Re: Sistema solare : i pianeti

**Charade**

Occorre ingrandire di parecchio e poi "immaginare" che quel barlume di chiarore sulla sinistra sia la sciura notturna che tanto incanta i poeti e non solo -

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Aec-msg-num#77289

Uno scatto raro e prezioso questo realizzato il 13 ottobre scorso, la Luna e la Terra fotografate insieme da Lucy, la sonda spaziale della Nasa mentre sfrecciava a 1.4 milioni di km di distanza da noi diretta verso gli asteroidi di Giove, piccoli corpi orbitanti attorno al Sole precedendo o seguendo il pianeta sempre alla stessa distanza...

Partita per il viaggio interplanetario dodici anni fa (il 16 ottobre del 2021), Lucy si trovava di nuovo dalle nostre parti per compiere il suo primo passaggio ravvicinato sulla Terra: il primo di tre flyby programmati per sfruttare l’effetto di fionda gravitazionale. Flyby avvenuto tre giorni dopo lo scatto, il 16 ottobre scorso, dunque esattamente un anno dopo il lancio...

La Luna e la Terra fotografate insieme da Lucy...

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Aec-msg-num#76161

Infatti, il nome Methone appartiene alla mitologia greca...

Methone era una delle sette ninfe sorelle figlie del gigante Alkyoneus. Con la scoperta di Methone, Pallene e Polluce si è tornato, dietro richiesta degli scopritori nel 2004, alla nomenclatura derivante dalla mitologia greca...

**Charade**

Aec-msg-num#76156

Geologicamente parlando se la superficie è levigata e liscia , vuol dire che era in gran parte liquida e poi solidificatesi , di certo espulsa per varie ragioni da una incubatrice madre e tutto questo nel grande calderone del brodo cosmico ... 3 km di diametro ovalizzato , in pratica come una catena di ns montagne dalla gravità però inconsistente - Il nome assegnato ovviamente preso dalla mitologia greca ( una ninfa o divinità esprimente qualcosa della natura ) -
Sistema solare : i pianeti Ninfe-7

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Aec-msg-num#76145

Liscia, di forma arrotondata e oblunga, simile a un uovo di circa 3 km di diametro, è questo il primo ritratto di Methone, una delle lune più piccole di Saturno scoperta dalla sonda Cassini nel 2004...

Per mostrare al mondo le prime fotografie della sua superficie la sonda nel maggio 2012 ha dovuto compiere un flyby ravvicinato, fino a una distanza di 1900 km, una manovra non fra le più semplici visto che Methone orbita molto vicina a Saturno...

Quanto emerso da questo preziosissimo ritratto realizzato in condizioni estreme è particolarmente sorprendente, innanzitutto perché la luna è di forma arrotondata a differenza di altri corpi di dimensioni analoghe la cui forza di gravità non è sufficiente a determinarne la forma sferica. Inoltre perché la sua superficie è liscia, senza crateri e senza segni di impatti evidenti...

Una curiosa morfologia che fa discutere i ricercatori sulla natura e la storia di uno dei più misteriosi satelliti naturali di Saturno...

**Charade**

Aec-msg-num#75084

nb. sarebbe utile (se si conoscono) mettere anche la scala di grandezza ...
emobysr

ps.,
Suggestiva la presunta porta (!) , immaginarsi se qualche mattacchione trasformasse in fake-news per qualche alloccone , qualche marzianotta seduta sulla porta di ingresso a prendersi il fresco Razz

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Aec-msg-num#75079

Quelle raccolte nell’ultimo mese sono tre: un occhio, una porta, e due fulmini pietrificati, uno dei quali visto come un cobra che si erge prima di un attacco...

Per la prima foto i crediti vanno alla sonda Mars Exspress, per le altre due al rover Curiosity e alla sua camera Mastcam...

L’occhio:

Sistema solare : i pianeti Aonia_Terra_on_Mars-2048x584

La porta:

Sistema solare : i pianeti Porta-marte-1652359279596-768x510

I serpenti:

**Charade**

Aec-msg-num#71113

,,, che ovviamente grosso com'è se ne fa un baffo ...
A fare la scoperta è stato il brasiliano Giosuè Luigi detto il Perreira uno dei tanti astronomi amatoriali per passione che passano le notti scrutando astri e pianeti ... Il video parla meglio di mille-mila parole ; qui l'evento in loop continuo :
https://youtu.be/hVSU_TJlSjY

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Aec-msg-num#66251

Charade ha scritto:Dopo anche il riferimento di dame Turquoise in quel di titolo natalizio , ho rivisto anch'io la questione della “cometa” ad 800 anni , poi con artificio dimezzata a 400 , per realizzare quale sia l'inghippo di tutto l'apparente arcano , ovvero la banale congiunzione planetaria (Giove/Saturno) che in vicinanza prospettica li fa apparire ( dopo mezz'ora in direzione del tramonto ) come se fosse un corpo unico a sé stante , tipo le meteore tradizionali … quindi sarà stato il solito articolo sensazionalistico di stampa prenatalizia forse divulgato male -
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Direi che il mio articolo sull'argomento che tu vuoi far passare come falso e sensazionalistico, dice in effetti le stesse cose riferite alla questione "cometa degli 800 anni" citata da dama Turquoise in titolo natalizio. evidenziato da te, Charade...

Questo il mio più sotto:

"Ogni circa vent'anni Giove e Saturno si avvicinano regolarmente nelle loro orbite ma non tutte le congiunzioni producono effetti tanto spettacolari per noi osservatori dalla Terra. L’ultima congiunzione tanto ravvicinata è avvenuta circa 400 anni fa, 16 luglio 1623, occasione in cui, secondo i calcoli, i due pianeti si trovavano però troppo vicini al Sole per poter essere osservati. Si deve risalire al basso medioevo, precisamente al 4 marzo 1226, per ritrovare un uguale evento celeste, potenzialmente visibile nei nostri cieli terrestri...."

Le date sono rispettate nei loro evidenti valori:16 luglio 1623, ossia quattrocento anni fa i due pianeti furono in congiunzione ma non poterono essere osservati dalla terra perché troppo vicini al sole...

Marzo 1226 (800 anni fa) lo stesso evento "potenzialmente" sarebbe potuto essere visibile da noi terrestri osservatori..."

Dunque dove lo vedi l'inghippo o la falsità dove si dice che di questi giorni per migliori condizioni di vista si potrebbe con fortuna essere testimoni di questo evento che avviene sì, in determinate date (ogni vent'anni) ma senza effetti spettacolari...

**Charade**

Aec-msg-num#66114

Dopo anche il riferimento di dame Turquoise in quel di titolo natalizio , ho rivisto anch'io la questione della “cometa” ad 800 anni , poi con artificio dimezzata a 400 , per realizzare quale sia l'inghippo di tutto l'apparente arcano , ovvero la banale congiunzione planetaria (Giove/Saturno) che in vicinanza prospettica li fa apparire ( dopo mezz'ora in direzione del tramonto ) come se fosse un corpo unico a sé stante , tipo le meteore tradizionali … quindi sarà stato il solito articolo sensazionalistico di stampa prenatalizia forse divulgato male -
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La frequenza di avvicinamento prospettico rispetto alla terra dei due pianeti è di circa ogni 20anni , ma probabilmente per il suddetto sensazionalismo giornalistico , ora si sono inventati che è più “intenso” degli ultimi 800 anni … Intensità del tutto relativa in quanto a determinare tale fattore non è solo la distanza minore di separazione tra i due pianeti , ma la somma di tutte le condizioni generali ( atmosfera, inquinamento luminoso etc ) ,,, che ti voglio vedere a quantificare nei 40 casi precedenti in tutti questi ultimi 800 anni , soprattutto quando il primo telescopio (1609dc) era due vetruzzi usati dal bischero Galileo -
Sistema solare : i pianeti Telescopiogalilei

Sistema solare : i pianeti Telescopiogalilei

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Aec-msg-num#66093

“La grande congiunzione” di lunedì 21 dicembre 2020: incontro di Giove e Saturno...

Per un effetto prospettico i due corpi celesti, in realtà distanti centinaia di milioni di chilometri l’uno dall’altro, appariranno separati da solo un decimo di grado, un quinto del diametro della luna piena nel cielo...

Ogni circa vent'anni Giove e Saturno si avvicinano regolarmente nelle loro orbite ma non tutte le congiunzioni producono effetti tanto spettacolari per noi osservatori dalla Terra. L’ultima congiunzione tanto ravvicinata è avvenuta circa 400 anni fa, 16 luglio 1623, occasione in cui, secondo i calcoli, i due pianeti si trovavano però troppo vicini al Sole per poter essere osservati. Si deve risalire al basso medioevo, precisamente al 4 marzo 1226, per ritrovare un uguale evento celeste, potenzialmente visibile nei nostri cieli terrestri....

La loro straordinaria vicinanza apparente, meno di un decimo di grado, potrebbe renderli indistinguibili a occhio nudo, dando l’impressione che abbastanza basso sull’orizzonte, in direzione sud-ovest, ci sia un unico grande e luminoso astro nel cielo. Ecco perché i media hanno già ribattezzato l’evento come l’arrivo della stella di Natale...

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Aec-msg-num#61718

La NASA ha pubblica lo scatto di Andrea Alessandrini in Astronomy Picture of the Day mercoledì 8 luglio, dove si vede una lunga coda che non era la cometa Neowise...Era la coda di Mercurio, lunga oltre 2,5 milioni di chilometri, dovuta alla presenza di atomi di sodio nell’atmosfera del pianeta, liberati e eccitati dalla radiazione solare...

Il fotografo Andrea Alessandrini, laureato in ingegneria aerospaziale, racconta com'è nata l'idea della fotografia: "Ero alla ricerca di qualcosa di originale, che ancora non fosse stato fatto e che mi desse soddisfazione fotografare, innanzitutto.".

**Charade**

Aec-msg-num#60464

... con tutte le missioni fatte o in progetto futuro si capirà credo come il Jupiter pianeta sia stato l'artefice di gran parte dei pianeti rocciosi o terrestri così come li osserviamo "oggi" ... Nel marasma dei detriti iniziali dovuti ai dischi di accrescimento , della teoria più accreditata che vede il novello sole lavorare come uno spazzino insieme all'azione combinata ma a distanza di Jupiter , allora tutto sarebbe possibile ... ma non mi stupirei che il tutto fosse simile a quanto già conosciamo sulla terra , poiché a parte qualche intromissione spuria infinitesima dall'esterno del sistema solare , il tutto fa parte di una ricombinazione di quanto già c'era -

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Aec-msg-num#60394

Per lungo tempo, dopo la scoperta nel 1877 delle due piccole lune di Marte, gli astronomi avevano supposto che Deimos e Phobos fossero in realtà asteroidi catturati dal pianeta, mentre recenti ricerche fanno ritenere che entrambi i satelliti si siano formati nello stesso periodo del Pianeta Rosso,formati da detriti espulsi dopo l'impatto con un grande oggetto in un periodo tra 100 e 800 milioni di anni dopo la sua formazione. Ora, il nuovo studio suggerisce che dopo la collisione iniziale e nel corso di miliardi di anni, intere generazioni di lune marziane si siano distrutte generando anelli composti da detriti rocciosi creando poi a loro volta altre piccole lune. Riguardo Phobos, il ciclo di distruzione e ricostruzione lune-anelli starebbe ricominciando, poiché a quanto sembra, la piccola luna sta gradualmente portandosi verso l’interno, man mano che orbita attorno a Marte. Forse nei prossimi 30-50 milioni di anni, si compirà il suo destino, quando si avvicinerà troppo al pianeta e verrà distrutta dalle forze mareali...

La teoria implica che per gran parte della sua storia Marte abbia posseduto un anello circostante. Mentre Deimos ha un’età di miliardi di anni, i ricercatori ritengono che Phobos sia giovane in termini astronomici e che si sia formata appena 200 milioni di anni fa...

**Charade**

Aec-msg-num#59803

Ti si ringrazia a nome dei partecipanti per il tuo interessamento , ora se vuoi dicci pure la tua su pianeti e vulcani , anche se la tua terra non ha rilevanti esponenti eruttive ( almeno credo ) ...

Rocc52

Aec-msg-num#59795

Waoooooo!!! Interessante.

**Charade**

Aec-msg-num#59772

... in merito al fenomeno del vulcanismo , sembra ( e dico sembra , ma è certo ) che tutto parta dalla principale artefice dell'architettura del cosmo , ovvero la forza di gravità ... fenomeno evidente nei pianeti rocciosi poiché tra un nucleo caldo che va comunque raffreddandosi in superficie nel tempo e la presenza di un perturbatore ad essi vicino , allora le forze in gioco , lente quanto si voglia , tirano o stirano le turbolenze interne ... Così fa ed ha fatto il sistema binario terra-luna e così stesso sta facendo l'enorme gravità gioviana con la sua rocciosa luna più prossima , che addirittura viene anche ovalizzata dalle potenti forze attrattive ...

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Aec-msg-num#59447

Solo recentemente, grazie ai progressi tecnologici e alle sonde che ci mostrano con grande accuratezza i corpi celesti, i vulcanologi hanno scoperto che i vulcani non sono una prerogativa della Terra...

Il nostro pianeta deve il suo aspetto ai circa 1500 vulcani che punteggiano continenti e oceani. Le loro eruzioni rinnovano costantemente la superficie terrestre, creano occasionalmente nuove terre emerse, e supportano interi ecosistemi...

Sui pianeti e sulle lune del sistema solare ci sono vulcani ancor più straordinari di quelli che costellano la crosta terrestre. La nostra Luna sebbene oggi sia inerte, in un remoto passato, era solcata da fiumi di lava. Il vulcano più imponente del sistema solare si trova su Marte ed è alto tre volte l'Everest. Invece, una luna di Giove ospita quello dalla potenza maggiore, mentre su Saturno enormi geyser coperti di ghiaccio proiettano i loro pennacchi nello spazio...

Approfondire le conoscenze sull’attività vulcanica nel sistema solare ci permette di capire meglio la storia della Terra, di come fosse quando si è formata, perché abbia questa struttura geologica e questa atmosfera. Se vulcani sono all'origine della vita sul nostro pianeta forse lo sono anche altrove nell'Universo...

Io, la luna più interna di Giove considerata dagli scienziati il corpo celeste più irrequieto del nostro Sistema Solare. Secondo gli esperti, infatti, sulla sua superficie sarebbero presenti oltre 400 vulcani attivi, 150 dei quali già osservati direttamente, i 250 rimanenti solo ipotizzati.

.

**Charade**

Aec-msg-num#56606

... rimane comunque indefinito o un normativo mistero , su quale sia il criterio scientifico per definire un "sasso" solare come pianeta o no ... le dimensioni anche se minime ci sarebbero ( diametro quanto la distanza Londra-Atene ) ... peso che avremmo sulla sua superficie , qui un calcolo comparativo su mezzo quintale d'esempio :

Avrebbe satelliti , non apparterrebbe a gruppi di altre "rocce" spaziali come la fascia degli asteroidi ( si presume un pianeta abortito tra Marte e Giove ) ... quindi ?

annali

Aec-msg-num#56591

Novanta anni fa, il 18 febbraio 1930 l’astronomo statunitense Clyde Tombaugh scopre Plutone, inserito nella lista dei pianeti del Sistema Solare, classificato come il 9°, il più distante dal Sole, così chiamato in onore della divinità della mitologia romana dell’oltretomba.

Plutone, onorato come pianeta finché il 24 agosto 2006 il congresso dell’Unione Astronomica Internazionale decise di riclassificarlo come pianeta nano, portando così il numero dei pianeti del Sistema Solare da 9 a 8. Decisione presa a seguito della scoperta di corpi celesti di dimensioni paragonabili a quella sua, si doveva dunque stabilire se classificarli come pianeti oppure declassare Plutone. E, questa la scelta...

**Charade**

Aec-msg-num#55645

Forte la sonda Juno , in pratica la distanza come da Roma a Newyork , ma con la particolarità del forte campo gravitazionale ma soprattutto magnetico del pianeta ... che chissà come non "frigga" o disturbi i circuiti elettronici li nel suo interno ...

annali

Aec-msg-num#55568

Una strepitosa immagine delle strutture all'interno dei sistemi atmosferici di Giove, che la sonda Juno ci permette di ammirare...

Immagine effettuata quando si trovava a circa 7.000 chilometri dalla coltre nuvolosa del pianeta...

**Charade**

Aec-msg-num#53741

... illustriamo in altro grafico verso il "mistero" dei passaggi in linea ... Il pianeta ha una frequenza di passaggio (rivoluzione) ogni circa 3 mesi (88gg)... Ciò vuol dire che nei circa 365gg della terra /anno rivoluzione terrestre , ci dovrebbero essere 4 passaggi completi del Mercurio intorno al Sole ... ma come avviene anche per le eclissi di luna o di sole ciò non avviene poiché i diversi parametri orbitali tra passaggi ed eclittica non permettono di essere sempre in linea... Al sincro del 14 per secolo quindi ci si arriva impostando un sistema di calcolo combinato a partire dalla 3 legge di K. ... e come sempre al di là di tante spiegazioni tecniche una immagine spiega tutto meglio .

annali

Aec-msg-num#53710

Ieri, lunedì 11 novembre 2019, Mercurio visto dalla Terra è transitato davanti al Sole….

Il transito di Mercurio sul disco solare è un evento astronomico che in un secolo avviene in media 13 o 14 volte, quando il pianeta si interpone fra la Terra e il Sole. L’ultimo transito si è verificato nel 2016, mentre per il prossimo occorrerà attendere il 2032.

Storicamente i transiti dei pianeti hanno fornito agli scienziati l’opportunità di determinare la nostra distanza dal Sole, utilizzata poi come unità di misura (Unità Astronomica) per le distanze all’interno del Sistema Solare. Il moto di Mercurio attorno al Sole ha assunto anche un ruolo di fondamentale importanza nella prima verifica della Teoria della Relatività Generale di Einstein.

Così , il 7 novembre 1914 da Roma, Giacomo Balla dipinge il transito di Mercurio davanti al sole dopo averlo osservato con il suo telescopio.

**Charade**

Aec-msg-num#53557

Riprendendo un post qui sotto a medesimo tenore , vorrei presentare altra prova fisica ricavata dal suddetto riferimento sito in quel di costa Nord orientale irlandese, vicino alla cittadina di Bushmills ...

Dove ci sono formazione esagonali determinate a quanto pare dalla solidificazione progressiva di fuoriuscite laviche ... Ovviamente i primi umani che scoprirono questi manufatti naturali , secondo l'uso e poco costumo ( misterico e leggendario) ci hanno costruito sopra le solite favolette ... che non sto a rinarrare se non con un link , per chi avesse curiosità .
http://www.ultimatedetours.com/selciato-del-gigante-irlanda-del-nord/

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Sistema solare : i pianeti