Religiosità cosmica...

 Ma belluccio caruccio mio,,, vorresti dire che per invogliarti nella rimessa sarei dovuta essere io stessa a "ri-commentare il mio esposto??? 

E. Comunque, se tu non devi nulla a nessuno perché non hai fatto altro che ghettizzarmi per le risposte non ti diedi per non farmi prendere dal... Forse che io al contrario te le devo???

E: Che centra??? Un conto è non risposti un altro è rispondere dopo tre anni e mezzo "solamente" perché lo dovevi ad altra per un' altro commento...

L’uomo moderno, utilizzatore delle più avanzate tecnologie, si rivolge sempre meno alla religione, alle credenze, alle dottrine e ai tanti dogmi imposti, perché non ne trova ormai rilevanza pratica nella vita quotidiana.
La scienza e la tecnologia hanno messo in discussione lo scopo e la necessità di un Dio, domandandosi, l’essere umano, perché averne bisogno, quando tutto l’universo segue alcune fondamentali leggi fisiche.
A meno di non poter dare alla religione basi razionali, non dogmatiche, non orientate a un cieco “credo”, sembra impossibile trovare risposta all’esigenza del moderno uomo scientifico, l’uomo di oggi, che nella sua solitudine e fierezza si mette alla prova, ponendo continuamente in discussione le conoscenze acquisite, alla incessante ricerca di nuovi modelli che possano spiegare la sua esistenza. Unico dato certo da cui partire. Per questo motivo gli uomini più evoluti rifiutano la fede come suicidio della ragione. Una delle frontiere che la nostra epoca vuole definitivamente oltrepassare è quella che porta ad accettare la divisione tra tecnica e Dio: tutto diventa sacro perché tutto appare, tutto esiste, balzando spontaneamente agli occhi, alla conoscenza, in modo nuovo. Il concetto di sacro senza concezioni assolutiste, dove riscoprire e rivalutare la religiosità che coinvolge nella spiritualità più profonda, scoprendo nell’intimo d’essere parte di un enorme disegno cosmico.