I racconti di Tino

Bravo Tinuzzo ! Don Marco nn ha vacillato..ma un pezzettino del suo cuore è andato via con Anna.

La sbronza del sabato sera – 3° episodio (finale)
Riassunto degli episodi precedenti:
Marco è stato lasciato da Anna, che è andata a convivere con un concessionario di automobili, squattrinato e donnaiolo.
Dopo la classica sbronza, Marco adotta un randagio e si dà alla pittura.
Interviene in una rissa, viene ferito e matura la decisione di farsi prete.
Don marco è in sagrestia, sta prendendo appunti per la messa di domenica mattina.
Il sagrestano bussa, e riferisce a Don Marco che una persona, anzi una signorina vorrebbe confessarsi.
Don Marco risponde al sagrista di farla accomodare al confessionale, lui arriverà subito.
Dopo avere chiuso il carteggio e averlo riposto nell'armadio, Don Marco, indossa la stola e si avvia verso la navata dove è posto il confessionale.
Una donna è già in ginocchio, in attesa, le si scorgono i piedi.
Un fremito scorre lungo la schiena di Don marco.
Apre la tendina e si siede recitando la formula di rito : “In nome del padre, e del Figlio e dello Spirito Santo”.
“Amen” risponde la ragazza dall'altro lato della grata.
Quel tono di voce, gradevole, inconfondibile, pur dopo dodici anni, Marco lo riconosce molto bene.
“Tu”? ( Don Marco)
“Si, io Marco, Don Marco”, risponde Anna, con un filo di voce.
Riprende : “Marco, desidero confessarmi, chiedere il tuo perdono”.
Marco : “Anna, io ti ho già perdonata” e adesso ti perdonerà anche il Signore”.
Anna : “Lo so, è stata una scelta sbagliata la mia, mi ero infatuato di quell'essere ignobile, che mi aveva circuita con false promesse di una vita da favola”.
Don Marco : “Anna, sappi che quando le cose sono troppo belle per essere vere non sono mai vere”. Troppo facile ottenere il successo senza sacrifici”.
Prosegue : “dimmi, cos'è accaduto poi? Che ha combinato quel tizio?”
Anna, racconta brevemente le sue disavventure. Il “tizio”, come lo chiama Marco, in realtà era un essere detestabile, senza lavoro e senza dignità.
Nei primi mesi si era mostrato gentile (per accaparrarsi la fiducia di Anna), ma poi era uscito il vero carattere; nullafacente, donnaiolo e dedito al gioco.
Lei se n'era accorta in tempo, ed era fuggita.
Aveva trovato rifugio in una casa famiglia. Avrebbe voluto contattarlo, ma lui (Don Marco) aveva scelto la via del Seminario.
Ma lo pensava sempre, ininterrottamente.
Marco, la interrompe dicendo : “anche io ti ho sempre pensata, sei stata l'unica donna cui ho voluto veramente bene, quella che mi faceva battere il cuore, e adesso mi fa tremare la voce”.
Anna : “A me tremano le mani” e appoggia il palmo della mano sulla grata, tacitamente chiedendo di sfiorare la mano di Marco”.
Marco, alza la mano e cerca la grata, ma poi si trattiene.
“Non posso, Anna, è troppo tardi, la mia vita non mi appartiene più, appartiene a “Lui!”.
Anna, replica, ritira la mano, la sua voce diventa più forte, più squillante : “Ma potremmo tentare di rifarci una vita, siamo ancora giovani, potremmo essere felici insieme”.
“No Anna, il nostro monte (luogo dove andavano spesso) non ci vedrà più insieme”. Ho riflettuto a lungo, la mia vita ormai l'ho affidata ai poveri, ai bambini di strada, a coloro che non hanno voce e sono sempre maltrattati ed emarginati.
“Però, voglio farti un dono”. Continua Don Marco, mettendo la mano in tasca.
“Quale? Dice Anna.
“Ricordi, quella sera? Io mi ubriacai, e la notte la passai nei pressi della torre, e li ruppi l'ultima bottiglia. I cocci li raccolsi e buttai nel contenitore. Salvo uno piccolissimo, che ho incastonato su
questa catenina che tu mi avevi regalato per il mio compleanno e che ho tenuto sempre con me. Adesso, te la do in dono” e gliela porge attreverso la tendina del confessionale. Anna, la prende e la stringe chiudendo il pugno.
“Anch'io ti faccio un dono”, replica Anna.
“in questo cofanetto, c'è una ciocca dei miei capelli, ti ricorderà di me” e gliela porge scostando leggermente la tendina.
Marco esce la mano per prendere il cofanetto, si sfiorano, i loro cuori battono a mille all'ora, vorebbero stringersi le mani, ma poi entrambi si ritraggono.
Don Marco, recita la formula di rito e assolve Anna e non le assegna nessuna penitenza.
Anna : “Marco, Don marco, mi scorderai? Mi penserai?
Marco : “Mai ti scorderò, ti penserò sempre”.
Poi, scosta la tendina, e si avvia verso la canonica, i suoi passi rimbombano nella chiesa semivuota, mentre Anna rimane a capo chino; poi si avvia verso l'uscita stringendo in pugno il dono di Marco.
FINE
(by sanvass, personaggi e storia di fantasia, nessuna attinenza con fatti reali).

10 conigliette ?Eh eh..sogna sogna.alla seconda coniglietta ti vuole l'ossigeno..ahahaha

Io veramente la variante l'ho gia postata sotto lo spoiler nel "qui" qui indicato ,,, 

Comunque dopo le defaillance congiuntivitiche di ier sera da voi rilevate a piene mani ( ve possino ) vi annuncio che prenderò i voti insieme al mio cagnetto e mi ubriacherò con l'amaro fino all'alba in compagnia di 10 conigliette - 

Domenica l'episopdio finale.
Per la variante di Ch, chiedete a lui.

A quando il proseguo e la variante di Charade?

Mr Ch, mi ricaschi sul congiuntivo?
Avevo fatto finta di non vedere.
Comunque ti "assolvo" ancora una volta.
n.b : il verde a Teti è mio. (post n°25420)

ahahahaha..scecco patentato..ah..mò si chiama stanchezza !

Mettiamola così : è la pura stanchezza di fine giornata nel dover fare il mediatore politico ,,, 

e comunque il Red mi aveva dato l'assoluzione giuridica ,,, 

....era un 6 politico che ha fatto capolino o pura stanchezza?

Ahh cribbio & sorbole ,,, te ghe propri rasùn ! 

Oh cribbio....ripassati il congiuntivo please!

Non capisco ,,, cosa avrei svicolato ?,,, 

Questo,a casa mia,si chiama fare lo "gnorri"...svincoli bene eh!

Già fatto ,,, 

E' meglio che la pubblichi altrove".....
Scusa eh.....

Essendo la mia variante , a me caratteristica o molto personalizzata , allora per rispetto a questo particolare fluire , è meglio che la pubblico altrove ,,, 


Qui -

Avevo deciso di completare il racconto in 3 episodi, adesso, poichè l'appetito vien mangiando,
mi sa che al prossimo (3) ne seguirà un quarto.
Il 3° ci racconterà di Anna e delle sue (dis)avventure; il 4° invece chiuderà la storia.
Torneranno insieme? Non torneranno insieme?
Lo scopriremo solo leggendo.

Devo dire che questo mio racconto mi sta dando tante soddisfazioni.
Non mancano le critiche, ed ho perfino perso (cancellatosi incredibilmente) un amico (pseudo) anticlericale.
Potere della scrittura ci si fa amici e inimicizie. Anche questo è dialogare (in negativo).

Tranquillo, aspetteremo.

Mih ,,, Red io ancora non ho steso la variante e già tu sei avanti al terzo capitolo ,,, non ce la farò mai ,,, 

Bhè, io attendo il ritorno di Anna,,chissà se Marco vacilla .?

Grazie anche a te Teti del bel commento che come dici cerca di andare in profondita del personaggio "Marco".
Inizialmente Marco sembra arrendevole (il rifugio nell'alcool) ma non incapace di ricevere e dare affetto, come
dimostra la tenerezza verso il cagnolino, in quel momento suo unico "amico".
No, la delusione amorosa non c'entra nulla, lui non lo sa  ma lo svolgimento della sua vita era già tracciato.
L'episodio della rissa e delle "stimmate" come qualcuna le ha definite in altro blog, ha soltanto confermato
quello che da sempre era il desiderio di Marco, dedicarsi agli altri, dare il suo apporto alla società e ai diseredati.
Anna tornerà e cosa farà Marco? Sarà ancora messo alla prova.
Attendete, attendiamo.

Bravo Tinuzz,ho letto e apprezzato il tuo stile narrativo,come dice Azul scorrevole e chiaro.
Commentare il comportamento di Marco rispecchia quello che avremmo fatto noi in circostanze simili:in prima analisi appare poco combattivo cioè non emergono tentativi per convincere Anna che la sua scelta si basa "sull'effimero",accetta mestamente la decisione della donna senza provare a lottare.
Si rifugia nella sbornia e nell'affetto del cagnolino,la prima lascia il tempo che trova e il secondo,invece,rappresenta benissimo quel calore che ci manca e di cui abbiamo bisogno.
La scelta dell'abito talare: rispecchia veramente una convinzione o è il frutto della cocente delusione sentimentale che ha inibito successivi rapporti?
Certamente per ampliare e andare a fondo di tutto questo..il racconto perderebbe la sua veste "giornalistica" (scusa ma non mi viene un altro termine) e la vivacità della narrazione.
Aspettiamo il finale.
Ri-bravo Tino!!!

Per il racconto sto ricevendo tanti consensi ma anche qualche critica. Ma ben vengano i commenti
comunque espressi. Un racconto che stimola riflesione pro e contro vuol dire che o si ritiene
quamntomeno interessante o da attenzionare, e quindi mi da soddisfazione.
Chiaramente non tutti possiamo pensarla allo stesso modo e questo è un bene anche
per chi scrive.
Ne sto scrivendo un altro, un giallo-rosa da definire la trama, ma il personaggio c'è,
e sarà credo gradito al pubblico femminile.
Attendete, attendiamo-