Bacco tabacco & triclinio >
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Re: Bacco tabacco & triclinio >
Chi vuole provare il mio Risottino al limone?
Ricetta? Yesss
RISOTTO AL LIMONE
Ricetta? Yesss
RISOTTO AL LIMONE
Tostate il riso in un paio di cucchiai di olio, poi aggiungete una spruzzatina di vino bianco e non appena evaporato un mestolo di brodo. Continuando a mescolare fate assorbire il brodo quindi aggiungetene un altro mestolo continuando finché il riso sarà giunto alla cottura desiderata. La salsina va preparata emulsionando un tuorlo d‘uovo con 100 g. di panna, sale, una macinata di pepe fresco e la scorza grattugiata di mezzo limone( sempre e solo la parte gialla).
Il riso, dopo quindici minuti sarà cotto al dente (cmq assaggiate), allora unite il succo del limone e l’altra metà di scorza grattugiata.
Spegnete il riso non troppo asciutto, amalgamate la salsina di panna e fate mantecare qualche minuto prima di servire cospargendo di prezzemolo tritato.
Il riso, dopo quindici minuti sarà cotto al dente (cmq assaggiate), allora unite il succo del limone e l’altra metà di scorza grattugiata.
Spegnete il riso non troppo asciutto, amalgamate la salsina di panna e fate mantecare qualche minuto prima di servire cospargendo di prezzemolo tritato.
annali- Senior
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menu siculo occidentale : pasta cu l'agghia suffritta e piscirovo
primo: spaghettoni con soffritto d'aglio e olio (locale) con spolverata di parmigiano o pecorino locale (il solo profumino del soffritto apre l'appetito);
contorno di patatine fritte;
secondo : piscirovo con prezzemolo (frittata di uova, mollica e prezzemolo, pecorino e spicchio d'aglio);
pane casereccio;
frutta : arance rosse
per finire solito caffè.
Come vedete piatti semplici.
Oggi ho particolarmente fame e credo mangerò doppia porzione di pasta.
Affamat-Tino
contorno di patatine fritte;
secondo : piscirovo con prezzemolo (frittata di uova, mollica e prezzemolo, pecorino e spicchio d'aglio);
pane casereccio;
frutta : arance rosse
per finire solito caffè.
Come vedete piatti semplici.
Oggi ho particolarmente fame e credo mangerò doppia porzione di pasta.
Affamat-Tino
misterred- Senior
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Re: Bacco tabacco & triclinio >
Grazie, bambina poi ti dirò se mi viene una torta o un'altra cosa..
Ultima modifica di Azzurra il Lun 20 Gen 2014, 15:20 - modificato 1 volta. (Motivazione : cambiate vocali quindi modificate parole)
Azzurra- Senior
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Re: Bacco tabacco & triclinio >
Torta d'arance della sicilia..
Ingredienti:
2 arance
1 mela
200 gr. di farina 00
200 gr. di zucchero
100 gr. di burro
2 uova
1 bustina di lievito per dolci
la buccia grattugiata di 1 limone
1 pizzico di sale
Scaldare il forno a 200 gradi.
Ungere una tortiera di 24 cm. di diametro oppure foderarla con carta da forno
e ungere la carta con un po' di burro. Cospargere con lo zucchero. In una terrina unire il burro fuso a bagnomaria e lo zucchero.
Mescolare. Aggiungere al composto le uova, la farina, la buccia grattugiata del limone (o 1 fialetta di aroma di limone), il sale ed il lievito. Lavare bene le arance e la mela. Sbucciare la mela, tagliarla a tocchetti ed unirla all'impasto. Da un'arancia, ancora con la buccia, ricavare alcuni dischi. Togliere la buccia alle arance, tenendone da parte una striscia da tritare.
Tagliare la polpa grossolanamente e unirla all'impasto assieme alla buccia tritata. Impastare il tutto mescolando bene. Disporre i dischi di arancia
sul fondo dello stampo e cospargervi sopra lo zucchero.Versare il composto sui dischi e livellare la superficie.Infornare e cuocere per trenta minuti circa. Quando la torta sarà cotta, toglierla dal forno e rovesciarla.
Eliminare la carta e farla raffreddare.
buon appetito.
Tara- Senior
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Re: Bacco tabacco & triclinio >
Per ritornare ai prodotti locali di tonnare, aggiungo (per i non addetti):
la surra di tonno
è la parte più prelibata, grassa e saporita (e + costosa), direi eccezionale;
la "tunnina", di solito più scura, pure buona, ma viene subito dopo la surra;
la busunagghia viene dopo le prime due, ma gradevole anch'essa;
la "ficazza", è grosso modo un impasto dei residui del tonno, viene lavorata e salata, si mangia a fettine (non esagerare);
l'ovo ri tunno" (viene lavorato anch'esso e salato), molto gustoso, molto caro, si taglia a fettine, o si può grattugiare;
Il "lattume" bianco e rettangolare, morbido, viene di solito tagliato a pezzetti, mangiato infarinato e fritto. Cos'è il lattume? ve lo dico un'altra volta.
Del tonno di solito non su butta via niente, così dicono.
Nelle pescherie, vine appeso per la coda e lasciato penzolare, affinchè i passanti possano vederlo. Lentamente resta solo la testa,lisca e la coda.
Io il pesce consiglio mangiarlo sempre cotto mai crudo (come i giapponesi) specie il pesce azzurro. Di esso parleremo in seguito.
la surra di tonno
è la parte più prelibata, grassa e saporita (e + costosa), direi eccezionale;
la "tunnina", di solito più scura, pure buona, ma viene subito dopo la surra;
la busunagghia viene dopo le prime due, ma gradevole anch'essa;
la "ficazza", è grosso modo un impasto dei residui del tonno, viene lavorata e salata, si mangia a fettine (non esagerare);
l'ovo ri tunno" (viene lavorato anch'esso e salato), molto gustoso, molto caro, si taglia a fettine, o si può grattugiare;
Il "lattume" bianco e rettangolare, morbido, viene di solito tagliato a pezzetti, mangiato infarinato e fritto. Cos'è il lattume? ve lo dico un'altra volta.
Del tonno di solito non su butta via niente, così dicono.
Nelle pescherie, vine appeso per la coda e lasciato penzolare, affinchè i passanti possano vederlo. Lentamente resta solo la testa,lisca e la coda.
Io il pesce consiglio mangiarlo sempre cotto mai crudo (come i giapponesi) specie il pesce azzurro. Di esso parleremo in seguito.
misterred- Senior
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Re: Bacco tabacco & triclinio >
..che bei ricordi di una vacanza estiva a Buda-Pest
Circa 10 anni fa': gente tanto bella e cordiale, mi sono rimaste impresse le scale mobili ripidissime, un caffè storico in cui entrammo e rimanemmo incantati e quell'atmosfera che andavamo cercando.
Al ristorante ricordo che, per cominciare, ordinammo una insalata e ci portarono una macedonia buonissima
con prugne mature al punto giusto e una montagna di panna montata, quanto ridere...e poi l'immancabile goulash che, per il mio palato piattolino e delicato, risultò come avere assaporato l'inferno.
Poi le cameriere in costume tanto carine e i violinisti che suonavano per noi ma intanto "lumavano" le ragazze.
Ci voglio ritornare,chissà che le mie origini non siano quelle?
Azzurra- Senior
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Sfincia (spincia) del Trapanese e dell'agro Ericino
Nel periodo natalizio, a partire dall'Immacolata, è usanza preparare questi dolci tipici che vengono chiamati nel nostro territorio dell'agro ericino e del trapanese :"sfince" o "spince".
Anche se ormai, spesso si preparano tutto l'anno e anche nel periodo estivo.
Trattasi di frittelle o ciambelle col buco, fatte con un impasto di farina, zucchero, patate, lievito, e altri ingredienti (non saprei esattamente, preferisco mangiarle) e con aggiunta forse del "marsala" e miele.
Vengono fatte friggere (meglio bollire) in olio d'oliva, e si mangiano caldissime con una spolverata di zucchero.
Tutte le feste natalizie sono accompagnate da dolci vari quaggiù, specialmente cannoli e altra pasticceria (troppo lungo fare un elenco). Ma le spincie, molto gustose, accompagnano le lunghe sere d'inverno, mentre si gioca a carte, a tombola, mercante in fiera etc.
Insomma, per coloro che si dichiarano delle "buone forchette", questi territori fanno proprio al caso loro, tra prodotti eno-gastronomici e pasticceria l'aumento di peso è assicurato.
Buone sfince a tutti.
Anche se ormai, spesso si preparano tutto l'anno e anche nel periodo estivo.
Trattasi di frittelle o ciambelle col buco, fatte con un impasto di farina, zucchero, patate, lievito, e altri ingredienti (non saprei esattamente, preferisco mangiarle) e con aggiunta forse del "marsala" e miele.
Vengono fatte friggere (meglio bollire) in olio d'oliva, e si mangiano caldissime con una spolverata di zucchero.
Tutte le feste natalizie sono accompagnate da dolci vari quaggiù, specialmente cannoli e altra pasticceria (troppo lungo fare un elenco). Ma le spincie, molto gustose, accompagnano le lunghe sere d'inverno, mentre si gioca a carte, a tombola, mercante in fiera etc.
Insomma, per coloro che si dichiarano delle "buone forchette", questi territori fanno proprio al caso loro, tra prodotti eno-gastronomici e pasticceria l'aumento di peso è assicurato.
Buone sfince a tutti.
misterred- Senior
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pizze e leve
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Bene, il principio della leva di Archimede può essere benissimo usato in pizzeria. Preso spunto dal post di Charade, eccolo modificato a "modo mio"
Bene, il principio della leva di Archimede può essere benissimo usato in pizzeria. Preso spunto dal post di Charade, eccolo modificato a "modo mio"
misterred- Senior
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LA TURCHIA A TAVOLA
LA TURCHIA A TAVOLA
Crocevia di civiltà e culture, la Turchia riflette nella sua cucina diversi influssi: anatolici, armeni, circassi, greci, balcanici, veneziani, genovesi e arabi.
Conobbe così l’olio d’oliva, usato prevalentemente per friggere e non necessariamente come condimento. Il piatto principale è la carne, oltre alle zuppe vegetali o di pesce, arricchite con polpettine, pollo e yogurt. Sui tipi di carne troneggia il montone, generalmente stufato con cipolle e aceto, oppure con aglio e zenzero. Anche l’agnello molto usato in alternativa al montone, fritto, stufato con prugne o al burro in casseruola, oppure il pollo alla Circassa, lessato, tagliato a striscioline con pane raffermo bagnato, noci e aglio tritati.
Il fegato di ovini o di oca viene preparato in polpette o in kebab, con ricette provenienti soprattutto dall’Albania.
Le zucchine, le melanzane, le cipolle, vengono imbottite di carne, passate nell’olio e poi fritte. Vi sono più di quaranta piatti a base di melanzane nelle antiche ricette ottomane. La più ricca è quella chiamata “Imam bayildi” (significa l’Imam è svenuto). Il nome sembra derivare dallo svenimento di un Imam quando si accorse che la moglie, figlia di un mercante d’olio, aveva consumato tutte le giare d’olio avute come dote, preparando ogni sera questa pietanza, cioè melanzane imbottite e arrostite con aglio, cipolla, carne, pomodoro, e infine immerse nell’olio.
Nei dolci la gastronomia ottomana rivela tutta la sua arte più raffinata. Oltre ai sorbetti, all’acqua di rose, alle viole, al melograno, e a preparazioni a base di yogurt o di latte, come il “salep", ottenuto con l’infusione di radici d’orchidea, moltissimi sono i dolci con frutta secca, miele e panna. Infine, la famosa baklava, uno dei dessert ottomani più antichi, riempita di tanti tipi di frutta secca, diffusa in tutto il Mediterraneo orientale, molto dolce e straordinariamente calorica.
Crocevia di civiltà e culture, la Turchia riflette nella sua cucina diversi influssi: anatolici, armeni, circassi, greci, balcanici, veneziani, genovesi e arabi.
Conobbe così l’olio d’oliva, usato prevalentemente per friggere e non necessariamente come condimento. Il piatto principale è la carne, oltre alle zuppe vegetali o di pesce, arricchite con polpettine, pollo e yogurt. Sui tipi di carne troneggia il montone, generalmente stufato con cipolle e aceto, oppure con aglio e zenzero. Anche l’agnello molto usato in alternativa al montone, fritto, stufato con prugne o al burro in casseruola, oppure il pollo alla Circassa, lessato, tagliato a striscioline con pane raffermo bagnato, noci e aglio tritati.
Il fegato di ovini o di oca viene preparato in polpette o in kebab, con ricette provenienti soprattutto dall’Albania.
Le zucchine, le melanzane, le cipolle, vengono imbottite di carne, passate nell’olio e poi fritte. Vi sono più di quaranta piatti a base di melanzane nelle antiche ricette ottomane. La più ricca è quella chiamata “Imam bayildi” (significa l’Imam è svenuto). Il nome sembra derivare dallo svenimento di un Imam quando si accorse che la moglie, figlia di un mercante d’olio, aveva consumato tutte le giare d’olio avute come dote, preparando ogni sera questa pietanza, cioè melanzane imbottite e arrostite con aglio, cipolla, carne, pomodoro, e infine immerse nell’olio.
Nei dolci la gastronomia ottomana rivela tutta la sua arte più raffinata. Oltre ai sorbetti, all’acqua di rose, alle viole, al melograno, e a preparazioni a base di yogurt o di latte, come il “salep", ottenuto con l’infusione di radici d’orchidea, moltissimi sono i dolci con frutta secca, miele e panna. Infine, la famosa baklava, uno dei dessert ottomani più antichi, riempita di tanti tipi di frutta secca, diffusa in tutto il Mediterraneo orientale, molto dolce e straordinariamente calorica.
annali- Senior
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Re: Bacco tabacco & triclinio >
Fuggito ? ..su mangiaro..eh.
Tara- Senior
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Re: Bacco tabacco & triclinio >
Etnia che scopri , cultura alimentare che trovi …
Il popolo cinese , ed in più generale , quello asiatico sono onnivori nel vero senso della parola!
Quelli casualmente conosciuti ,come famiglie , o ( disgraziatamente per me ) nei ristoranti di genere (quando trascinato da colleghi asia-esterofili o clienti tali), mi fanno dire solo alcune ir-religiose parole , del tipo : madre nostra che assisti i nostri pensieri ; liberaci dei loro gusti ( a volte culturalmente orridi ) nel cibario e preservaci dai mali ( di pancia ) …
Non so se sia stato un caso ma all'insediamento recente di una azienda import/export cinese , il nostro pastore tedesco è scomparso ( spero fuggito) ; non ovviamente un religioso teutonico ma un cane mascotte …
Il popolo cinese , ed in più generale , quello asiatico sono onnivori nel vero senso della parola!
Quelli casualmente conosciuti ,come famiglie , o ( disgraziatamente per me ) nei ristoranti di genere (quando trascinato da colleghi asia-esterofili o clienti tali), mi fanno dire solo alcune ir-religiose parole , del tipo : madre nostra che assisti i nostri pensieri ; liberaci dei loro gusti ( a volte culturalmente orridi ) nel cibario e preservaci dai mali ( di pancia ) …
Non so se sia stato un caso ma all'insediamento recente di una azienda import/export cinese , il nostro pastore tedesco è scomparso ( spero fuggito) ; non ovviamente un religioso teutonico ma un cane mascotte …
Charade- Senior
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Panettone e pistacchi
Amici, non so se lo avete mai assaggiato e pertanto vorrei suggerirvi per Natale di gustare il classico panettone ripieno e rivestito di crema al pistacchio di Bronte.
Una vera squisitezza che io per il giorno di Natale (e oltre) non faccio mai mancare nella mia tavola.
E' davvero una bontà, una prelibatezza, veramente gustosissimo.
Una vera squisitezza che io per il giorno di Natale (e oltre) non faccio mai mancare nella mia tavola.
E' davvero una bontà, una prelibatezza, veramente gustosissimo.
misterred- Senior
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Re: Bacco tabacco & triclinio >
Mi pare che stiamo concordando sulla gestione di questo spazietto simil-culinario. Non uno spazio-ricettario ma approfondimenti sulle abitudini alimentari di genti e popoli, anche con l'apporto di proprie aesperienze.
Per quanto riguarda lo stile alimentativo spartano, beh............devo dire che non mi attira per niente (specie il "brodo nero"). Preferisco un bel piatto di "spaghetti alla Norma", che se ben fatto e condito è insuperabile (per me).
Alimentat-Tino
Per quanto riguarda lo stile alimentativo spartano, beh............devo dire che non mi attira per niente (specie il "brodo nero"). Preferisco un bel piatto di "spaghetti alla Norma", che se ben fatto e condito è insuperabile (per me).
Alimentat-Tino
misterred- Senior
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Re: Bacco tabacco & triclinio >
Ah ben! se si tratta di uno spazio simil-conoscitivo delle tante culture gastronomiche associate a genti e paesi, del presente e passato,(magari del futuro?) eccomi qui! Un post scovato all'interno di un mio, altro percorso...
IL BANCHETTO SPARTANO DEI LACEDEMONI
Anche a tavola gli Spartani o Lacedemoni tenevano fede alla loro immagine di frugalità. Gli adulti mangiavano tutti assieme in convivi chiamati “syssitia”. Quando un giovane raggiungeva l’età adulta, il suo “erastés” (tutore-amante) lo presentava agli altri convitati affinché fosse accettato. Il gruppo votava in suo favore mettendo in n catino delle palline di pane integre o schiacciate in segno di accettazione o meno. Se le palline integre erano in maggioranza, significava gradimento.
Il piatto principale dei syssistia era il famoso “brodo nero”, (melàs zòmos), a base di sangue di maiale bollito, carne di maiale, aceto, che serviva, questo, per emulsionare il sangue ed impedirne la coagulazione.
Tutte le fonti riferiscono che il “brodo nero” era immangiabile, tanto che lo storico Didone (II metà del IVsecolo) racconta di chi, dopo averlo assaggiato, ebbe a dire: “ Ora capisco perché gli spartani vanno a morire così volentieri!”
Va detto che il brodo sanguinolento non è un’invenzione solo spartana, ma si ritrova in molte altre culture, sia in Svezia, (la Svartsoppa), in Polonia (la Czernina), nelle Filippine (il Dinuguan). Anche l’Italia ha un suo richiamo nel sanguinaccio (cioccolato e sangue di maiale), diffusosi non a caso, nei territori ionici dell’Italia meridionale.
Sembra, a detta di alcuni storici, che ai cuochi spartani fosse proibito cucinare qualcosa che non fosse carne, generalmente maiale o pollo.
I Lacedemoni accompagnavano le pietanze sempre con vino, annacquato, come si usava nell’antichità in tutto il Mediterraneo. Pure alle donne, caso unico in Grecia, era permesso bere vino. Sarebbe servito a fortificare il loro organismo di future madri di guerrieri.
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annali- Senior
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Re: Bacco tabacco & triclinio >
Bene, concordo con Charade per questo spazietto dedicato alla cultura "eno-gastronomica" che oltre a servire a soddisfare il palato e lo stomaco, penso riguardi anche gli usi e i costumi ad essa associati stile "paese che vai, usanza che trovi".
Tino
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misterred- Senior
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Bacco tabacco & triclinio >
In merito alla questione eno-gastronomica , suggerisco che si possa usare questo spazio temporaneo , non per mere copia-incollature di ricette , ma per definire un viaggio conoscitivo sulla cultura di cibi bevande e sapori , tipiche di una regione conosciuta o visitata , presente o passata , italiana o estera che sia … Se l'argomento prende sviluppo , allora penso gli si darà lo spazio convenuto -
Charade- Senior
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