Fotografia , che passione ...

 

Ma , no , cosa mi dici mai ?,,, è la rete a sapere un po' tanto di un po' di tutto ,,, l'unica ns capacità dovrebbe essere quella di sapere : come , dove ed in che modo cercare , ponendo-si la domanda giusta al momento giusto per far corretta sintesi , micacotiche si , ma questo è il giochino -

Qui altri "pazzi" suicidi-candidate ... e complimenti per la mano ferma del fotografo presumibilmente volante pure isso - 

ecchete qua , aggiorniamoci : 

annali ha scritto:

(questa però, è vera: gli "slackliner" sulle corde tese fra montagne lo fanno per davvero)

Ed altrettanto vero che purtroppo incoscientemente muoiono come mosche 

Per cosa poi ? ,,, Ahhh saperlo ? 

L'atleta francese Guillaume Rolland che passeggia su una fune (in gergo tecnico slackline) sospesa nel vuoto nelle Alpi svizzere.

Un base jumper si tuffa dalla Kuala Lumpur Tower, in Malesia, che con i suoi 421 metri (antenna inclusa) è uno degli edifici più alti al mondo.| (REUTERS/OLIVIA HARRIS)

Uno dei criteri per capire se si tratta di fake oppure no , è la singolarità dello scatto , ovvero se ne esiste solo uno , allora è probabile che sia stato ritoccato - 

Se poi da quel singolo scatto si debba capire un qualcosa in più , al massimo si potrebbe cercare di analizzare di come girano luci ed ombre ,,, Cielo nuvolo o chiaramente nuvoloso che sembra provenire dall'alto per mancanza d'ombre sulle rocce/persone ; quindi la realtà probabile della foto , ovvero come i tipini fini sono giunti lì ? 
Non sono vestiti/attrezzati come minimo da free-climber , anche se quell'accenno di gradino sul lato sx , farebbe presupporre un "cammino" agevolato al roccione - 

Utile sarebbero altre foto da diverse angolazioni del solo soggetto pietroso - 

Certo, ci vuole del coraggio per scendere e rimanere sul quel masso tranquillamente all'inpiedi con il baratro sotto i piedi.
Però, la foto sembra vera.
Certo, a guardare questo foto, si rimane di........."sasso"!!!

non lo so annalisa...
dico che mi sembrano abbastanza tranquilli quei due, addirittura con le mani in tasca a guardare di sotto.
soggettivamente dico che è un fotomontaggio ma di gente pazza ce ne è tanta e pertanto non mi stupirei se corrispondesse a realta!

 

buongiorno.
la foto postata da annalisa è, molto probabilmente, una sovraesposizione di più fotografie, almeno due per quello che vedo a prima vista.
una del soggetto in primo piano esposta correttamente e l'altra con i tempi più lunghi per i passanti mossi, inoltre è stato applicato un filtro, di cui non ricordo il nome dato che il programma non ce l'ho, il quale sfoca i contorni oltre ad aver messo un qualche effetto per la pioggia così visibile e grande.

l'ingrandimento secondo alcuni può essere considerata una post produzione, ed in certi sensi lo è dato che alla lettera avviene dopo aver prodotto l'immagine, ma sicuramente non è neppur lontanamente paragonabile all'alterare un immagine, infatti ingrandendo si evidenzia un particolare ma non lo si falsifica.
poi se vogliamo possiamo parlare dell'impronta del fotografo il quale decide cosa riprendere e come riprenderlo, di certo influenzando o guidando lo sguardo di chi vedrà lo scatto.

tornando al discros arte o meno, in autunno come ho già scritto, ho partecipato a delle serate con fotografi riconosciuti internazionalmente organizzate al club di cui faccio parte, oltre al naturalista di cui ho già accennato, ci sono stati un paesaggista, uno di foto subacquee, una fotografa favolosa che ci ha deliziato di ritratti mista a reportage e un di arte.
mentre per i primi quattro si trattava di foto, bellissime foto, quello artistico era una cosa un po' diversa.
premetto che l'autore è un chirurgo che iniziò ad utilizzare quella tecnica come valvola di sfogo... un po' come chi fa i mandala per intenderci.
allora, lui scatta fotografie sempre in analogico con pellicola in bianco e nero, nella sua camera oscura sovrappone 3 o 4 negativi e li stampa su carta. a quel punto prende i pennelli e con l'anilina li colora, in alcuni casi usa una piccola pistola spray per creare un getto con i colori che si espandono.
alla fine riporta il lavoro in digitale e lo fa stampare su carta.
bello? no, come lavori finali su un centinaio e oltre di immagini viste solo un paio mi hanno colpito e posso dire che mi sono piaciute, però ho ammirato la tecnica, la manualità del lavoro e la capacità di vedere molto oltre dell'autore.
lui sin dal primo scatto in bianco e nero, riesce a vedere la sovraesposizone di altri scatti e il risultato finale.

quella è arte.

Re: Fotografia , che passione ... zak Ieri a 16:16 Aec-messaggio num#30915
% ma a questo punto ci sarebbe da considerare qual'è il confine fra fotografia e immagine artistica.
Non vorrei ripetermi , ma ebbi proprio recentemente avuto modo di considerare questo relativo confine dicendo che :

“... la forma d'arte a cui s'ispira anche la fotografia , è già di per sè in quanto tale (arte) , una forma di rappresentazione di un originale ( la realtà ) , per cui ogni trasformazione/interpretazione deve essere intesa come duplicazione della stessa origine , non necessariamente falsificata , ma diciamo aggiustata “ …

Aggiungerei quindi che tale confine esista nella misura in cui si vuole considerare la realtà , da cui tutto parte -

C'è chi la fa sconfinare nella “fantasy” e chi nella iper-reality , o chi semplicemente ritratta ciò che gli viene messo davanti -

Si bella foto, che mi attrae anche per la presenza dei lampioni cui
io sono particolarmente affezionato.

Sicuramente avrà usato uno zoom , a meno che non sia uno di quei tanti naturalisti temerari , per i quali la vita gli puzza un pochettino , così come quelli che nuotano a fianco dei terribili rettili ,  a meno che per motivi di puro spettacolo non nascondano gabbie e protezioni affine -  

Per quanto riguarda il "to-crop" , potrebbe essere simile alla tecnica di post-produzione , poichè riassembla un possibile diverso significato , all'immagine d'origine ,,, Quante volte prima dell'avvento delle digitali lo sviluppatore di turno delle pellicole tradizionali , ha rovinato foto "tagliando" a suo sentore la foto come voleva lui e non come avrebbe voluto l'esecutore d'origine - 

Qui un esempio di effetto "setoso" , che le prime volte che lo vidi mi sembrò immagine di posti irreali -

 

lo zoom è un altro discorso annalisa, nei corsi si insegna di scattare con l'immagine aperta cercando di inserire più dettagli possibili, poi in un secondo tempo è possibile ritagliare la foto "croppandola", un termine per indicare che si ingrandisce un dettaglio.
in altri casi si utilizza quando lo zoom non è abbastanza lungo da ottenere direttamente l'immagine voluta.
per fare ciò però occorre avere una buona risoluzione di partenza.
qui di seguito una mia fto dove il 105mm non mi è stato sufficiente per inquadrare bene il soggetto e sotto la stessa fotografia "croppata"

non ho effettuato nessuna correzione oltre all'ingrandimento, infatti si nota benissimo l'errore che da mancino mi si presenta quando scatto in fretta le foto in verticale, è storta!

questa annalisa è photoshoppata pesantemente oppure l'alligatore è rimasto immobile per parecchio tempo.
mi spiego meglio, per creare quell'effetto dell'acqua sul muso del coccodrillo o caimano, c'è bisogno di tempi lunghi, per poterli effettuare in pieno giorno si deve abbassare la sensibilità della macchina usando dei filtri nd che praticamente abbassano sensibilmente la luminosità dell'obiettivo, ce ne sono di varie gradazioni.
questi tempi lunghi permettono di dare l'effetto "setoso" al movimento dell'acqua, invece i tempi brevi di fatto congelano l'stante.
avete mai visto foto dove l'acqua sembra scorrere e altre dove puoi leggere tranquillamente la goccia?
bene, il principio è quello.
qui vediamo lo scatto quasi al limite della bruciatura sui bianchi anche sopra la testa del coccodrillo, segno evidente di sovraesposizione, ma allo stesso tempo si vede chiaramente il contorno degli occhi dorato.

bella immagine indubbiamente, ma a questo punto ci sarebbe da considerare qual'è il confine fra fotografia e immagine artistica.
ps., su national geographic una foto post prodotta non la pubblicherebbero.