Sicilianità

Tara ha scritto:Mancano  i test sul QI intellettivo certi politicanti che hanno un tarlo nel cervello che gli rosica i pochi neuroni rimasti
Facciamo nomi senza cognomi : Felpa con i neuroni non strallati  
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Il ponte sullo stretto è  tutta una propaganda  politica...
Lo sanno anche i pesci che passano da lì- Bisogna solo pazientare 3 mesi che poi a giugno con le elezioni EU, faranno il felpa-marinato visto che ancora non la vuole capire che deve dimettersi da segretario - Poi con quello nuovo saranno altre grane , ma il ponte non si farà - 
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oltretutto in quel tratto di mare i venti sono fortissimi...e poi c'è un rischio sisma altissimo...basta ricordare il terremoto di Messina nel 1908...
La tecnologia ci sarebbe in quanto i giapponelli fanno ponti ovunque sui loro territori , ma la vera questione è solo economica in quanto è un'opera inutile senza le infrastrutture , ma soprattutto a rischio di magna-magna delinquenziale - 

PPolemica sul Ponte sullo Stretto: 'Mancano i test su sisma e vento'.
Mancano  i test sul QI intellettivo certi politicanti che hanno un tarlo nel cervello che gli rosica i pochi neuroni rimasti
Il ponte sullo stretto è  tutta una propaganda  politica...oltretutto in quel tratto di mare i venti sono fortissimi...e poi c'è un rischio sisma altissimo...basta ricordare il terremoto di Messina nel 1908...

In questo link di nonna rai : 
https://www.raiplay.it/video/2024/02/Sanremo-2024-terza-serata-Il-monologo-di-Teresa-Mannino-a-Sanremo-2024-bebff0c9-30af-4acb-98d9-f321907cc343.html
c'è la tipa femminista che va per arance ... comunque gustosissima parodia di una comica trinacriana che ha il mestiere tra le mani ... sicuramente l'avrà segnalata e voluta il sciur Rosario infiorellito anche per compensare il periodo in cui i comici di altre regioni (fiorentini in testa) imperversavano nel programma - Godibile tutta - 

Re: Sicilianità Tara il Mar 27 Giu 2023 alle 15:59 Aec-msg-num#79913
In Sicilia il 5 luglio tutti i telefoni suoneranno alle 12, Schifani: "Test It-Alert, un dovere parte%.
Ah ecco...metti caso che succeda qualcosa di grave ci arriva lo squillo nel cellulare...
L'iniziativa anche se tardiva è buona , forse ridondante sicuramente invadente ... chi gli da il num del cell ?... Una sera facendo il giro largo per tornare a casa avevo lasciato il carica-cell a lavoro e non mi arriva mica una chiamata fuffa dal solito call-center che mi voleva vendere dall'acqua al vino , seguita poi da un messaggino della qualunque ? 
Risultato : la carica residua = puf , finita , cell morto … evabbè ...
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e metti caso che il cellulare sia spento ...ah ah.
… ci sarà quello del vicino ?
Il problema poi sarà se il vicino dorme o ha messo il cell “silenzioso” e senza vibrazioni , al che saran crucifere sue , quando te ti potrai rivalere come risarcimento danni su di lui – Forse -
Gli avvocati già si staranno sfregando le mani per i possibili tanti casi di mancato avviso … è così !
ps-
Voglio vedere anche cosa farà il malavitoso col messaggino magari prodotto da sé verso una potenziale vittima , che gli darà il via per fare le ruberie sincronizzate , con l'eventuale abbandono della residenza e così via di truffa -
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In più quanto costerà tutta questa pazziella che ovviamente non ha un costo zero ?… Si tratta di teorici milioni (~5) di messaggi in uscita e teoricamente altrettanti , se chi risponde tentasse di accedere al sito di gestione (https://www.it-alert.it/it/ )… in pratica potrebbe essere un flop come tutti i siti statali della PA … evabbé sperperiamo –
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Magari più efficace e meno costosa sarebbe la classica sirena centralizzata -

In Sicilia il 5 luglio tutti i telefoni suoneranno alle 12, Schifani: "Test It-Alert, un dovere partecipare"

Protezione civile, mercoledì della prossima settimana si testerà il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale.

Ah ecco...metti caso che succeda qualcosa di grave ci arriva lo squillo  nel cellulare...è  metti caso che il cellulare sia spento ...ah ah. 
















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Redazione27 giugno 2023

Al di là delle bandierine , spesso sventolate come manfrine , resta questa cosa irrisolta delle mancanti infrastrutture isolane – Il ponte sempre più ristretto , come logica è deboluccia ; purtroppo il felpa ha questa fissa salvapoltrona ( la sua ) e la persegue solo per questo … 
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nb- un ponte di tal fatta di certo non lo si costruisce in un lustro , quindi alla fine della legislatura , spesso anche anticipata , rimarrà la ben nota opera incompiuta (cathédrale du désert) - 



Viceversa agli sventolatori folli e sinistri o folli in quanto non destri , non gli importa un fico d'india dell'isola e delle sue potenzialità turistiche ( mare in testa ) o generalmente agricolo-industriali , visto che i tanti governatori di area medesima precedenti e passati , hanno combinato solo disastri economici secolari -

Protesto anch'io è  di certo non  faccio parte delle categorie che sono scese in piazza a manifestare..
Qua cè il link...
https://www.strettoweb.com/2023/06/guardate-chi-protesta-contro-il-ponte-e-capirete-chi-ha-interesse-a-mantenere-il-sud-in-eterna-poverta/1541756/

Purtroppo certi politici non la capiranno mai che : hanno avuto la loro occasione , l'hanno cavalcata , hanno raggiunto e mostrato i loro limiti , quindi basta lì , molto più onesto è farsi da parte - Il felpa alle infrastrutture purtroppo non farà azioni epocali in nessuna regione,  e con questo caspita di ponticello più che stretto , sarà solo un'altra ecatombe di denaro buttato via tra le mafie locali - 

La nuova linea ferroviaria Palermo-Catania-Messina «troppo lenta», Aricò chiede modifiche
22 Maggio 2023


Non è Alta velocità, ma questa non è neanche Alta capacità. Non tutta la linea Palermo-Catania-Messina, infatti, è percorribile a 200 km/h. Il governo regionale ha chiesto al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, di integrare il progetto affinché la Sicilia abbia almeno un’intera Alta capacità che aiuti i siciliani a uscire dall’isolamento e a raggiungere il più velocemente possibile il ponte sullo Stretto e il resto d’Italia». L’ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, intervenendo nella sede dell’Ance Sicilia a un confronto con il dirigente generale del Dipartimento regionale tecnico, i capi dei Geni civili, i capi degli uffici tecnici comunali, imprenditori e professionisti, sulla riforma del Codice degli appalti. «Quando ci siamo insediati - ha spiegato Aricò - abbiamo guardato il progetto della Palermo-Catania-Messina approvato in precedenza, e ci siamo accorti che in alcuni tratti non verrà verrà realizzata una doppia nuova linea con struttura adeguata alla velocità superiore, ma solo una nuova linea adeguata accanto a quella preesistente che verrà ristrutturata, ma che non potrà reggere queste sollecitazioni. Quindi in questi tratti i treni andranno più lentamente. Poi c








i siamo accorti che le sagome delle gallerie attuali consentiranno una velocità massima di 120 km/h. In ogni galleria, quindi, si impiegheranno in media 4 minuti in più, per un totale di 40 minuti in più sull’intera linea. Abbiamo fatto presente al ministro Salvini, che ha condiviso la nostra posizione, che spendendo per le gallerie appena alcune centinaia di milioni in più su un totale di 11,5 miliardi, si risparmierebbero 40 minuti di viaggio. Arrivare a Catania in 80 minuti è sempre meglio di 120. Perché tutto ciò abbia un senso, al ponte bisogna arrivarci velocemente e da tutta l’Isola».
Parole- parole- parole -soltanto parole -parole tra voi!!!!

"A ZABBINA"
Un piatto tipico e tradizionale, anche se oggi un po’ più raro da gustare è la "Zabbina".
Di prima mattina, condotti dal nonno (che le sapeva tutte), ci si recava dal pastore o allevatore che la produceva.
Ma cosa è la "Zabbina"?


La zabbina altro non è che ricotta non ancora rassodata, assieme al suo siero di produzione. Consumare la zabbina è un vero e proprio rito in quanto va (categoricamente) assaporata ancora calda direttamente nel luogo di produzione, spesso accompagnata da pezzi di pane inzuppati.

#LeggendaSiciliana


PERCHE' LA NOSTRA ISOLA SI CHIAMA SICILIA 


La leggenda narra la storia di una bellissima ma sfortunata ragazza, la principessa del Libano, che si chiamava Sicilia.


Tanto tempo fa, sulle coste del Mediterraneo, ad una bellissima piccola principessa di nome Sicilia, figlia di un re del Libano, un oracolo predisse  che se avesse voluto sopravvivere al quindicesimo compleanno, avrebbe dovuto abbandonare il suo paese, la sua casa, da sola e in barca.
Se non lo avesse fatto, sarebbe stata divorata da un mostro famelico di nome Levante.


Il re e la regina, disperati, aspettarono il compimento dei quindici anni della loro piccola principessa, la misero su una barca e piangendo tutte le loro lacrime, la spinsero al largo. 
La nostra giovane Sicilia, passò tre lunghissimi mesi in mare, senza più cibo né acqua, nello sconforto più totale. Iniziò a desiderare di morire piuttosto che continuare una vita di solitudine e stenti. In preda a questi tristi pensieri la giovane principessa non si accorse che i venti avevano spinto la sua barca verso una spiaggia assolata.


Davanti ai suoi occhi apparve un paesaggio meraviglioso, una terra carica di fiori e di frutti che sembrava brillare di colori e profumi mai visti e mai sentiti prima.
Sicilia bevve e mangiò fino a saziarsi, poi iniziò a guardarsi intorno in cerca di qualche altro essere vivente, ma quella terra le sembrava deserta.
In preda alla paura di una nuova solitudine iniziò a piangere e a gridare, forte, sempre più forte. 
Richiamato dal pianto e dalle grida apparve davanti agli occhi della nostra fanciulla un aitante ragazzo che le spiegò perchè quella terra era senza uomini. 
Da tempo, infatti, gli antichi abitanti erano tutti stati uccisi dalla peste. 
Gli dei o il destino avevano deciso di riportare su quella bella isola una razza più forte e gentile.
I due ragazzi furono i prescelti.


Così l’isola è stata ribattezzata con il nome di colei che ha portato in grembo le prime, nuove, future generazioni.

#LeggendaSiciliana
LA LEGGENDA DEL MANDORLO IN FIORE


L'albero di mandorlo cresce rigoglioso in Sicilia 
e il suo sbocciare, solitamente agli inizi di marzo, è legato ad un'antichissima leggenda d'amore.


Si narra che quando l'eroe greco Acamante fu
costretto a partire per la guerra di *****, lasciò
la sua amata, Fillide, in preda alla disperazione
ad aspettarlo. 
Dopo dieci lunghi anni di attesa, lei morì, ma la Dea Atena ne ebbe compassione e la trasformò in un mandorlo.
Quando Acamante tornò e seppe di quanto era avvenuto, si recò nel luogo dove sorgeva  l'albero e lo abbracciò con amore e con dolore. 
Fillide sentì quell'abbraccio del suo amato e fece spuntare dai rami dei piccoli fiori bianchi: un prodigio che, da allora, si ripete ogni anno in primavera e che conferisce un tocco di dolcezza alla storia.

Dedicata a tutte le donne siciliane
nel mondo!


A fimmina siciliana 


A fimmina siciliana
è comu lu Sciroccu,
ti vota ti firria
e ti lassa comu un loccu.


A fimmina siciliana
è comu u Ponentinu, 
ti m'brogghia e ti m'briaca
senza biviri vinu.


A fimmina siciliana
è comu u Maestrali,
cià diri ca vò beni
quannu si senti mali.


A fimmina siciliana
è comu lu Libecciu,
cià dari sempi raggiuni, 
si no ti fa nesciri pacciu.


A fimmina siciliana
è comu a Tramuntana,
ti n'trasi n'ta testa
e n'ta l'ossa, 
ma si ti voli beni
ti n'cumpagna finu a la fossa.


A fimmina siciliana
è comu un ventu duci, 
chiù a canusci
e chiù ti piaci.
(nd)


Traduzione


La femmina siciliana.


La femmina siciliana
è come lo scirocco,
ti volta e ti gira
e ti lascia come un'allocco.


La femmina siciliana
 è come il Ponentino,
ti imbroglia e ti ubriaca
senza bere vino.


La femmina siciliana
è come il Maestrale,
devi dirle che le vuoi bene
quando si sente male.


La femmina siciliana
è come il Libeccio,
devi darle sempre ragione
se no ti fa uscire pazzo.


La femmina siciliana
è come la Tramontana,
ti entra in testa
e dentro le ossa
ma se ti vuole bene
ti accompagna sino alla fossa.


La femmina siciliana
è come un vento dolce,
più la conosci
e più ti piace.

ROMA (ITALPRESS) – Una lunghezza complessiva di 3.660 metri, una campata unica sospesa di 3.300 metri, una larghezza di 61 metri e due torri alte 399 metri. Sono i numeri che farebbero del Ponte sullo Stretto di Messina il ponte sospeso più lungo del mondo. Un’opera ingegneristica imponente, figlia di ambizioni che vengono da molto lontano, e che potrebbe concretizzarsi col nuovo governo di centrodestra intenzionato a fare sul serio.
Da oltre cinquant’anni studiosi, ingegneri e tecnici si occupano della fattibilità del Ponte sotto ogni profilo geologico, sismico, ambientale e paesaggistico, con tanto di iniziative politiche che nel 1981 portarono alla costituzione della società Stretto di Messina (SdM), in attuazione di una legge del 1971 finalizzata a progettare, realizzare e gestire il collegamento stabile tra la Sicilia e il Continente. Nel 1974, del resto, anche il Parlamento europeo si era pronunciato per la prima volta a favore dell’infrastruttura, definendola “opera di interesse comunitario”.
In quegli anni di importanti novità tecnologiche, fu accantonata definitivamente l’idea di costruire un ponte a più campate, a causa della profondità del mare che rischia di compromettere la stabilità dei piloni di sostegno. Campata unica, quindi, che porterebbe peraltro l’Italia a battere l’attuale record detenuto dal Giappone con un ponte analogo di poco meno di due chilometri. Nel corso degli anni Ottanta e Novanta, tuttavia, nonostante il progredire dei lavori della SdM, che nel 1986 presenta il “Rapporto di Fattibilità”, integrato l’anno successivo, l’opera fu trascurata dalla politica, se non abbandonata. Fino al 2001, quando il secondo governo Berlusconi la riporta in auge, al punto che nel 2005 il consorzio Eurolink vince l’appalto e l’anno dopo vengono firmati gli ultimi accordi per il perfezionamento del progetto. Seguono ulteriori alti e bassi di natura politica, e malgrado nel 2011 si arrivi all’approvazione definitiva del progetto, la delibera del Cipe n.6 del 2012 sancisce la non priorità dell’intervento e la messa in liquidazione della SdM, mandando in fumo centinaia di milioni di euro. Resta comunque sul tavolo la validità di analisi e studi approfonditi a sostegno di quel progetto. Dal punto di vista ambientale, per esempio, sono stati condotti studi specifici sull’avifauna migratoria e i flussi dei cetacei, sull’effetto ombra rispetto alla flora e alla fauna marina, sull’acustica e l’illuminazione e sulla riduzione dell’impatto dei cantieri.
In relazione alle problematiche geologiche e di natura sismica, le indagini geognostiche condotte attraverso numerosi sondaggi e carotaggi, nonchè il ricorso a tecniche innovative di analisi come il congelamento, hanno rilevato che i movimenti tettonici dell’area interessata non sarebbero in grado di provocare spostamenti superiori a qualche centimetro al di sotto delle torri poste sulle due sponde dello Stretto.
Quanto all’impatto economico e sociale, si stima che la realizzazione del Ponte possa rappresentare un importante volano di sviluppo prima di tutto per la Calabria e la Sicilia, che sarebbero interessate anche dalla costruzione di circa 40 chilometri di collegamenti stradali e ferroviari. “Ho già fatto la prima riunione operativa con ingegneri ed esperti. C’è già un’ipotesi di costo e di tempistica”, ha annunciato il neo ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Matteo Salvini, in videocollegamento al 66° Congresso nazionale degli Ordini degli ingegneri d’Italia. Potrebbero bastare pochi mesi per rimettere in moto la macchina, dalla revoca della liquidazione della società Stretto di Messina fino all’apertura del cantiere.
A quel punto tornerebbe d’attualità la copertina della “Domenica del Corriere” che nel marzo del 1965 fu dedicata al Ponte col titolo: “La Sicilia diventa continente”.


Tutta questa smania di fare il ponte quando  invece la Sicilia ha urgente bisogno  di infrastrutture  per collegare velocemente  il percosso ferrovierio da una città altra..e non solo .

Charade scrive
 tanto che v'importa , ora avete la pochette ambulante che vi darà l'olio di cittadinanza    .

Ah ahh,noi abbiamo gli alberi di ulivo che un anno si è  uno no  fanno olive in abbondanza  per la scorta dell'olio.. e poi  noi non lo mettiamo cn il cucchiaino ( l'olio)  Ahhhhhh
Quest'anno è  un 'annata un po scarsa ma l'olio si è  fatto.

Tara ha scritto:Le olive verranno raccolte.Naturalmente il prezzo della spremitura  sarà molto più alto..ma non è  che si può far perdere il raccolto..costerà molto più caro un litro di olio. 

Ma tanto che v'importa , ora avete la pochette ambulante che vi darà l'olio di cittadinanza   ...
Da me le kambusere hanno già provveduto addirittura da prima della pandemia , abbiamo stipato un fusto d'olio del Salento , che sarà alto 1 metro e qualcosa per 50/60 cm circa di diametro e ce ne è ancora oltre la metà ... quindi si va avanti per altri anni ... anche perché da noi si applica la dose del cucchiaino per oliare insalate ... idem per la carne cotta a secco ed oliata dopo - 

E cetto che est un fotomontaggio!
A noi il ponte sullo  stretto nn ci serve,ci servono le infrastrutture  per poterci muovere più velocemente  da una parte allora dell'isola..invece  siamo ancora indietro di mezzo secolo..al nord c'è l alta velocità  ,al sud  si viaggia ancora sulle rotaie vecchie come il cucco...accussi ci godiamo il paesaggio. 
A noi non ci serve nulla..viviamo di sole è  mare.

Nella parte occidentale dell’Isola si rischia di non raccogliere le olive perché ai costi fortemente aumentati della molitura si somma l’incertezza del prezzo che non è ancora definito ma stante alle prime indicazioni, è decisamente basso. A tutto ciò si aggiunge il fatto che il piccolo vantaggio competitivo della Sicilia dovuto all’anticipo della produzione rispetto al resto d’Italia, in questo modo viene eroso e quindi il mercato si unifica anche deprezzando il prodotto regionale di altissima qualità.

Le olive verranno raccolte.Naturalmente il prezzo della spremitura  sarà molto più alto..ma non è  che si può far perdere il raccolto..costerà molto più caro un litro di olio. 

Cos'è un fotomontaggio ?...
Io ci metterei tutti quelli col reddito di sudditanza con capocantiere la Rula   
Tempo di mettere su un cavo che sarà crollato come quello di Genova ...  Spero che santa Giorgia blocchi tutto che proprio non è cosa - 
Saluti fotomontati da qui - 

Il ponte di Messina è  quasi ultimato..picca ci manca ,a  breve si farà  l'inaugurazione...
Charade, hai visto che capolavoro  di ingegneria?

Briatore: "Se voglio la cultura vado a Parigi, in Sicilia ci si va solo per il mare e il cibo".:ram::ram::ram:🦣🦣
@bono fai,vattinni  a Parigi a far pieno di cultura ,perché noi semo senza .:goat::goat:

Sinceramente mai piaciuto come personaggio canterino , qualche bella canzone l'ha tirata fuori , ma è il classico vitellone romagnolo un po' truzzo , a cui è andata bene ... poi le dichiarazioni pro-regioni , sono quanto di più ***** un chansonnier possa fare e non credo ne abbia bisogno per riempir stadi - 

Vasco Rossi è arrivato in Sicilia. Queste le sue parole: "Sicilia donne di sole". Quanto amo la Sicilia... che piacere.. Fu la mia prima vacanza con Marco Gherardi, il mio amico d'infanzia, avevamo 20 anni. Partimmo da Zocca destinazione Sicilia.. I sapori, i profumi, le donne... che giramento di testa.. finimmo i soldi praticamente subito..e fummo costretti a casa. A Taormina nel 2001 Salvetti mi invitò al Festivalbar, mentre ero in tour, e io ci andai, tra una data e l'altra... quel giorno ero off... Era il periodo di Siamo Soli. Che casino pazzesco... quanta bella gente...Mi innamoravo ogni cinque minuti e non volevo più andar via.. Fu quasi impossibile abbandonare Taormina nel bel mezzo della festa... Nel 1999 ho inaugurato il velodromo Paolo Borsellino nel quartiere Zen, lui insieme a Giovanni Falcone sono degli eroi..Da sempre "contro tutte le mafie"... (In tour indosso il cappellino di Don Ciotti @liberacontrolemafie) C'è una canzone popolare che adoro e che fa: "Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghja nu bastuni e tira fori li denti. Ci vediamo a Messinaaaaa PS: La prima volta che suonai in Sicilia era il 1983, a Letojanni.

@un 'esclamazione  ci vorrebbe qua.....
Daje che hai fatto il pieno al tuo concerto a Messina...adesso  ci ami..
Ahhh ihihi..
Birichino.

La curiosità era troppa è ho cercato qualche notizia in più su questo scempio di spirale affiancato al sacro tempio.
@@@

Le luci, i suoni e il tempio: tre artisti dialogano con la storia di Segesta d
Esiste un rapporto tra macro e microcosmo, tra Dio e l'uomo, tra la natura e la cultura, tra il tutto e la parte, una proporzione che tiene in sé irrazionalità e precisione algebrica, casualità e riproducibilità, quella sezione aurea che filosofi e artisti inseguono da sempre. Ed è questa inesauribile ricerca la protagonista della mostra "Nella natura come nella mente" inaugurata ieri all'interno del parco archeologico di Segesta che resterà allestita fino al 6 novembre: un'esperienza di luce, suono e pietra da godersi al tramonto.

Organizzata per il Parco da MondoMostre, in collaborazione con la Fondazione Merz, curata da Beatrice Merz e Agata Polizzi, la mostra è un percorso a tappe lungo il quale le opere di Mario Merz, Ignazio Mortellaro e Costas Varotsos incontrano la solenne presenza di uno spazio eterno come il parco archeologico.
"Materiali super contemporanei come il neon parlano con la maestosità del tempio - dice Beatrice Merz, figlia di Mario e curatrice della mostra - Da sempre l'arte insegue la luce. Risuona attraverso l'opera degli artisti la contemporaneità della storia".
Per la prima volta "Fibonacci Sequence" di Merz, la progressione numerica individuata nel 1202 dal matematico pisano Leonardo Fibonacci e nella quale ogni numero è il risultato dei due precedenti, realizzata in neon rosso, interroga la maestosità della colonna di un tempio dorico: "Il concetto dell'opera è la proliferazione dei numeri - continua Merz - ma anche la proliferazione della natura, della storia e della nostra mente".

Nell'agorà, invece, "Un segno nel Foro di Cesare" è la spirale di luce che squarcia il tempo e la pietra, altra opera dell'artista considerato massimo esponente dell'arte povera.

"È un momento irripetibile - dice Polizzi - abbiamo immaginato che cogliere l'occasione del dialogo con l'antico, di cui la nostra terra è ricca, fosse un perfetto strumento per dare voce all'arte contemporanea".

È un vorticare di energia e natura, di luce e sguardo, di inseguimento e riflessione la "Spirale" dell'artista greco Costas Varotsos, una riflessione sui cicli vitali e sull'equilibrio, sottile e trasparente, tra l'uomo e l'universo "Spazio e tempo si incontrano - dice Varotsos - è un'operazione molto importante quella di mettere in dialogo l'arte contemporanea con la storia. Collegarsi alla stratificazione storica è un'operazione che ci dà la certezza di camminare su qualcosa che esisteva prima di noi, un dato naturale, ma anche culturale ed esistenziale. La storia è stratificataproprio come la nostra mente".

È, invece, un'opera fatta di materia e suono quella dell'artista palermitano Ignazio Mortellaro, "Primo punto dell'Ariete", l'unica realizzata appositamente per il parco e collocata lungo il percorso che porta all'agorà. Si tratta di una torre raggiungibile attraverso un "carro/scala" alla sommità della quale è installato un corno d'ariete e che risuonerà per tutta la durata della mostra. "La vibrazione prodotta dal fiato umano che percorre la spirale di un corno d'animale - dice Mortellaro - è un ritorno al rapporto ancestrale tra uomo e natura. Il suono del corno è una chiamata per la comunità, permette al nostro respiro di riverberare in una valle".
 

 

Ciao Eroil.
Di proposito ho evitato di informarmi su quella oscenità adagiata lì .
Direi che il racconto di Charade calza alla perfezione..