I racconti di Tino
Arc en ciel :: Presente :: Erato , Euterpe , Calliope ... la prosa & la poesia in tutte le sue forme :: Prosa ,ovvero lo scriver fuor di poesia
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Re: I racconti di Tino
Grazie Tà.
Si, dici bene intrigante.
Il personaggio (Marco) rispetto alla prima parte più sentimentale ha tirato fuori il coraggio ed è stato chiamato
ad una scelta difficile ed impegnativa, ma non per questo meno vivace ed affascinante.
La terza parte vedrà il ritorno di Anna e sarà romantica.
La sto ancora scrivendo e non è definita.
Attendete, attendiamo l'epilogo.
Si, dici bene intrigante.
Il personaggio (Marco) rispetto alla prima parte più sentimentale ha tirato fuori il coraggio ed è stato chiamato
ad una scelta difficile ed impegnativa, ma non per questo meno vivace ed affascinante.
La terza parte vedrà il ritorno di Anna e sarà romantica.
La sto ancora scrivendo e non è definita.
Attendete, attendiamo l'epilogo.
misterred- Senior
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Re: I racconti di Tino
Wauuuuu! Tinoo, il racconto si sta facendo molto intrigante, Marco è un prete .
Fammi leggere va.
Cmq ..bravissimo sei Tinuzzo.
Fammi leggere va.
Cmq ..bravissimo sei Tinuzzo.
Tara- Senior
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La sbronza del sabato sera (seconda parte)
Riassunto : Marco è stato lasciato da Anna. Si è preso una sbronza per dimenticare e ha trovato un cagnolino, che terrà con sè finchè.....
SECONDA PARTE :
Da quel sabato sera sono passati dodici anni, Marco non è più un ragazzo ma un quarantenne, sempre attraente, alto e molto gentile. Però, adesso non è più Marco, ma "Don Marco", giovane prete di una parrocchia di Periferia, vicino al degrado e al malessere sociale.
Come mai è divenuto un sacerdote?. Ascoltate.
Ricordate la sera della sbronza? Bene, aveva trovato un cagnolino che gli si era affezionato. Lui l'aveva preso con sè.
Aveva continuato il suo lavoro e gli era venuto l'hobby della pittura.
Un sabato, mentre era nei pressi della torre (all'estrema punta della città) e stava dipingendo il paesaggio, sente delle urla concitate. Due tizi, dalle parole stanno passando alle mani. Urlano, si offendono, si scaglianoi l'uno contro l'altro.
Marco, in un impeto di eroismo corre verso di essi, si frappone tra di loro gridando a voce alta : "In nome di Cristo, fermatevi"!.
I due, straniti da quella presenza e da quelle parole, hanno un attimo di esitazione e si fermano a guardarlo. Uno dei due si calma e si ritrae, l'altro, sulle cui mano era spuntata un'arma (un cacciavite, o un coltello, non lo sapremo mai), invece si scaglia contro Marco e tenta di trafiggerlo. Il cagnolino si accorge che il suo padrone è in pericolo e lanciandosi verso l'aggressore gli azzanna la mano; ma il malintenzionato con un calcio lo allontana e tenta ancora di pugnalare Marco, che però si difende parando il colpo con il palmo della mani aperte. Il coltello (o ciacciavite) gli infilza e trapassa entrambi i palmi forandogliele abbastanza gravemente . L'aggressore, alla vista delle ferite inferte, fugge via lungo il viale, ma ad attenderlo c'è una pattuglia di Carabinieri che lo blocca e lo arresta.
Intanto, l'altro uomo della lite, che aveva assistito da lontano alla scena, impaurito si avvicina a Marco, che frattanto è sanguinante alle mani e giace per terra.
"Chiamo una ambulanza" dice, che meno di dieci minuti dopo è gia sul posto.
Mentre infilano la barella su cui è posto Marco dentro la vettura di soccorso, il tizio, sorride a Marco e gli dice sottovoce : "Grazie, mi hai salvato la vita; quella coltellata sarebba stata diretta verso di me". Marco vorrebbe stringerli le mani , poi se le guarda e si accorge che presentano sotto la fasciatura due grossi fori proprio sul palmo delle mani. Gli rimbomba quella frase da lui proferita prima che lla lite degenerasse : "In nome di Cristo,fermatevi".
Non lo sa ancora, ma ha già deciso, la sua strada sarà il Seminario".
Così sarà e così diventerà Don Marco.
Marco, prima di addormentarsi sedato, chiede all'infermiere notizie del suo cane, e l'infermiere risponde scuotendo la testa e con una smorfia triste della bocca. Marco capisce e si addormenta.
Ulula la la sirena ementre l'ambulanza corre veloce verso il pronto soccorso.
Ma, Anna intanto che fine ha fatto? Lo scopriremo la prossima domenica, nella terza ed ultima parte.
FINE SECONDA PARTE.
SECONDA PARTE :
Da quel sabato sera sono passati dodici anni, Marco non è più un ragazzo ma un quarantenne, sempre attraente, alto e molto gentile. Però, adesso non è più Marco, ma "Don Marco", giovane prete di una parrocchia di Periferia, vicino al degrado e al malessere sociale.
Come mai è divenuto un sacerdote?. Ascoltate.
Ricordate la sera della sbronza? Bene, aveva trovato un cagnolino che gli si era affezionato. Lui l'aveva preso con sè.
Aveva continuato il suo lavoro e gli era venuto l'hobby della pittura.
Un sabato, mentre era nei pressi della torre (all'estrema punta della città) e stava dipingendo il paesaggio, sente delle urla concitate. Due tizi, dalle parole stanno passando alle mani. Urlano, si offendono, si scaglianoi l'uno contro l'altro.
Marco, in un impeto di eroismo corre verso di essi, si frappone tra di loro gridando a voce alta : "In nome di Cristo, fermatevi"!.
I due, straniti da quella presenza e da quelle parole, hanno un attimo di esitazione e si fermano a guardarlo. Uno dei due si calma e si ritrae, l'altro, sulle cui mano era spuntata un'arma (un cacciavite, o un coltello, non lo sapremo mai), invece si scaglia contro Marco e tenta di trafiggerlo. Il cagnolino si accorge che il suo padrone è in pericolo e lanciandosi verso l'aggressore gli azzanna la mano; ma il malintenzionato con un calcio lo allontana e tenta ancora di pugnalare Marco, che però si difende parando il colpo con il palmo della mani aperte. Il coltello (o ciacciavite) gli infilza e trapassa entrambi i palmi forandogliele abbastanza gravemente . L'aggressore, alla vista delle ferite inferte, fugge via lungo il viale, ma ad attenderlo c'è una pattuglia di Carabinieri che lo blocca e lo arresta.
Intanto, l'altro uomo della lite, che aveva assistito da lontano alla scena, impaurito si avvicina a Marco, che frattanto è sanguinante alle mani e giace per terra.
"Chiamo una ambulanza" dice, che meno di dieci minuti dopo è gia sul posto.
Mentre infilano la barella su cui è posto Marco dentro la vettura di soccorso, il tizio, sorride a Marco e gli dice sottovoce : "Grazie, mi hai salvato la vita; quella coltellata sarebba stata diretta verso di me". Marco vorrebbe stringerli le mani , poi se le guarda e si accorge che presentano sotto la fasciatura due grossi fori proprio sul palmo delle mani. Gli rimbomba quella frase da lui proferita prima che lla lite degenerasse : "In nome di Cristo,fermatevi".
Non lo sa ancora, ma ha già deciso, la sua strada sarà il Seminario".
Così sarà e così diventerà Don Marco.
Marco, prima di addormentarsi sedato, chiede all'infermiere notizie del suo cane, e l'infermiere risponde scuotendo la testa e con una smorfia triste della bocca. Marco capisce e si addormenta.
Ulula la la sirena ementre l'ambulanza corre veloce verso il pronto soccorso.
Ma, Anna intanto che fine ha fatto? Lo scopriremo la prossima domenica, nella terza ed ultima parte.
FINE SECONDA PARTE.
misterred- Senior
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Re: I racconti di Tino
Permesso accordato.
Vedo che questo racconto sta suscitando interesse, commenti, dibattiti, critiche e financo versioni varianti. Molto bene,
sia per me che mi è da stimolo per continuare a scrivere racconti e per il forum che diventa davvero luogo
di partecipazione attiva e scambio reciproco di opinioni.
Vedo che questo racconto sta suscitando interesse, commenti, dibattiti, critiche e financo versioni varianti. Molto bene,
sia per me che mi è da stimolo per continuare a scrivere racconti e per il forum che diventa davvero luogo
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misterred- Senior
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Re: I racconti di Tino
Cavalcando l'onda delle versioni comuni più o meno concomitanti , volevo proporre col permesso del Red , alcune varianti , anche paradossalmente stravolgenti, come è mio consueto, alla storia originale,,, Possibili chiavi di lettura per determinarne giudizi passati o azioni future ,,, le idee ci sono già , occorre tempo e luogo per adeguatamente stenderle %
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Ultima modifica di Charade il Ven 06 Mar 2015, 18:42 - modificato 1 volta.
Charade- Senior
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Re: I racconti di Tino
Charade ha scritto:Grazie Red del point-green generosamente elargito ,,, Tra le tante ns versioni variegate , rimane misterico, inconfessato o inconfessabile il processo che pesca il ns fabulante pensiero dal ns reale vissuto -
Qualcosa di mio nei miei racconti c'è sempre (a parte la sbronza che non rientra nei miei canali di risposta ad eventi negativi.
Almeno finora. Domani non so.
misterred- Senior
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Re: I racconti di Tino
Grazie Red del point-green generosamente elargito ,,, Tra le tante ns versioni variegate , rimane misterico, inconfessato o inconfessabile il processo che pesca il ns fabulante pensiero dal ns reale vissuto -
Charade- Senior
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Re: I racconti di Tino
Azzurra ha scritto:Prima di tutto, complimenti nuovamente, Tino, per come scrivi bene e scorrevole.
Grz. Azzurra, oltre al contenuto anche la scrittura è importante in un racconto.
Chiedo col tuo permesso di riportare tale frase sul mio blog,
misterred- Senior
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Re: I racconti di Tino
E' stato diciamo così censurato il comportamento della ragazza nel contesto della storia e non è riferibile naturalmenteannali ha scritto:
Non mi piace quest'espressione" mercificante" appiccicata alla ragazza
a tutte le donne.
P.s. In una altra storia per certi versi simile, il comportamente sbagliato è stato messo in atto da un uomo nei confronti
della donna, che nella fattispecie ha subito l'inganno.
Nulla vieta che la ragazza.........po vi dirò
misterred- Senior
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Re: I racconti di Tino
Aspetteremo domenica ..
Tara- Senior
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Re: I racconti di Tino
Fatto, Tara!
Il prosieguo domenica. Promesso.
E per par condicio ho dato il verde anche al mr Ch!
Il prosieguo domenica. Promesso.
E per par condicio ho dato il verde anche al mr Ch!
misterred- Senior
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Re: I racconti di Tino
Tinuzzo beddo..intanto.. incomincia a piazzare il verde che hai promesso ! Ma come, ad azzura si..alle altre due no ?Miìììì..nun si fa accussì..eh.
Tara- Senior
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Re: I racconti di Tino
Amunìììììì..posta la fine della storia Tinuzzo..non ci far stare in pena.
Tara- Senior
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Re: I racconti di Tino
Intanto ringrazio voi tutti per i commenti sia a favore che contro l'operato di Marco e per il racconto. Ciò dimostra l'interesse suscitato e anche il desiderio di scoprire il seguito del racconto, che ho già scritto e qualcuna di voi ha captato qualcosa dell'epilogo.
Ho dato un verde a voi tre proprio per questo interesse mostrato e pe i vostri giudizio critico
Ho dato un verde a voi tre proprio per questo interesse mostrato e pe i vostri giudizio critico
misterred- Senior
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Re: I racconti di Tino
Prima di tutto, complimenti nuovamente, Tino, per come scrivi bene e scorrevole.
Ora diro' come la vedo io (ovviamente dal giudizio che diamo, esce qualcosa di noi, del ns carattere..)_
Per me Marco ha fatto bene a concedersi una sbronza liberatoria. Anche chi non e' debole, piange, beve e si sbronza o fuma, affari suoi, evviva e' umano! Non ha danneggiato nessuno e in fondo neanche se stesso perche' non e' un alcolista, si e' solo sfogato.
Per Anna, non essere cosi negativo nel giudicarla dal di fuori. Solo chi vive un rapporto, in questo caso loro due, a fatica riesce a comprendere le cosiddette dinamiche che si intrecciano e mutano sempre ed e' anche un impegno, non solo un piacere, mantenere un equilibrio nella coppia, anche in chi si ama profondamente.
Magari Anna potrebbe ritornare e lui volerla o non volerla piu'.
Bene ha fatto lui cmnq a lasciarla andare e anche qui ha dimostrato amore e rispetto per lei.
In questo racconto c'e' un solo protagonista: Marco.
Il cagnolino non c'entra con loro e non puo' sostituire un bel niente, per me. E' su un altro piano.
Certo e' un incontro in piu' in un momento di sconforto.
Ora diro' come la vedo io (ovviamente dal giudizio che diamo, esce qualcosa di noi, del ns carattere..)_
Per me Marco ha fatto bene a concedersi una sbronza liberatoria. Anche chi non e' debole, piange, beve e si sbronza o fuma, affari suoi, evviva e' umano! Non ha danneggiato nessuno e in fondo neanche se stesso perche' non e' un alcolista, si e' solo sfogato.
Per Anna, non essere cosi negativo nel giudicarla dal di fuori. Solo chi vive un rapporto, in questo caso loro due, a fatica riesce a comprendere le cosiddette dinamiche che si intrecciano e mutano sempre ed e' anche un impegno, non solo un piacere, mantenere un equilibrio nella coppia, anche in chi si ama profondamente.
Magari Anna potrebbe ritornare e lui volerla o non volerla piu'.
Bene ha fatto lui cmnq a lasciarla andare e anche qui ha dimostrato amore e rispetto per lei.
In questo racconto c'e' un solo protagonista: Marco.
Il cagnolino non c'entra con loro e non puo' sostituire un bel niente, per me. E' su un altro piano.
Certo e' un incontro in piu' in un momento di sconforto.
Azzurra- Senior
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Re: I racconti di Tino
Cosa avrebbe dovuto fare Marco? Tirarle il collo? Trattenerla con la forza? dimostrargli la sua mascolinità in modi irruenti, direi selvaggi?
No, la lascia libera di andarsene. Se lo avesse voluto bene, non avrebbe scelto un altro uomo.
Ciao Tinuzzo...! Con la violenza non si ottiene mai nulla...Ma il Marco in questione..è un debole..!! Non mi piacciono gli uomini che si attaccano alla bottiglia per dimenticare...sbagliatissimo !Si fanno del male loro stessi..è mettono in grave pericolo la vita altrui.
Cmq..Marco poteva benissimo mandarla a quel paese ..morto un papa se nè fa un'altro...delle volte uno sguardo vale più di mille parole..
Ecco ..bastava solo guardarla .
No, la lascia libera di andarsene. Se lo avesse voluto bene, non avrebbe scelto un altro uomo.
Ciao Tinuzzo...! Con la violenza non si ottiene mai nulla...Ma il Marco in questione..è un debole..!! Non mi piacciono gli uomini che si attaccano alla bottiglia per dimenticare...sbagliatissimo !Si fanno del male loro stessi..è mettono in grave pericolo la vita altrui.
Cmq..Marco poteva benissimo mandarla a quel paese ..morto un papa se nè fa un'altro...delle volte uno sguardo vale più di mille parole..
Ecco ..bastava solo guardarla .
Tara- Senior
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Re: I racconti di Tino
No, Tino mio, non hai capito un bel nulla di quanto di mio espresso!
Solidarietà femminile? ma dove l'hai letta? Ma se ho parteggiato per lui, per scrollarlo e rianimarlo!
E poi scusa:
" nel difendere l'indifendiibile (la ragazza superficiale che si offre al miglior offerente)."
Non mi piace quest'espressione" mercificante" appiccicata alla ragazza. Denigrante, direi, nei confronti delle donne, anche se riferita alla tua protagonista.
Solidarietà femminile? ma dove l'hai letta? Ma se ho parteggiato per lui, per scrollarlo e rianimarlo!
E poi scusa:
" nel difendere l'indifendiibile (la ragazza superficiale che si offre al miglior offerente)."
Non mi piace quest'espressione" mercificante" appiccicata alla ragazza. Denigrante, direi, nei confronti delle donne, anche se riferita alla tua protagonista.
annali- Senior
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Re: I racconti di Tino
Ho capito Annali, la solidarietà femminile che si manifesta nel difendere l'indifendiibile (la ragazza superficiale che si offre al miglior offerente).
Cosa avrebbe dovuto fare Marco? Tirarle il collo? Trattenerla con la forza? dimostrargli la sua mascolinità in modi irruenti, direi selvaggi?
No, la lascia libera di andarsene. Se lo avesse voluto bene, non avrebbe scelto un altro uomo.
Io non ho mai avuto un cane, ma so per quello che mi hanno raccontato chi ne ha avuti, che la gioia, l'amore, e l'affetto
che dà un animale, specie nei giorni di tristezza e di solitudine è di aiuto per non cadere nella depressione e nella malinconia.
Certo, non è paragonabile all'affetto umano, è chiaro, ma nei momenti buii sentire uno "scodinzolio" affettuoso aiuta.
Per marco, comincerà una nuova vita e..........................
(continua)
P.s. Si sarete voi a giudicarlo commovente o no, per me lo è già, ho scritto il finale.
Cosa avrebbe dovuto fare Marco? Tirarle il collo? Trattenerla con la forza? dimostrargli la sua mascolinità in modi irruenti, direi selvaggi?
No, la lascia libera di andarsene. Se lo avesse voluto bene, non avrebbe scelto un altro uomo.
Io non ho mai avuto un cane, ma so per quello che mi hanno raccontato chi ne ha avuti, che la gioia, l'amore, e l'affetto
che dà un animale, specie nei giorni di tristezza e di solitudine è di aiuto per non cadere nella depressione e nella malinconia.
Certo, non è paragonabile all'affetto umano, è chiaro, ma nei momenti buii sentire uno "scodinzolio" affettuoso aiuta.
Per marco, comincerà una nuova vita e..........................
(continua)
P.s. Si sarete voi a giudicarlo commovente o no, per me lo è già, ho scritto il finale.
misterred- Senior
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Re: I racconti di Tino
Lascialo dire a noi se sarà commovente o no...
Del resto penso che sostituire l'amore perduto di una donna con quello per un cane, non sia poi stato quel grande amore tale da giustificare l'annegamento dei pensieri nell'alcol. Tanto più che non ha mosso un dito, non ha detto una sola parola,quando lei se ne è andata, frusto e moscio rimasto...
"Come fanno (quasi sempre) tutti i maschi, Marco era rimasto in silenzio dentro la sua auto (dopo che Anna era scesa),"
Ma Tino, sei sicuro che tutti i maschi quando lasciati dalla loro donna si comportino così?
Imprimi al racconto una sferzata vigorosa, ridipingi il personaggio uomo con tutta la carica di umano dolore che vuoi, ma non renderlo ancor più patetico con l'attaccamento al cagnolino.
In attesa di adeguato epilogo...
Ciao!
Del resto penso che sostituire l'amore perduto di una donna con quello per un cane, non sia poi stato quel grande amore tale da giustificare l'annegamento dei pensieri nell'alcol. Tanto più che non ha mosso un dito, non ha detto una sola parola,quando lei se ne è andata, frusto e moscio rimasto...
"Come fanno (quasi sempre) tutti i maschi, Marco era rimasto in silenzio dentro la sua auto (dopo che Anna era scesa),"
Ma Tino, sei sicuro che tutti i maschi quando lasciati dalla loro donna si comportino così?
Imprimi al racconto una sferzata vigorosa, ridipingi il personaggio uomo con tutta la carica di umano dolore che vuoi, ma non renderlo ancor più patetico con l'attaccamento al cagnolino.
In attesa di adeguato epilogo...
Ciao!
annali- Senior
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Re: I racconti di Tino
Si, sto preparando il seguito e sarà, penso, molto commovente.
Beh, Marco si è sbronzato solo quella sera, più che altro per la rabbia e il dispiacere. Ma, accettando il cagnolino
ha dimostrato quanta tenerezza c'è nel cuore ferito di un uomo.
Beh, Marco si è sbronzato solo quella sera, più che altro per la rabbia e il dispiacere. Ma, accettando il cagnolino
ha dimostrato quanta tenerezza c'è nel cuore ferito di un uomo.
misterred- Senior
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Re: I racconti di Tino
Ciao Tinoo.
Continua pure con il prosieguo della storia____a asser sincera ,non mi piacciono gli uomini che affogano i dispiaceri nell'alcol..patetici...
Continua pure con il prosieguo della storia____a asser sincera ,non mi piacciono gli uomini che affogano i dispiaceri nell'alcol..patetici...
Tara- Senior
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Re: I racconti di Tino
Di solito si dice che le narrazioni prendono spunto dal ns o altrui vissuto ,,,
Che isse siano vere o no , spero che abbiano tutte un lieto proseguire nel suo fine -
Ps i proverbiali sentimenti d'amicizia degli animali per gli esseri umani (cani e gatti in fattispecie) , non per essere cinico , ma come in qualunque scambio affettivo sono basati sul 'do ut des' , ossia io ti seguo scodinzolando se tu mi riempi la ciotola ,,, Così è anche se non pare _
Che isse siano vere o no , spero che abbiano tutte un lieto proseguire nel suo fine -
Ps i proverbiali sentimenti d'amicizia degli animali per gli esseri umani (cani e gatti in fattispecie) , non per essere cinico , ma come in qualunque scambio affettivo sono basati sul 'do ut des' , ossia io ti seguo scodinzolando se tu mi riempi la ciotola ,,, Così è anche se non pare _
Charade- Senior
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I racconti di Tino
Il racconto (breve) della domenica.
LA SBRONZA DEL SABATO SERA.
Marco (28 anni) e Anna (21) erano stati insieme all'incirca 1 anno e mezzo. Poi, quel sabato pomeriggio di novembre si erano lasciati.
Lei si era messa un con concessionario di automobili. Da sempre infatti era affascinata dalle auto di lusso. Il concessionario in realtà era squattrinato, macchine non ne vendeva a causa della crisi, però le utilizzava a fini propri per conquistare le belle ragazze.
Marco aera un ragioniere ed avevo un negozietto di prodotti informatici che però non gli andava molto bene, nonstante fosse bravo e preparato nel suo mestiere.
Anna era diplomata, ma aspirava a fare la fotomodella.
Si erano voluti bene, poi era entrato nella vita di Anna quel concessionario e tutto era cambiato tra loro.
Quel sabato, lei gli aveva annunciato la fine del loro rapporto e se n'era andata.
Come fanno (quasi sempre) tutti i maschi, Marco era rimasto in silenzio dentro la sua auto (dopo che Anna era scesa), poi la sera, aveva cominciato ad entrare ed uscire dai locali notturni, bevendo ogni genere di liquori per cercare di dimenticare quella brutta storia finita anzitempo e contro la sua volontà.
Alle tre di notte, il titolare del locale lo aveva scaraventato fuori in malo modo. Lui era quasi ubriaco fradicio. Si alzò, tra un singhiozzo ed un altro, imprecando alla luna la sua rabbia mista di tristezza.
Poi, barcollando, anzi ondeggiando paurosamente, si incamminò, reggendosi qua e la ai muri delle case, o a qualche lampione, e con l'altra mano reggeva una bottiglia con all'interno quel poco di contenuto scuro, che avrebbe dovuto fargli dimenticare la triste esperienza vissuta.,
pian piano arrivò alla torre in fondo alla città. Avrebbe voluto sedersi su quel sedile che loro di solito, il sabato sera utlizzavano per chiacchierare e scambiarsi effusioni.
Era occupato però da un'altra coppietta. La guardò con un pizzico di invidia e nostalgia, poi, appoggiò le spalle al muretto e si accovacciò per terra.
Portò la bottiglia alla bocca, ma era vuota, completamente vuota, il residuo contenuto si era versato per strada durante il cammino.
La lanciò verso il muretto di fronte e la bottiglia si frantumò in mille pezzi, rilasciando il caratteristico suono di una cristalleria che si spezza e si rompe.
Poi, stanchissimo, si addormentò, al chiaro di quella luna, che ormai per lui non aveva nulla di romantico.
L'infomani mattina, anzi qualche ora dopo, un timido raggio di sole lo sveglò; con la mano destra cercò la bottiglia. Aveva il classico cerchio alla testa, tipico di chi è stato preda di una bella sbronza notturna.
Non trovò la bottiglia (che aveva frantumata nella notte), ma trovò la peluria di un cagnolino randagio, che nella notte si era accucciato insieme a lui e gli aveva tenuto compagnia mentre lui dormiva.
Lo accarezzò. Chi sei disse? Come ti chiamì? Il cane rispose con un guaito e scodinzolò; era contento aveva trovato un nuovo padrone.
"Bene", disse Marco, "starai con me", al posto di quella "str...." ma non proseguì la frase.
"ti chiamerò..........venerdì". Poi ci ripensò, quel nome era stato utilizzato già da qualcun altro.
Poichè era domenica mattino, decise di chiamarlo "domenico" con la c minuscola s'intende, dato che era un cane.
Si alzò, vide i cocci frantumati della bottiglia, e molto educatamente e civilmente, prese un cartone che giaceva per terra, e con esso raccolse i cocci, tutti, e li buttò dentro il contenitore. "No sia mai, che mi òrendano per un maleducato e incivile cittadino".
Si incamminò verso casa, domenico lo seguiva tutto lieto.
Aveva perso una ragazza, ma aveva trovato uncagnolino per amico.
Chissà, forse ci aveva guadagnato.
FINE
P.s. come dite? Volete sapere il prosieguo della storia, la prossima volta.
LA SBRONZA DEL SABATO SERA.
Marco (28 anni) e Anna (21) erano stati insieme all'incirca 1 anno e mezzo. Poi, quel sabato pomeriggio di novembre si erano lasciati.
Lei si era messa un con concessionario di automobili. Da sempre infatti era affascinata dalle auto di lusso. Il concessionario in realtà era squattrinato, macchine non ne vendeva a causa della crisi, però le utilizzava a fini propri per conquistare le belle ragazze.
Marco aera un ragioniere ed avevo un negozietto di prodotti informatici che però non gli andava molto bene, nonstante fosse bravo e preparato nel suo mestiere.
Anna era diplomata, ma aspirava a fare la fotomodella.
Si erano voluti bene, poi era entrato nella vita di Anna quel concessionario e tutto era cambiato tra loro.
Quel sabato, lei gli aveva annunciato la fine del loro rapporto e se n'era andata.
Come fanno (quasi sempre) tutti i maschi, Marco era rimasto in silenzio dentro la sua auto (dopo che Anna era scesa), poi la sera, aveva cominciato ad entrare ed uscire dai locali notturni, bevendo ogni genere di liquori per cercare di dimenticare quella brutta storia finita anzitempo e contro la sua volontà.
Alle tre di notte, il titolare del locale lo aveva scaraventato fuori in malo modo. Lui era quasi ubriaco fradicio. Si alzò, tra un singhiozzo ed un altro, imprecando alla luna la sua rabbia mista di tristezza.
Poi, barcollando, anzi ondeggiando paurosamente, si incamminò, reggendosi qua e la ai muri delle case, o a qualche lampione, e con l'altra mano reggeva una bottiglia con all'interno quel poco di contenuto scuro, che avrebbe dovuto fargli dimenticare la triste esperienza vissuta.,
pian piano arrivò alla torre in fondo alla città. Avrebbe voluto sedersi su quel sedile che loro di solito, il sabato sera utlizzavano per chiacchierare e scambiarsi effusioni.
Era occupato però da un'altra coppietta. La guardò con un pizzico di invidia e nostalgia, poi, appoggiò le spalle al muretto e si accovacciò per terra.
Portò la bottiglia alla bocca, ma era vuota, completamente vuota, il residuo contenuto si era versato per strada durante il cammino.
La lanciò verso il muretto di fronte e la bottiglia si frantumò in mille pezzi, rilasciando il caratteristico suono di una cristalleria che si spezza e si rompe.
Poi, stanchissimo, si addormentò, al chiaro di quella luna, che ormai per lui non aveva nulla di romantico.
L'infomani mattina, anzi qualche ora dopo, un timido raggio di sole lo sveglò; con la mano destra cercò la bottiglia. Aveva il classico cerchio alla testa, tipico di chi è stato preda di una bella sbronza notturna.
Non trovò la bottiglia (che aveva frantumata nella notte), ma trovò la peluria di un cagnolino randagio, che nella notte si era accucciato insieme a lui e gli aveva tenuto compagnia mentre lui dormiva.
Lo accarezzò. Chi sei disse? Come ti chiamì? Il cane rispose con un guaito e scodinzolò; era contento aveva trovato un nuovo padrone.
"Bene", disse Marco, "starai con me", al posto di quella "str...." ma non proseguì la frase.
"ti chiamerò..........venerdì". Poi ci ripensò, quel nome era stato utilizzato già da qualcun altro.
Poichè era domenica mattino, decise di chiamarlo "domenico" con la c minuscola s'intende, dato che era un cane.
Si alzò, vide i cocci frantumati della bottiglia, e molto educatamente e civilmente, prese un cartone che giaceva per terra, e con esso raccolse i cocci, tutti, e li buttò dentro il contenitore. "No sia mai, che mi òrendano per un maleducato e incivile cittadino".
Si incamminò verso casa, domenico lo seguiva tutto lieto.
Aveva perso una ragazza, ma aveva trovato uncagnolino per amico.
Chissà, forse ci aveva guadagnato.
FINE
P.s. come dite? Volete sapere il prosieguo della storia, la prossima volta.
misterred- Senior
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