessi veramente questa notte.
Uscimmo dalla chiesa, e Gesù, ritornato innanzi a me come prima posandomi una mano sul petto riprese:
- Cerco un'anima, in cui rivivere. Tu vedi ch'ìo son morto per questo mondo, che pure ha il coraggio di festeggiare ancora la notte della mia nascita. Non sarebbe forse troppo angusta per me l'anima tua, se non fosse ingombra di tante cose, che dovresti buttar via. Otterresti da me cento volte quel che perderai, seguendomi e abbandonando quel che falsamente stimi necessario a te e ai tuoi: questa città, i tuoi sogni, i comodi con cui invano cerchi allettare il tuo stolto soffrire per il mondo... Cerco un'anima, in cui rivivere: potrebbe esser la tua come quella d'ogn'altro di buona volontà.
- La città, Gesù? - io risposi sgomento. - E la casa e i miei cari e i miei sogni?
- Otterresti da me cento volte quel che perderai – ripeté Egli levando la mano dal mio petto e guardandomi fisso con quegli occhi profondi e chiari.
- Ah! io non posso, Gesù... - feci, dopo un momento di perplessità, vergognoso e avvilito, lasciandomi cader le braccia sulla persona.
Come se la mano, di cui sentivo in principio del sogno l'impressione sul mio capo inchinato, m'avesse dato una forte spinta contro il duro legno del tavolino, mi destai in quella di balzo, stropicciandomi la fronte indolenzita. E qui, è qui, Gesù, il mio tormento! Qui, senza requie e senza posa, debbo da mane a sera rompermi la testa.
(Racconto di Natale di Luigi Pirandello)
Tema Natale - brano di Luigi Pirandello
Sentivo da un pezzo sul capo inchinato tra le braccia come l'impressione d'una mano lieve, in atto tra di carezza e di protezione. Ma l'anima mia era lontana, errante pei luoghi veduti fin dalla fanciullezza, dei quali mi spirava ancor dentro il sentimento, non tanto però che bastasse al bisogno che provavo di rivivere, fors'anche per un minuto, la vita come immaginavo si dovesse in quel punto svolgere in essi.
Era festa dovunque: in ogni chiesa, in ogni casa: intorno al ceppo, lassù; innanzi a un Presepe, laggiù; noti volti tra ignoti riuniti in lieta cena; eran canti sacri, suoni di zampogne, gridi di fanciulli esultanti, contese di giocatori... E le vie delle città grandi e piccole, dei villaggi, dei borghi alpestri o marini, eran deserte nella rigida notte. E mi pareva di andar frettoloso per quelle vie, da questa casa a quella, per godere della raccolta festa degli altri; mi trattenevo un poco in ognuna, poi auguravo:
- Buon Natale - e sparivo...
Ero già entrato così, inavvertitamente, nel sonno e sognavo. E nel sogno, per quelle vie deserte, mi parve a un tratto d'incontrar Gesù errante in quella stessa notte, in cui il mondo per uso festeggia ancora il suo natale. Egli andava quasi furtivo, pallido, raccolto in sé, con una mano chiusa sul mento e gli occhi profondi e chiari intenti nel vuoto: pareva pieno d'un cordoglio intenso, in preda a una tristezza infinita.
Mi misi per la stessa via; ma a poco a poco l'immagine di lui m'attrasse così, da assorbirmi in sé; e allora mi parve di far con lui una persona sola. A un certo punto però ebbi sgomento della leggerezza con cui erravo per quelle vie, quasi sorvolando, e istintivamente m'arrestai. Subito allora Gesù si sdoppiò da me, e proseguì da solo anche più leggero di prima, quasi una piuma spinta da un soffio; ed io, rimasto per terra come una macchia nera, divenni la sua ombra e lo seguii.
Sparirono a un tratto le vie della città: Gesù, come un fantasma bianco splendente d'una luce interiore, sorvolava su un'alta siepe di rovi, che s'allungava dritta infinitamente, in mezzo a una nera, sterminata pianura. E dietro, su la siepe, egli si portava agevolmente me disteso per lungo quant'egli era alto, via via tra le spine che mi trapungevano tutto, pur senza darmi uno strappo.
Dall'irta siepe saltai alla fine per poco su la morbida sabbia d'una stretta spiaggia: innanzi era il mare; e, su le nere acque palpitanti, una via luminosa, che correva restringendosi fino a un punto nell'immenso arco dell'orizzonte. Si mise Gesù per quella via tracciata dal riflesso lunare, e io dietro a lui, come un barchetto nero tra i guizzi di luce su le acque gelide.
A un tratto, la luce interiore di Gesù si spense: traversavamo di nuovo le vie deserte d'una grande città. Egli adesso a quando a quando sostava a origliare alle porte delle case più umili, ove il Natale, non per sincera divozione, ma per manco di denari non dava pretesto a gozzoviglie.
- Non dormono... - mormorava Gesù, e sorprendendo alcune rauche parole d'odio e d'invidia pronunziate nell'interno, si stringeva in sé come per acuto spasimo, e mentre l'impronta delle unghie restavagli sul dorso delle pure mani intrecciate, gemeva: - Anche per costoro io son morto...
Andammo così, fermandoci di tanto in tanto, per un lungo tratto, finché Gesù innanzi a una chiesa, rivolto a me, ch'ero la sua ombra per terra, non mi disse:
- Alzati, e accoglimi in te. Voglio entrare in questa chiesa e vedere.
Era una chiesa magnifica, un'immensa basilica a tre navate, ricca di splendidi marmi e d'oro alla volta, piena d'una turba di fedeli intenti alla funzione, che si rappresentava su l'altar maggiore pomposamente parato, con gli officianti tra una nuvola d'incenso. Al caldo lume dei cento candelieri d'argento splendevano a ogni gesto le brusche d'oro delle pianete tra la spuma dei preziosi merletti del mensale.
- E per costoro - disse Gesù entro di me - sarei contento, se per la prima volta io nascessi veramente questa notte.
Uscimmo dalla chiesa, e Gesù, ritornato innanzi a me come prima posandomi una mano sul petto riprese:
- Cerco un'anima, in cui rivivere. Tu vedi ch'ìo son morto per questo mondo, che pure ha il coraggio di festeggiare ancora la notte della mia nascita. Non sarebbe forse troppo angusta per me l'anima tua, se non fosse ingombra di tante cose, che dovresti buttar via. Otterresti da me cento volte quel che perderai, seguendomi e abbandonando quel che falsamente stimi necessario a te e ai tuoi: questa città, i tuoi sogni, i comodi con cui invano cerchi allettare il tuo stolto soffrire per il mondo... Cerco un'anima, in cui rivivere: potrebbe esser la tua come quella d'ogn'altro di buona volontà.
- La città, Gesù? - io risposi sgomento. - E la casa e i miei cari e i miei sogni?
- Otterresti da me cento volte quel che perderai – ripeté Egli levando la mano dal mio petto e guardandomi fisso con quegli occhi profondi e chiari.
- Ah! io non posso, Gesù... - feci, dopo un momento di perplessità, vergognoso e avvilito, lasciandomi cader le braccia sulla persona.
Come se la mano, di cui sentivo in principio del sogno l'impressione sul mio capo inchinato, m'avesse dato una forte spinta contro il duro legno del tavolino, mi destai in quella di balzo, stropicciandomi la fronte indolenzita. E qui, è qui, Gesù, il mio tormento! Qui, senza requie e senza posa, debbo da mane a sera rompermi la testa.
(Racconto di Natale di Luigi Pirandello)
Tara- Senior
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Re: È, sarà Natale.
Christmas is definitely !
Navidad es sin duda
Noël est certainement
Weihnachten ist definitiv
... è decisamente natale !
Auguri ... a tout , par tout -
Navidad es sin duda
Noël est certainement
Weihnachten ist definitiv
... è decisamente natale !
Auguri ... a tout , par tout -
Charade- Senior
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Re: È, sarà Natale.
Re: *** Sperem *** 11th sezione _ Teti Oggi a 19:16 Aec-messaggio num#30653
Intanto mi anticipo con gli auguri non di rito ma veramente sentiti, non so e comunque non credo di pot%
Hola mrs Blue , se non ci si becca , allora anche da me ed anche da qui , serene per quelle che sono/saranno , le festività imminenti ... I bimbi purtroppo in inverno sono un veicolo ideale per bacilli e vacilli generali - :santa:ci si sente -
Intanto mi anticipo con gli auguri non di rito ma veramente sentiti, non so e comunque non credo di pot%
Hola mrs Blue , se non ci si becca , allora anche da me ed anche da qui , serene per quelle che sono/saranno , le festività imminenti ... I bimbi purtroppo in inverno sono un veicolo ideale per bacilli e vacilli generali - :santa:ci si sente -
Charade- Senior
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Re: È, sarà Natale.
Non per tutti sarà un sereno Natale ,,, a rovinare alcune teste nelle feste ci si sono messi i soliti malfattori o delinquenti globali - E dicono che siamo solo agli inizi -
Charade- Senior
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Re: È, sarà Natale.
E' sarà Natale ancora una volta......
Tara- Senior
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