IPAZIA.IL MARTIRIO DELLA SAPIENZA
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Re: IPAZIA.IL MARTIRIO DELLA SAPIENZA
Il film , lo vidi un lustro fa , e come tutte le cose nuove e sconosciute fu una gradevole sorpresa , non tanto per il triste finale , quanto per l'affresco di un periodo pre-medioevale ,,,
L'impero romano era ormai in disfacimento e le città aperte dell'impero non più difendibili si chiusero in se stesse e nei loro conventi e borghi oscuri ,,, Idem o stessa sorte la maggior parte delle menti di quei tempi, che tanto differenti da quelle odierne non paiono -
Da qui è duopo stabilire o dedurre che l'ignoranza è senza luogo e senza tempo ,,,
In merito alla questione dell'oscurantistica attività religiosa , mi sono sempre chiesto se senza di essa il libero pensiero umano avesse potuto guadagnar tempo -
L'impero romano era ormai in disfacimento e le città aperte dell'impero non più difendibili si chiusero in se stesse e nei loro conventi e borghi oscuri ,,, Idem o stessa sorte la maggior parte delle menti di quei tempi, che tanto differenti da quelle odierne non paiono -
Da qui è duopo stabilire o dedurre che l'ignoranza è senza luogo e senza tempo ,,,
In merito alla questione dell'oscurantistica attività religiosa , mi sono sempre chiesto se senza di essa il libero pensiero umano avesse potuto guadagnar tempo -
Charade- Senior
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Re: IPAZIA.IL MARTIRIO DELLA SAPIENZA
Milleseicento anni fa: ricordando IPAZIA
Nata ad Alessandria d’Egitto, intorno al 370 d.C., Ipazia fu l’ultima erede della scuola alessandrina, astronoma e filosofa neoplatonica, antesignana della scienza sperimentale.
Fu uccisa nel marzo 415 d.C., da chi, propugnando il fondamentalismo religioso, intendeva sopprimere, non solo la libertà di pensiero e la voglia di sapere di Ipazia, ma la libertà di pensiero di chiunque.
Con il suo omicidio si volle eliminare una scienziata che ragionava con il proprio cervello, che nutriva amore per la scienza, e l’essere lei, donna, costituì aggravante intollerabile.
Con il suo omicidio si volle eliminare una scienziata che ragionava con il proprio cervello, che nutriva amore per la scienza, e l’essere lei, donna, costituì aggravante intollerabile.
Le sue intuizioni la portarono a capire, anticipando di più di mille anni i risultati cui giunsero Tycho Brahe e Keplero, che le orbite dei pianeti intorno al Sole dovevano essere ellittiche e non circolari.
Ipazia, durante la sua vita visse una straordinaria storia d’amore con il Cosmo, consapevole di essere una piccola particella di fronte all’Universo, sentendosene ineluttabilmente attratta.
La sua uccisione procurò molto biasimo al vescovo Cirillo e alla chiesa di Alessandria. Infatti stragi, lotte e azioni simili a queste dovrebbero essere del tutto estranee a coloro che seguono le parole di Cristo.
Dopo l'omicidio fu aperta un'inchiesta.A Costantinopli regnava di fatto Elia Pulcheria, sorella del minore Teodosio, vicina alle posizioni di Cirillo. Insieme al vescovo, fu poi proclamata santa dalla chiesa.
annali- Senior
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IPAZIA.IL MARTIRIO DELLA SAPIENZA
I
Il film Agorà mette in luce l’atroce assassinio di Ipazia di Alessandria, perpetrato all’alba del V secolo d.C. da alcuni cristiani fanatici.
Un evento emblematico dell’invasione e persecuzione monoteista e cristiana contro i retaggi e i saperi arcaici della Sapienza.
Ipazia, prima donna scienziata, succedette nell’insegnamento al padre, accademico di matematica e astronomia alla scuola di Alessandria.
Era bella, straordinariamente eloquente ma modesta. Insegnava anche nelle piazze a chiunque volesse ascoltarla con desiderio di apprendere.
Per timore che la sua filosofia e la sua libertà di pensiero, ritenuto pagano, potessero influenzare negativamente la comunità alessandrina, la massacrarono e ne bruciarono i resti.
Dopo la barbara uccisione molti studenti abbandonarono Alessandria, segnandone il declino come centro culturale d’eccellenza.
Ipazia, da secoli, incarna il simbolo del pensiero scientifico laico e la figura della martire del fondamentalismo religioso.
Un evento emblematico dell’invasione e persecuzione monoteista e cristiana contro i retaggi e i saperi arcaici della Sapienza.
Ipazia, prima donna scienziata, succedette nell’insegnamento al padre, accademico di matematica e astronomia alla scuola di Alessandria.
Era bella, straordinariamente eloquente ma modesta. Insegnava anche nelle piazze a chiunque volesse ascoltarla con desiderio di apprendere.
Per timore che la sua filosofia e la sua libertà di pensiero, ritenuto pagano, potessero influenzare negativamente la comunità alessandrina, la massacrarono e ne bruciarono i resti.
Dopo la barbara uccisione molti studenti abbandonarono Alessandria, segnandone il declino come centro culturale d’eccellenza.
Ipazia, da secoli, incarna il simbolo del pensiero scientifico laico e la figura della martire del fondamentalismo religioso.
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