Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
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Re: Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
> … Ripensando alla logica inaccettabile della sofferenza e del dolore (voluta da chi ? e per cosa ?), rimane imperscrutabile come la dignità di un novello Giobbe (Mr Silver) e della sua compagna (Mrs Gold) siano messe a dura prova dopo una lunga vita sicuramente non facile -
Force et courage , Mr and Mrs - +
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Charade- Senior
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Re: Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
Due strade divergevano in un bosco giallo
e mi dispiaceva non poterle percorrere entrambe
ed essendo un solo viaggiatore, rimasi a lungo
a guardarne una fino a che potei
Poi presi l'altra, perché era altrettanto bella,
e aveva forse l’ aspetto migliore,
perché era erbosa e meno consumata;
Sebbene il passaggio le avesse rese
quasi simili
ed entrambe quella mattina erano lì uguali
con foglie che nessun passo aveva annerito.
Oh, misi da parte la prima per un altro giorno!
Pur sapendo come una strada porti ad un'altra,
dubitavo se mai sarei tornato indietro.
Lo racconterò con un sospiro
da qualche parte tra anni e anni:
due strade divergevano in un bosco, e io -
io presi la meno percorsa,
e quello ha fatto tutta la differenza.
r.f.
--oh misi da parte la prima per un altro giorno ...
a mio avviso é una bugia che diciamo a noi stessi.
--io presi la meno percorsa,
e quello ha fatto tutta la differenza.
una scelta di vita, osando, nel bene e nel male e senza rimpianti
e mi dispiaceva non poterle percorrere entrambe
ed essendo un solo viaggiatore, rimasi a lungo
a guardarne una fino a che potei
Poi presi l'altra, perché era altrettanto bella,
e aveva forse l’ aspetto migliore,
perché era erbosa e meno consumata;
Sebbene il passaggio le avesse rese
quasi simili
ed entrambe quella mattina erano lì uguali
con foglie che nessun passo aveva annerito.
Oh, misi da parte la prima per un altro giorno!
Pur sapendo come una strada porti ad un'altra,
dubitavo se mai sarei tornato indietro.
Lo racconterò con un sospiro
da qualche parte tra anni e anni:
due strade divergevano in un bosco, e io -
io presi la meno percorsa,
e quello ha fatto tutta la differenza.
r.f.
--oh misi da parte la prima per un altro giorno ...
a mio avviso é una bugia che diciamo a noi stessi.
--io presi la meno percorsa,
e quello ha fatto tutta la differenza.
una scelta di vita, osando, nel bene e nel male e senza rimpianti
Ultima modifica di Azzurra il Mer 05 Feb 2014, 11:21 - modificato 1 volta. (Motivazione : cambio parziale colore)
Azzurra- Senior
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Re: Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
Amore, quando ti diranno che t'ho dimenticata, e anche se sarò io a dirlo, quando io te lo dirò, non credermi.
Pablo Neruda
Che sia stato amore o amicizia o qualsiasi sentimento che ci abbia unito a chi ha percorso insieme a noi un tratto di strada, è possibile,pur volendolo, cancellare le sue orme dalla nostra vita?
No,per me non lo è,rimangono indelebili sia se la mano che stringevamo ci abbia sorretti nella caduta sia se ci abbia spinto facendoci cadere.
Sia se pur amando non siamo stati amati sia se pur essendo amati non abbiamo amato.
Ciò che abbiamo realmente vissuto esiste dentro di noi e ci accompagnerà per tutta la vita.
Pablo Neruda
Che sia stato amore o amicizia o qualsiasi sentimento che ci abbia unito a chi ha percorso insieme a noi un tratto di strada, è possibile,pur volendolo, cancellare le sue orme dalla nostra vita?
No,per me non lo è,rimangono indelebili sia se la mano che stringevamo ci abbia sorretti nella caduta sia se ci abbia spinto facendoci cadere.
Sia se pur amando non siamo stati amati sia se pur essendo amati non abbiamo amato.
Ciò che abbiamo realmente vissuto esiste dentro di noi e ci accompagnerà per tutta la vita.
Teti- Graduate
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Re: Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
Azzurra ha scritto:Per le poesie di Montale che ho postato sotto, avrò fatto "un copia-incolla" ma che cosa dovrei dire
Già il fatto di averle scelte, é un mio commento silenzioso in cui la mente e il cuore assieme si ritrovano.
> Nessun prob., Azzurrì
Il fatto stesso che hai messo anche queste due sole righe di corposa motivazione , rendono giustificabile il ricordo che il maestro , dai ,per me, indimenticati ricordi ossa-seppiati , conduce o induce a tutti noi …
Charade- Senior
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Re: Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
Ho dato un+ a Teti e un + a Charade, il perché ve lo dico un'altra volta...devo andà.
Azzurra- Senior
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Re: Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
Spesso il male di vivere ho incontrato
Spesso il male di vivere ho incontrato:*
era il rivo strozzato che gorgoglia,*
era l'incartocciarsi della foglia*
riarsa, era il cavallo stramazzato.*
Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato
E.Montale
Solo l'indifferenza,distacco dalla dolorosa realtà,ci può salvare dal malessere esistenziale,può se non annullarlo almeno attenuarlo: si può essere così insensibili e freddi come una statua o volare in alto,come la nuvola e il falco,sopra le miserie del mondo.
.............Spesso il male di vivere ho incontrato..e lo vorrei incontrare ancora se per non soffrire dovessi distaccarmi emotivamente dalla vita e rinunciare ai palpiti del cuore,alle intime sensazioni.
****Per Mr.:come la lucertolina fracassata
Spesso il male di vivere ho incontrato:*
era il rivo strozzato che gorgoglia,*
era l'incartocciarsi della foglia*
riarsa, era il cavallo stramazzato.*
Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato
E.Montale
Solo l'indifferenza,distacco dalla dolorosa realtà,ci può salvare dal malessere esistenziale,può se non annullarlo almeno attenuarlo: si può essere così insensibili e freddi come una statua o volare in alto,come la nuvola e il falco,sopra le miserie del mondo.
.............Spesso il male di vivere ho incontrato..e lo vorrei incontrare ancora se per non soffrire dovessi distaccarmi emotivamente dalla vita e rinunciare ai palpiti del cuore,alle intime sensazioni.
****Per Mr.:come la lucertolina fracassata
Teti- Graduate
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Re: Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
- Accade che le affinità d'anima
non giungano ai gesti e alle parole ma
rimangano effuse come un magnetismo.
É raro ma accade. Può darsi
che sia vera soltanto la lontananza,
vero l'oblio, vera la foglia secca
più del fresco germoglio.
Tanto e altro può darsi o dirsi.
Comprendo la tua caparbia volontà di
essere sempre assente perché
solo così si manifesta la tua magia.
Innumeri le astuzie che intendo.
Insisto nel ricercarti nel fuscello
e mai nell'albero spiegato, mai nel pieno,
sempre nel vuoto: in quello che
anche al trapano resiste.
Era o non era la volontà dei numi
che presidiano il tuo lontano focolare,
strani multiformi multanimi animali domestici;
fors'era così come mi pareva
o non era. Ignoro se
la mia inesistenza appaga il tuo destino,
se la tua colma il mio che ne trabocca,
se l'innocenza é una colpa oppure
si coglie sulla soglia dei tuoi lari.
Di me, di te tutto conosco,
tutto ignoro.
(Montale)
Ultima modifica di Azzurra il Ven 17 Gen 2014, 00:56 - modificato 1 volta. (Motivazione : ho eliminato il link)
Azzurra- Senior
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Re: Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
Per le poesie di Montale che ho postato sotto, avrò fatto "un copia-incolla" ma che cosa dovrei dire
Già il fatto di averle scelte, é un mio commento silenzioso in cui la mente e il cuore assieme si ritrovano.
Già il fatto di averle scelte, é un mio commento silenzioso in cui la mente e il cuore assieme si ritrovano.
Azzurra- Senior
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La vita oscilla
La vita oscilla
tra il sublime e l’immondo
con qualche propensione
per il secondo
ne sapremo di più
dopo le ultime elezioni
che si terranno lassù
o laggiù o in nessun luogo
perché siamo già eletti
tutti quanti
e chi non lo fu
sta assai meglio quaggiù
e quando se ne accorge
è troppo tardi.
Les jeux sont faits
dice il croupier, per l’ultima volta
e il suo cucchiaione
spazza le carte.
(Eugenio Montale)
tra il sublime e l’immondo
con qualche propensione
per il secondo
ne sapremo di più
dopo le ultime elezioni
che si terranno lassù
o laggiù o in nessun luogo
perché siamo già eletti
tutti quanti
e chi non lo fu
sta assai meglio quaggiù
e quando se ne accorge
è troppo tardi.
Les jeux sont faits
dice il croupier, per l’ultima volta
e il suo cucchiaione
spazza le carte.
(Eugenio Montale)
Azzurra- Senior
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- non -
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
Perduto in mezzo a un polveroso prato.
Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
(Montale)
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
Perduto in mezzo a un polveroso prato.
Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
(Montale)
Azzurra- Senior
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Re: Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
> Questa vicenda la vissi realmente nel settembre del 2012 , in borghi antichi ; tracciata indelebile nella memoria (anche cartacea) e mai più dimenticata ,,,
Tutto esattamente come descritto da Eugenio , tranne …
tranne però che per un piccolo particolare : tra felci e sassi , su uno d'essi , una piccola lucertolina fracassata (! ) … subito a riportare il cuore sulla terra e la mente altrove … in maniera stridente ! …
Se gli inganni dell'una sono “scientifici” anche quelli dell'altra sono malefici , nel far pendere una bilancia , sempre e comunque … Selah_
Tutto esattamente come descritto da Eugenio , tranne …
tranne però che per un piccolo particolare : tra felci e sassi , su uno d'essi , una piccola lucertolina fracassata (! ) … subito a riportare il cuore sulla terra e la mente altrove … in maniera stridente ! …
Se gli inganni dell'una sono “scientifici” anche quelli dell'altra sono malefici , nel far pendere una bilancia , sempre e comunque … Selah_
Charade- Senior
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Re: Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
Spesso la realtà ci illude e la conoscenza delude,ma ci sarà sempre un malchiuso portone e il giallo dei limoni a donarci un momento di ebbrezza.
Teti- Graduate
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Re: Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
I limoni
Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
Io, per me, amo le strade che riescono agli erbosi fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantano i ragazzi qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni. discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.
Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spengono inghiottite dall’azzurro:
più chiaro si ascolta il sussurro
dei rami amici nell’aria che quasi non si muove,
e i sensi di quest’odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra.
qui tocca a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed l’odore dei limoni.
Vedi, in questi silenzi in cui le cose
s’abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l’anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità.
Lo sguardo fruga d’intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno più languisce.
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinità.
Ma l’illusione manca e ci riporta il tempo
nelle città rumorose dove l’azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi; s’affolta
il tedio dell’inverno sulle case,
la luce si fa avara - avara l’anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo del cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano le loro canzoni
le trombe d’oro della solarità.
-E.Montale
Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
Io, per me, amo le strade che riescono agli erbosi fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantano i ragazzi qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni. discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.
Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spengono inghiottite dall’azzurro:
più chiaro si ascolta il sussurro
dei rami amici nell’aria che quasi non si muove,
e i sensi di quest’odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra.
qui tocca a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed l’odore dei limoni.
Vedi, in questi silenzi in cui le cose
s’abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l’anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità.
Lo sguardo fruga d’intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno più languisce.
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinità.
Ma l’illusione manca e ci riporta il tempo
nelle città rumorose dove l’azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi; s’affolta
il tedio dell’inverno sulle case,
la luce si fa avara - avara l’anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo del cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano le loro canzoni
le trombe d’oro della solarità.
-E.Montale
Teti- Graduate
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Re: Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
Teti ha scritto:Lo scrivo qui perchè è una considerazione che segue al tuo "..è meglio che vada".
Me lo sono chiesta tante volte,in circostanze analoghe,ma il "meglio" finchè non ci è dato veramente di conoscere i misteri della mente e della vita al di là di quella tangibile e nota,è per noi o per chi giace inerme e apparentemente estraneo al presente?
E una condizione esistenziale diversa da quella precedentemente vissuta chi può decidere sia migliore o peggiore se non la si prova?
Lo ri-scrivo qui perché è una considerazione che segue al seguito di : "...è meglio che vada" :
Dei misteri , nulla si sa e nulla è dato sapere ,
almeno finché non vengono svelati …
Nel frattempo però c'è il dolore e la sofferenza ,
di chi soggiace e di chi guarda chi soggiace -
Non avendo termini di confronto adeguati ,
niuno può decider quale sia la miglior o la peggior condizione
al massimo o al minimo si può auspicar la rimozione del
più reale e non misterico soffrir...
Charade- Senior
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Re: Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
bellissimo, per chi ha fede e non. E' un inno alla Vita_
Azzurra- Senior
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Re: Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
Vorrei saper sorridere sempre
Vorrei saper sorridere sempre,
anche quando ho voglia di piangere,
anche quando mi sento sola,
anche quando crolla tutto intorno a me.
Vorrei saper sorridere sempre
anche quando non ho nulla,
anche quando il cielo è pieno di nuvole
e il sole non riesco a scorgerlo.
Vorrei saper sorridere sempre
per far sorridere
chi ha più motivi di me per essere triste.
(Alessia S. Lorenzi)
Vorrei saper sorridere sempre,
anche quando ho voglia di piangere,
anche quando mi sento sola,
anche quando crolla tutto intorno a me.
Vorrei saper sorridere sempre
anche quando non ho nulla,
anche quando il cielo è pieno di nuvole
e il sole non riesco a scorgerlo.
Vorrei saper sorridere sempre
per far sorridere
chi ha più motivi di me per essere triste.
(Alessia S. Lorenzi)
Linus- Junior
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Re: Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
Vivere senza paure
Vivere senza paure
perché al di là della paura
c’è la realizzazione dei sogni;
oltre il muro dell’insicurezza
ci sono i tuoi progetti,
c’è un mondo magico
fatto di cadute,
ma anche di vittorie entusiasmanti
per cui vale la pena tentare,
vale la pena vivere.
La paura ti rende prigioniero.
Vai! Vai oltre, liberati
e dì a te stesso: Io non ho paura!
(Alessia S. Lorenzi)
Vivere senza paure
perché al di là della paura
c’è la realizzazione dei sogni;
oltre il muro dell’insicurezza
ci sono i tuoi progetti,
c’è un mondo magico
fatto di cadute,
ma anche di vittorie entusiasmanti
per cui vale la pena tentare,
vale la pena vivere.
La paura ti rende prigioniero.
Vai! Vai oltre, liberati
e dì a te stesso: Io non ho paura!
(Alessia S. Lorenzi)
Linus- Junior
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Re: Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
Elevazione
delle montagne, dei boschi, delle nubi, dei mari,
oltre il sole e l'etere, al di là dei confini delle sfere stellate,
anima mia tu ti muovi con agilità,
e, come un bravo nuotatore che fende l' onda,
tu solchi gaiamente, l'immensità profonda
con indicibile e maschia voluttà.
Via da questi miasmi putridi, va' a purificarti nell'aria superiore,
e bevi come un puro e divin liquore
il fuoco chiaro che riempie i limpidi spazi.
Alle spalle le noie e i molti dispiaceri
che gravano col loro peso sulla grigia esistenza
felice chi può con un colpo d'ala vigoroso
slanciarsi verso campi luminosi e sereni;
colui i cui pensieri, come allodole,
verso i cieli al mattino spiccano un volo
- che plana sulla vita. e comprende senza sforzo
il linguaggio dei fiori e delle cose mute.
<Baudelaire>
Azzurra- Senior
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Re: Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
Il Cigno di Mallarmé
Il vergine, il vivace, il bell’oggi d’un colpo
d’ala ebbra quest’obliato, duro
lago ci squarcerà, sotto il gelo affollato
dal diafano ghiacciaio dei non fuggiti voli!
Un cigno d’altri tempi si ricorda di sé
che si libra magnifico ma senza speranza
per non avere cantato l’aerea stanza ove vivere
quando splendé la noia dello sterile inverno.
Scuoterà tutto il suo collo quella bianca agonia
dallo spazio all’uccello che lo rinnega inflitta,
non l’orrore del suolo che imprigiona le piume.
Fantasma che a questo luogo dona il suo puro lume
s’immobilizza al gelido sogno di disprezzo
di cui si veste in mezzo all’esilio inutile il Cigno.
STÉPHANE MALLARMÉ (da “Poesie”, 1887)
Il vergine, il vivace, il bell’oggi d’un colpo
d’ala ebbra quest’obliato, duro
lago ci squarcerà, sotto il gelo affollato
dal diafano ghiacciaio dei non fuggiti voli!
Un cigno d’altri tempi si ricorda di sé
che si libra magnifico ma senza speranza
per non avere cantato l’aerea stanza ove vivere
quando splendé la noia dello sterile inverno.
Scuoterà tutto il suo collo quella bianca agonia
dallo spazio all’uccello che lo rinnega inflitta,
non l’orrore del suolo che imprigiona le piume.
Fantasma che a questo luogo dona il suo puro lume
s’immobilizza al gelido sogno di disprezzo
di cui si veste in mezzo all’esilio inutile il Cigno.
STÉPHANE MALLARMÉ (da “Poesie”, 1887)
Azzurra- Senior
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Re: Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
Se qualcuno un giorno…
dicembre 26, 2006
“Se qualcuno un giorno bussa alla tua porta,
dicendo che è un mio emissario,
non credergli, anche se sono io;
ché il mio orgoglio vanitoso non ammette
neanche che si bussi
alla porta irreale del cielo.
Ma se, ovviamente, senza che tu senta
bussare, vai ad aprire la porta
e trovi qualcuno come in attesa
di bussare, medita un poco. Quello è
il mio emissario e me e ciò che
di disperato il mio orgoglio ammette.
Apri a chi non bussa alla tua porta.”
(Fernando Pessoa)
dicembre 26, 2006
“Se qualcuno un giorno bussa alla tua porta,
dicendo che è un mio emissario,
non credergli, anche se sono io;
ché il mio orgoglio vanitoso non ammette
neanche che si bussi
alla porta irreale del cielo.
Ma se, ovviamente, senza che tu senta
bussare, vai ad aprire la porta
e trovi qualcuno come in attesa
di bussare, medita un poco. Quello è
il mio emissario e me e ciò che
di disperato il mio orgoglio ammette.
Apri a chi non bussa alla tua porta.”
(Fernando Pessoa)
Teti- Graduate
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Re: Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
Mi mancano le tue carezze.
Le contavo sempre ad una ad una, quando con piccoli gesti di premura riuscivi ad adornarmi quest’ anima un pò scarmigliata. E mi facevi bella fuori e dentro.
Vicino a te mi sento fiore, poesia, lacrima di gioia che scende per avvolgersi fra le tue ciglia. Io che se non attraverso il tuo corpo, viva non lo ero mai stata.
Ed è per te che ho imparato a sognare ad occhi aperti, a braccia spalancate. Così da contenere il mondo, la natura, e le ali degli uccelli. Nella speranza che al primo migrar d’ autunno, il loro volo ti possa portare da me.
Tanya bì ©
Le contavo sempre ad una ad una, quando con piccoli gesti di premura riuscivi ad adornarmi quest’ anima un pò scarmigliata. E mi facevi bella fuori e dentro.
Vicino a te mi sento fiore, poesia, lacrima di gioia che scende per avvolgersi fra le tue ciglia. Io che se non attraverso il tuo corpo, viva non lo ero mai stata.
Ed è per te che ho imparato a sognare ad occhi aperti, a braccia spalancate. Così da contenere il mondo, la natura, e le ali degli uccelli. Nella speranza che al primo migrar d’ autunno, il loro volo ti possa portare da me.
Tanya bì ©
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Re: Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
Il cuore del poeta
Non è blu, o bianco
il cuore del poeta,
né rosso o nero o viola:
più d’un arcobaleno è variopinto.
Stilla gocce di miele
e lacrime preziose
esulta al rintocco di gaie campane
sente la pioggia cadere
e disegna nell’aria voli
leggeri di rondine
o cupo rimane pensoso a cercare…
a capire…a soffrire…
nell’affannarsi del giorno che va,
e inquieto osserva
il girar della ruota…che ruota…che ruota…
E il passato è il presente e il futuro è il passato…
ed in sé tutto assorbe: è una spugna di mare.
E si gonfia…e si gonfia…e si gonfia…
Bacia l’aurora che porta la vita
vede invisibili ombre
parla ai fiori e ascolta il vento
e ad occhi aperti guarda il sole e sogna…
Mangia emozioni e si ribella al fato
dell’uomo sull’uomo.
Sanguina
per l’amore che muore,
e piange col pulcino che pigola, solo.
Armando Bettozzi
Non è blu, o bianco
il cuore del poeta,
né rosso o nero o viola:
più d’un arcobaleno è variopinto.
Stilla gocce di miele
e lacrime preziose
esulta al rintocco di gaie campane
sente la pioggia cadere
e disegna nell’aria voli
leggeri di rondine
o cupo rimane pensoso a cercare…
a capire…a soffrire…
nell’affannarsi del giorno che va,
e inquieto osserva
il girar della ruota…che ruota…che ruota…
E il passato è il presente e il futuro è il passato…
ed in sé tutto assorbe: è una spugna di mare.
E si gonfia…e si gonfia…e si gonfia…
Bacia l’aurora che porta la vita
vede invisibili ombre
parla ai fiori e ascolta il vento
e ad occhi aperti guarda il sole e sogna…
Mangia emozioni e si ribella al fato
dell’uomo sull’uomo.
Sanguina
per l’amore che muore,
e piange col pulcino che pigola, solo.
Armando Bettozzi
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Re: Poesia quale testimonianza della condizione esistenziale
Lavorare stanca - Cesare Pavese
Traversare una strada per scappare di casa
lo fa solo un ragazzo, ma quest’uomo che gira
tutto il giorno le strade, non è più un ragazzo
e non scappa di casa.
Ci sono d’estate
pomeriggi che fino le piazze son vuote, distese
sotto il sole che sta per calare, e quest’uomo, che giunge
per un viale d’inutili piante, si ferma.
Val la pena esser solo, per essere sempre più solo?
Solamente girarle, le piazze e le strade
sono vuote. Bisogna fermare una donna
e parlarle e deciderla a vivere insieme.
Altrimenti, uno parla da solo. È per questo che a volte
c’è lo sbronzo notturno che attacca discorsi
e racconta i progetti di tutta la vita.
Non è certo attendendo nella piazza deserta
che s’incontra qualcuno, ma chi gira le strade
si sofferma ogni tanto. Se fossero in due,
anche andando per strada, la casa sarebbe
dove c’è quella donna e varrebbe la pena.
Nella notte la piazza ritorna deserta
e quest’uomo, che passa, non vede le case
tra le inutili luci, non leva più gli occhi:
sente solo il selciato, che han fatto altri uomini
dalle mani indurite, come sono le sue.
Non è giusto restare sulla piazza deserta.
Ci sarà certamente quella donna per strada
che, pregata, vorrebbe dar mano alla casa.
Traversare una strada per scappare di casa
lo fa solo un ragazzo, ma quest’uomo che gira
tutto il giorno le strade, non è più un ragazzo
e non scappa di casa.
Ci sono d’estate
pomeriggi che fino le piazze son vuote, distese
sotto il sole che sta per calare, e quest’uomo, che giunge
per un viale d’inutili piante, si ferma.
Val la pena esser solo, per essere sempre più solo?
Solamente girarle, le piazze e le strade
sono vuote. Bisogna fermare una donna
e parlarle e deciderla a vivere insieme.
Altrimenti, uno parla da solo. È per questo che a volte
c’è lo sbronzo notturno che attacca discorsi
e racconta i progetti di tutta la vita.
Non è certo attendendo nella piazza deserta
che s’incontra qualcuno, ma chi gira le strade
si sofferma ogni tanto. Se fossero in due,
anche andando per strada, la casa sarebbe
dove c’è quella donna e varrebbe la pena.
Nella notte la piazza ritorna deserta
e quest’uomo, che passa, non vede le case
tra le inutili luci, non leva più gli occhi:
sente solo il selciato, che han fatto altri uomini
dalle mani indurite, come sono le sue.
Non è giusto restare sulla piazza deserta.
Ci sarà certamente quella donna per strada
che, pregata, vorrebbe dar mano alla casa.
Teti- Graduate
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