Cagliostro genio o impostore?
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Cagliostro genio o impostore?
Giuseppe Balsamo ( questo il suo vero nome) visse alle soglie della Rivoluzione francese.
Nacque a Palermo nel 1743 e morì nel carcere di San Leo nel 1795.
A metà strada fra genio e impostura, astuzia e truffa, intelligenza e pazzia.
Nato da una semplice famiglia di commercianti, si fece novizio, a quindici anni, al convento dei Fatebenefratelli di Caltagirone, vocazione che però abbandonò assai presto per dedicarsi a una vita ricca di imprevisti. Studiò medicina, alchimia e ipnotismo, dando l’avvio in seguito a una fervida attività di falsario.
Sfuggito a vari ordini di cattura si stabilì a Londra, dove assunse il nome di conte Alessandro Cagliostro e dove si fece fama di chimico, medico, mago e profeta.
La sua fama crebbe a dismisura: era colui che “ con strane alchimie trasformava i metalli in oro”. Inoltre risolveva le più disparate malattie con guarigioni all’apparenza miracolose.
Nel 1785 si stabilì a Parigi, con moglie e servo fidatissimo, continuando ad operare varie truffe, destando non pochi sospetti tra i più conosciuti rappresentanti della nobiltà parigina che era solito frequentare.
La fortuna di Cagliostro a Parigi fu intensa quanto breve e in seguito ad accuse di truffa a oltranza, venne imprigionato e rinchiuso nella Bastiglia. Riuscì, con maestria a provare la propria innocenza, per cui fu scarcerato ma con l’imposizione di lasciare Parigi.
Per niente scoraggiato dalle avversità cominciò a peregrinare attraverso l’Europa, incontrando stima e ammirazione.
Genio astuto, ma anche dotato di un notevole senso di umorismo, dote che sicuramente accresce la simpatia che suscita questo personaggio rendendolo vivo e affascinante.
n un episodio, tra leggenda e realtà storica romanzata, si racconta del pranzo a casa sua dove invitò dodici ospiti, tra i quali figuravano illustri personaggi ormai scomparsi da anni, come Voltaire, Diderot e Alembert.
Sembra che alla luce dei fatti, emerse che al pranzo si recarono in dodici e alcuni di essi confermarono le identità menzionate.
Il declino delle sue fortune avvenne in Italia, dove, a Roma, cercò nuovamente di eseguire miracolose guarigioni e di fondare una loggia di tipo egiziano. Nel 1789 venne arrestato e rinchiuso nella fortezza di san Leo, per scontare la condanna del carcere a vita.
Vi morì nel 1795, ma un’altra leggenda narra che Cagliostro riuscì a fuggire con gli abiti talari del suo confessore e a rifugiarsi in qualche luogo lontano e sicuro.
Leggende a parte, Cagliostro fu anche un uomo del proprio secolo, acuto e sensibile, osservatore dei grandi sconvolgimenti sociali che fervevano intorno a lui in quel periodo.
In una lettera indirizzata “ Ai francesi” nel 1786, aveva scritto, con estrema arguzia, che a breve scadenza nel loro paese sarebbe scoppiata una grande rivoluzione.
Tre anni dopo prese l’avvio la Rivoluzione Francese.
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